Se ne è parlato tantissimo in questi ultimi mesi della Fosi Audio, in particolare di questi finali monofonici che promettono dati di targa interessanti ad un prezzo risibile.
I Fosi Audio Mono V3 sono amplificatori finali in classe D che potrete acquistare a dei prezzi a dir poco risibili e che potrete posizionare un po’ ovunque per via delle loro ridotte dimensioni e peso estremamente contenuto. All’interno dell’imballo troverete l’amplificatore, un manuale di istruzioni e, nel nostro caso, un alimentatore per ogni amplificatore da 48V/10A.
Il costo? ha semplicemente dell’incredibile o quasi, parliamo infatti di prezzi di partenza sotto i 130 Dollari per un singolo monofonico senza alimentatore! Gli usi che potrete farne sono molteplici: amplificare un sub passivo, realizzare una postazione desktop con dei finali dagli ingombri minimi, o ancora realizzare un sistema multicanale economico, compatto e con buone doti di potenza.

Fosi Audio V3 mono: breve descrizione
I Fosi Audio V3 mono sono equipaggiati con il chip Texas Instruments TPA3255 per cui l’azienda dichiara una potenza nominale in uscita di 48 V/5 A – 240 W a 4 Ω; 32 V/5 A – 100 W a 4 Ω. Di seguito vi riportiamo tutti i dati dichiarati dal costruttore:
- Canale: 1.0
- Chip amplificatore: Texas Instruments TPA3255
- Ingresso: RCA, XLR, ¼” TRS
- Uscita: uscita altoparlante (supporta la connessione tramite connettore a banana o filo spellato)
- SINAD: XLR: 101dB; RCA: 93dB
- Rapporto segnale/rumore: ≥123dB
- Gamma dinamica: ≥123dB
- THD: <0,006%
- Guadagno: XLR/¼” TRS: 20 dB; RCA: 25 dB, 31 dB;
- Impedenza terminale: 2-8Ω
- Potenza nominale in uscita: 48 V/5 A – 240 W a 4 Ω; 32 V/5 A – 100 W a 4 Ω
- Risposta in frequenza: 10Hz-30kHz (±0,06dB)
- Intervallo di tensione in ingresso: DC 32-48 V
- Alimentatore standard: 48 V/5 A

Sul pannello frontale troverete un selettore per scegliere se utilizzare le connessioni RCA, dotate di guadagno regolabile a 25 o 31 dB oltre a quelle XLR con attacco TRS da 1/4″ e guadagno fisso di 20 dB. Sul retro, oltre agli ingressi, troverete i connettori per i diffusori (vi consigliamo di utilizzare le banane) ed il connettore per l’alimentatore esterno. Sui lati ci sono dei fori studiati per dissipare il calore e Fosi stessa raccomanda una buona ventilazione per questi piccoli monoblocchi.

I Fosi Audio internamente sono costruiti decisamente bene, i componenti sono di buona qualità e questo è sotto gli occhi di tutti. Troviamo infatti, condensatori Nichicon, componenti Wima, induttori Sumida e ancora componenti Elna. La PCB è realizzata su quattro strati ed in generale il lay out è realizzato in maniera ordinata.

Probabilmente se dovessimo comprare noi tutti questi componenti singolarmente spenderemmo il doppio di quanto costa il Fosi Audio V3 mono. I più attenti di voi avranno notato poi la presenza di tre zoccoli con cui potrete divertirvi ad effettuare l’ op amp rolling, ossia il cambio degli operazionali. Tre in tutto gli op amp sostituibili.

Di serie il Fosi Audio V3 mono è equipaggiato con gli NE5532. Noi abbiamo utilizzato anche degli Sparkos.
Se avete un budget ridotto e volete divertirvi Fosi suggerisce di cambiare per primo l’ op amp 2, poi quello tre (responsabili delle sonorità dell’ampli) ed infine volendo, l’op amp 1 che è quello che si occupa di trasformare il segnale da sbilanciato a bilanciato.

Serve davvero una connessione bilanciata? Serve l’opamp rolling? ne parleremo più avanti. Per quel che riguarda lo chassis è realizzato in alluminio ed il cabinet è stato realizzato con dei fori laterali per offrire una buona dissipazione del calore dal momento che questo piccoletto scalda parecchio.

Altro aspetto molto interessante è l’adozione da parte del Fosi Audio V3 mono della tecnologia PFFB (Post-Filter Feedback). Detta in termini spiccioli, questa tecnologia dovrebbe risolvere i problemi di dipendenza dal carico di cui soffrono gli amplificatori in classe D, offrendo migliori performance sonore grazie ad una distorsione inferiore e migliorando la risposta in frequenza.

