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Tidal e MQA: lo streaming hi-res di nuova generazione

tidal

I Tidal Masters sono album e brani offerti da Tidal in formato hi-res grazie alla tecnologia MQA. Li abbiamo ascoltati e, a patto di possedere l’attrezzatura giusta, è un gran bel sentire.

Nell’industria tech non sempre qualità e convenienza vanno a braccetto, come visto ultimamente anche da servizi di streaming audio accessibili e poco costosi come Spotify e Apple Music che, da un certo punto di vista, hanno reso di nuovo popolare la musica in un formato qualitativamente non eccelso. Servizi come Tidal e Qobuz hanno invece cercato di proporre streaming con una qualità da CD Audio, ma sappiamo benissimo come il meglio, per i veri appassionati, sia lo streaming hi-res.

E se è da circa due anni che Tidal sta lavorando con la tecnologia MQA (Master Quality Authenticated) per portare la musica hi-resa in formato streaming, è solo recentemente (al CES 2017) che Tidal ha lanciato i Tidal Masters, album hi-res MQA disponibili per chi sottoscrive l’abbonamento Hi-Fi di Tidal al costo di 19,99 euro mensili.

MQA: conosciamolo meglio

MQA

MQA, lanciata inizialmente nel 2014 da Meridian, è essenzialmente una tecnologia che “impacchetta” file audio di qualità hi-res in un formato con dimensioni accettabili per permetterne la fruizione tramite streaming (o download), senza per questo sacrificare la qualità come avviene di solito con la compressione audio.


Tidal dichiara che MQA permette di ottenere brani musicali con la stessa identica qualità con la quale sono stati registrati in studio ma senza lo stesso peso in termini di MB. Un sogno ad occhi aperti per gli audiofili più esigenti attratti dalla pratica (effettivamente comodissima) dello streaming audio.

Per usufruire di una simile qualità, bisogna innanzitutto iscriversi, come già detto, al piano Hi-Fi spendendo 19,99 euro al mese, sebbene sia possibile provare il servizio gratuitamente per 30 giorni. Fatto questo, si passa al download dell’app desktop di Tidal per PC o Mac, visto che i Tidal Masters non sono ancora disponibili su piattaforme mobile.

Alternativamente, nel caso non si possieda un PC o un Mac, si può usufruire del servizio anche tramite lo streamer Bluesound Node 2 (549 euro) che supporta già la tecnologia MQA e che accede ai file Tidal Masters tramite l’app Bluesound.

Fatto ciò, si è quasi pronti per iniziare. Prima però è necessario selezionare la voce Hi-Fi/Master nelle impostazioni di Tidal sotto la voce Streaming. Così facendo, anche utilizzando per la riproduzione un DAC esterno non MQA, l’app di Tidal permette un output fino a 24-bit/96kHz anche se lo streaming dei Tidal Masters è a 192kHz.

Il beneficio nell’utilizzare gli ancora rari decoder MQA, presenti ad esempio nel software Audirvana Plus 3 per Mac o nell’Explorer DAC 2 di Meridian, è che il processo di decoding non viene svolto più dall’app di Tidal ma dal decoder MQA. Solo in questo modo è possibile godere dei file Tidal Masters in tutta la loro “gloria” e nella loro risoluzione originaria.

Per fare ciò, e a patto di avere uno di questi due prodotti, bisogna selezionare le opzioni Passthrough MQA ed Exclusive Mode nelle opzioni di output dell’app di Tidal.

Catalogo

Ma esattamente cosa e quanto possiamo ascoltare in questa modalità? A leggere sul sito di Tidal, i Tidal Masters sono offerti generalmente con una risoluzione di 24-bit/96kHz rispetto ai 16-bit/44.1kHz di un classico CD Audio e, a quanto pare, ci sono oltre 30.000 brani presentati come Tidal Masters. Solo una minoranza (circa 400 album) possono essere trovati facilmente nell’app desktop di Tidal andando nel tab What’s New e selezionando la voce Masters. La scelta comprende sia titoli recenti come Lemonade di Beyonce e A Sailor’s Guide to Earth di Sturgill Simpson, ma anche molti titoli di catalogo tra cui gli album di Coldplay, The Black Keys, Pink Floyd, The Doors, Muse, David Bowie e altri.

