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Sky Q, la televisione diventa liquida

sky q apertura

Il servizio Sky Q, già attivo nel Regno Unito, sbarcherà in Italia nel 2017. Intanto la Pay Tv fa le prove generali per entrare nel mercato delle telco mobile probabilmente anche nel nostro Paese.

Nei giorni scorsi, a margine della presentazione dei dati relativi alla chiusura del primo trimestre fiscale, Jeremy Darroch, ceo del gruppo Sky ha confermato l’imminente arrivo sul mercato di una nuova app Sky Q destinata agli smartphone che permetterà di vedere i programmi direttamente sul proprio device portatile. Fino ad oggi, infatti, gli abbonati britannici potevano utilizzare il servizio Sky Q solo con tablet iPad e Android.

Detta così sembrerebbe solo una naturale evoluzione di un’applicazione altrimenti limitata ad un solo terminale portatile, il tablet, decisamente meno diffuso rispetto allo smartphone.

Al contrario l’annuncio si inserisce in un quadro ben più ampio che passa attraverso uno snodo fondamentale: ovvero l’ingresso del colosso di Rupert Murdoc tra i carrier di telecomunicazioni mobile su rete O2. 


Un’operazione che dovrebbe partire prima della fine dell’anno nel Regno Unito e che potrebbe riguardare in un prossimo futuro anche l’Italia, certamente arretrata sul fronte tecnologico rispetto ad altri Paesi europei, ma che sul fronte della telefonia mobile ha rappresentato da sempre un mercato più che florido.

Non è un mistero che qualche mese fa la filiale italiana di Sky abbia avviato una prima fase di test, affidando a Nielsen un sondaggio via email sui propri abbonati nel quale si faceva riferimento proprio ad un servizio mobile (15 euro al mese, 500 minuti, 500 sms e 2GB di traffico).

Sky Q, nel 2017 arriva in Italia

Tutto ciò potrebbe avere un senso se si pensa che nel 2017 arriverà anche in Italia il servizio Sky Q, un vero e proprio ecosistema che stravolge completamente le modalità di fruizione dei programmi televisivi. La filosofia di Sky Q si traduce in un nuovo concetto, il Fluid Viewing. Visione fluida, senza interruzioni.

Ovvero l’abbonato potrà vedere il programma preferito sul dispositivo in quel momento più comodo per lui e potrà decidere di cambiare terminale per non interrompere la visione quando cambierà stanza o quando uscirà addirittura di casa.

L’impianto Sky Q prevede infatti che un solo decoder sia collegato al sistema satellitare. Il decoder (è prevista anche la versione Silver compatibile con l’Ultra HD) funzionerà come hub centrale al quale saranno collegati altri dispositivi sia in rete cablata, sia wireless. Nello specifico si potranno collegare lo Sky Mini, i terminali portatili (smartphone e tablet) sia iOS sia Android così come notebook e computer desktop.

Si potranno così guardare programmi diversi su un massimo di cinque schermi contemporaneamente mentre e se ne registrano altri quattro che potranno essere visti comodamente in un momento successivo, anche fuori casa. Si potrà mettere in pausa la visualizzazione sullo schermo del TV principale e riprenderla dal punto in cui è partita la pausa in un’altra stanza.

Insomma è la nuova televisione liquida, quella che da sempre gli appassionati sognano. Una televisione nella quale non sono più i telespettatori a doversi adeguare ai palinsesti e agli orari, ma è il servizio che si adegua a noi, alla nostra vita, ai nostri ritmi e alle nostre abitudini. Seguendoci praticamente ovunque.

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