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Fare suonare la zona d’ascolto: sonorizzazione, istruzioni all’uso

zona d'ascolto
Zona d'ascolto McIntosh MC 2KW

Forse non tutti lo sanno, ma non solamente i diffusori suonano. Anche il luogo dove abbiamo installato il nostro impianto d’alta fedeltà risuona in maniera più o meno positiva, sollecitato dalle frequenze della nostra musica. Come fare, dunque, per mettere il nostro impianto nella condizione di suonare al meglio? È possibile disporre la nostra zona d’ascolto in maniera tale da evitare a priori rimbombi e dispersione sonora? Come sonorizzare, al meglio, un ambiente? In questa breve guida, vedremo alcuni utili consigli per il trattamento acustico della nostra sala.

Se ci chiedessero qual è la parte più importante della catena hi-fi, risponderemmo, senza dubbio, che alla base di un buon suono vi è sempre la zona d’ascolto. Senza un onesto trattamento acustico della zona dove risuonano i nostri diffusori, infatti, non potremo mai avere un suono in linea con le nostre aspettative e con le potenzialità del set-up. Affinché un ambiente sonoro suoni nella maniera più congrua e che non si comporti come una cassa di risonanza priva di controllo, o peggio che generi rimbombo, si necessitano interventi mirati. Il rimbombo, infatti, oltre che la nemesi di ogni ascoltatore, è più diffuso di quanto non si creda.

Il posizionamento e l’ambiente di ascolto

Al di là della chiara dimensione espositiva di questa foto Cerwin Vega, è chiaro come i diffusori debbano avere i loro spazi per suonare senza costrizioni.

Iniziamo da qualcosa che non ha nessun costo e che ogni ascoltatore deve sempre considerare con attenzione. Il posizionamento dei diffusori e la gestione dell’ambiente d’ascolto rispetto alle sue dimensioni. È da tenere presente che i diffusori si comporteranno come una fonte di calore in grado di irradiare più o meno bene l’ambiente a seconda della loro posizione rispetto a questo. È bene capire, inoltre, come questo discorso sia trasversale rispetto alle dimensioni dei diffusori stessi.

Per non venire meno al principio dell’irradiamento è, dunque, importante che l’ascoltatore sia perfettamente al centro ed equidistante fra i due diffusori. Basta un leggero scarto per mutare la nostra percezione del suono. A proprio piacimento, è possibile modificare la convergenza delle casse verso l’ascoltatore, in modo tale da direzionare, in particolare, i medi e gli alti. Questi, infatti, rispetto ai bassi che si amplificano nell’ambiente sfruttando le superfici della nostra zona d’ascolto come veicolo di propagazione, sono molto più suscettibili alla dispersione. Per non tralasciare determinate frequenze è, dunque, importante che i diffusori guardino, almeno in parte, il punto d’ascolto, che deve rappresentare l’azimut dell’ottimizzazione sonora nell’ambiente.


L’apertura dei diffusori e l’ampiezza di palcoscenico

zona d'ascolto
Configurazione speculare. Il punto di ripresa si trova dove è posizionato il diffusore destro.

Una tecnica, spesso, utilizzata dagli appassionati è quella di allontanare i diffusori e porli agli angoli speculari della sala d’ascolto. In questo modo, i due altoparlanti saranno obliquamente all’opposto l’uno dall’altro. Come uno specchio.

Questa dimensione angolata speculare è consigliabile in una stanza la cui larghezza sia superiore alla profondità, in modo che gli altoparlanti non perdano sonorità con l’eccessiva distanza fra d’essi.

Il vantaggio risiede in un ampliamento dell’immagine sonora e, spesso, dell’ariosità della musica, con una conseguente valorizzazione del palcoscenico audio. Si consiglia, però, con diffusori dalle dimensioni e dai woofer importanti. Casse, insomma, dalle grandi tenute in potenza, affinché il suono non esca svigorito da questo setup.

Rimbombi? Carta e legno sono la soluzione

Una ampia libreria: punto d’incontro fra stile e purezza nel suono. L’ammontare di carta, infatti, stempera molti problemi di gestione sonora.

Una volta piazzate le nostre casse, si presenta il problema del suono: la causa? Pessime gestioni dell’ambiente, con zone d’ascolto mal sfruttate.

Il problema principe è il rimbombo, tipico di stanze grandi, spesso troppo vuote, o magari caratterizzate da inadatti allestimenti. Per evitare il rimbombo è necessario riempire la stanza con materiali per natura assorbenti, quali legno e carta. Spesso, le sale ben suonanti sono quelle dove il rimbombo è nullo e dove i diffusori dominano per intero l’ambiente.

A questo proposito, per migliorare l’acustica e stemperare il rimbombo sono ottime le librerie, ma anche le piante, il mobilio in legno ed i tappeti. Insomma, tutte le superfici morbide, e naturali possono accorrere in aiuto e rendere precisa e pura la riproduzione. Per facilitare i bassi, in caso di diffusori “smilzi”, inoltre, si può valutare un posizionamento agli angoli.

Se le esigenze sono particolarmente alte in quanto a sonorizzazione si possono valutare i pannelli fonoassorbenti. Essi possono essere validi, in particolare, in un contesto HT, dove il grande numero di casse necessita un’ulteriore attenzione alla cura degli spazi. Fra i vari tipi, ci sentiamo di consigliare i modelli Arrowzoom 25x25x5 venduti su Amazon. Ideali per l’utilizzo e modici nel prezzo, si prestano ad istantanea affissione e sono validi per tutti gli utilizzi.

Un ultimo imperativo: sfruttare correttamente l’ambiente

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Sala d’ascolto Klipsch Heresy.

Piange il cuore quando si vedono distinti impianti tralasciati sul fondo, o magari in un lato della stanza. Castrati in un’ala della stanza, i diffusori non potranno mai essere soddisfacenti e dare sfogo alle proprie capacità. Peggio ancora se ciò accade in ambito home theatre, dove invece di usare le pareti, si alzano magri supporti diffusore, tralasciando parte della zona d’ascolto.

Solo un effetto vi sarà: indebolimento sonoro e dispersione acustica, date dalla cattiva gestione delle pareti, il perimetro ed il corpo esterno del nostro irradiamento audio.

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