Gli altri circa 25.000 brani, come per esempio il remaster di Tusk dei Fletwood Mac, vanno invece cercati nell’immenso catalogo di Tidal con i suoi oltre 40 milioni di brani. Purtroppo l’app non dà alcuna indicazione se un album sia codificato o meno come MQA, ma ce ne accorgiamo solo quando la scritta Master appare nella barra di riproduzione.

Anche la risoluzione del file riprodotto rimane un mistero, almeno che non si utilizzi un dispositivo come il già citato Meridian Explorer DAC 2, che si illumina a seconda che una traccia abbia un sampling rate di 88kHz, 96kHz, 176kHz o 192kHz. Da notare tra l’altro che la tecnologia MQA non è limitata all’audio hi-res. Può essere infatti utilizzata anche per impacchettare file di qualità CD in modo più efficace rispetto ai tradizionali formati WAV o FLAC.

Abbiamo scelto una quarantina di album MQA dalla sezione What’s New di Tidal e, secondo il Meridian, solo nove hanno risoluzione al di sotto degli 88kHz, mentre gli album restanti variano da 88 a 192 KHz. Naturalmente in un mondo ideale non dovrebbe esserci bisogno di un DAC apposito per scoprire questi dettagli e non si dovrebbe nemmeno cercare alla cieca un album MQA. Su questo versante Tidal deve ancora migliorare e speriamo che prossimi aggiornamenti dell’app procedano in questa direzione.

Qualità audio

La nostra prova è stata effettuata con un MacBook Air di Apple, due DAC (il Chord Mojo e il Meridian Explorer DAC 2) e un paio di cuffie Grado SR325e. Con questo setup i brani in formato Master-MQA offrono un miglioramento audio netto e percepibile rispetto alle tracce non MQA o in qualità CD.

La versione remaster del 2015 di Sweet Jane dei Velvet Underground a 192kHz è un buon punto di inizio. Rispetto alla versione da qualità CD, il sound risulta infatti più organizzato, spazioso, espressivo e solido, soprattutto nelle parti vocali di Lou Reed. Anche il dettaglio ne guadagna (si sentano ad esempio i piatti della batteria come emergono nell’insieme) e la stessa sensazione si ha anche passando a New Halloween di Touché Amoré.

Il brano è segnalato con un sampling rate tra gli 88 e i 96kHz e rispetto alla versione di qualità CD si può apprezzare molto di più l’emersione dell’andamento contorto del brano tra il drumming stravagante e le linee di chitarra che guidano la melodia.

Tidal e MQA

C’è però da puntualizzare una cosa. Così come non ve ne fareste molto di un film in Ultra HD Blu-ray visto su un TV scadente e con un lettore entry-level, allo stesso modo ascoltare i Tidal Masters con un paio di auricolari budget collegati direttamente all’uscita audio di un laptop ha poco senso. Investire quindi in un buon DAC e in un buon paio di cuffie come abbiamo fatto per questa prova è caldamente consigliabile.

Verdetto

La partenership tra Tidal e MQA sta finalmente dando i suoi frutti e oggi, con un setup hardware adeguato, si può usufruire di uno streaming audio hi-res spendendo il giusto e ottenendo una qualità all’altezza (cosa non scontata trattandosi di streaming). Purtroppo l’hardware compatibile con MQA è ancora poco e l’interfaccia dell’app dekstop di Tidal avrebbe bisogno di più chiarezza e di un bel restyling per far trovare più facilmente i Tidal Masters. Come punto di partenza però possiamo ritenerci soddisfatti.

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