Colleghiamo i Fosi Audio V3 mono
Abbiamo utilizzato i Fosi Audio V3 mono collegati all’ADI 2 FS della RME e al Gold Note HP-10. Come diffusori abbiamo utilizzato le Indiana Line Diva 3, le nuovissime Gold Note Diana avute in anteprima, ed infine un nostro vecchio progetto lo Stonato. Li abbiamo utilizzati quasi sempre per una configurazione a due canali sia tramite RCA che XLR. Sappiate che se dovrete realizzare un sistema che vi vedrà costretti a collocare i finali in posizioni scomode da raggiungere, c’è la funzione di auto accensione e di auto spegnimento, quindi se ad esempio vorrete usare un finale per alimentare un sub passivo e collocarlo in una posizione irraggiungibile, non avrete problemi a riguardo. Rispetto agli ZA3, ascoltati recentemente, i mono sembrano avere più autorevolezza sulle basse frequenze anche con diffusori non semplicissimi da pilotare e soprattutto mantengono una buona coesione delle frequenze anche a volumi sostenuti.
Buona la riproduzione della gamma media, manca invece un po’ di estensione alle alte frequenze ed il suono potrebbe migliorare in termini di profondità. Detto questo le prestazioni sono decisamente buone in considerazione dei costi e degli ingombri. Coprendo questi finali e facendo degli ascolti alla cieca molti appassionati sono rimasti impressionati. C’è però da dire che è molto importante quello che si trova a monte e a valle dei finali. Nel nostro caso abbiamo utilizzato comunque delle macchine, il Gold Note e l’ RME ADI 2FS che superano comunque i 1.000 Euro mentre per la sorgente, senza strafare, ci siamo affidati ad un Argon Audio Solo. I diffusori, sono anch’essi di buona caratura.
OPAMP SPARKOS SS3602
A questo punto, incuriositi da quanto riportato sul sito internet di Fosi Audio decidiamo di cambiare gli opamp di serie ed installare quattro Sparkos SS3602.
Sulla sinistra Andrew e Alisa e sulla destra il CEO Lütz di Sparkos Labs (credit Sparkos Labs)
Se non l’avete mai fatto fatevi un giro sul sito di Andrew Sparks (Sparko) e Alisa Jones (The Doctress) che sono sotto costante controllo del CEO Lütz. A proposito, noi ci stiamo già appassionando ai loro amplificatori per cuffie. Bene, detto questo, dopo aver seguito un tutorial sull’installazione degli opamp presente sul sito Fosi Audio, procediamo con estrema delicatezza nell’estrazione degli NE5532 di serie, facendo attenzione a non danneggiare i piedini ed installiamo gli Sparkos su un solo finale per fare dei test comparitivi. Bastano poche note per capire che la differenza è netta. Senza perdere tanto tempo sostituiamo gli opamp anche sull’altro finale e procediamo con gli ascolti. Avendo a disposizione 4 opamp sostituiamo quelli nelle posizioni due e tre della figura poco sopra ed iniziamo gli ascolti. In poche parole il suono è semplicemente migliorato assumendo una connotazione decisamente più audiophile.

La gamma alta ora è più estesa e raffinata, la gamma media più fluida e soprattutto il suono ora ha una maggiore tridimensionalità che permette di collocare gli strumenti della Dallas Wind Simphony che stiamo ascoltando, in maniera decisamente buona.
Anche la timbrica degli strumenti e le tonalità sembrano aver giovato non poco di questo opamp rolling ed in generale non si può che parlare di un netto miglioramento. Ne vale la pena? A livello sonoro decisamente si, anche se l’esborso economico in proporzione ai costi dei finali è sicuramente importante. Per quanto riguarda l’alimentatore, nel nostro caso abbiamo utilizzato il top di gamma da 48V/10A, uno per ciascun finale e se ve lo state chiedendo sappiate che rispetto a quello da 48V/5A la potenza rimane invariata ma Fosi Audio dichiara che in questo modo i componenti sono sottoposti a minor stress termico e che si riescono ad ottenere migliori prestazioni dinamiche. Per quel che riguarda la questione bilanciato/sbilanciato noi ci siamo trovati bene con le connessioni sbilanciate e forse avremmo anche fatto a meno dell’ XLR.

Considerazioni finali
Dopo diverse ore di ascolto e di esperimenti con sorgenti, diffusori ed opamp differenti non possiamo che ritenerci soddisfatti delle performance sonore di questi Fosi Audio V3 mono. In passato avevamo ascoltato (non provato) altri prodotti del brand ma in questo caso, pur essendo dal punto di vista tecnico molto simili ai suoi fratelli, questi Fosi Audio V3 mono hanno dimostrato maggiore autorevolezza nel pilotaggio dei diffusori sfoderando una gamma bassa estesa e controllata e con il cambio degli opamp si è ottenuto quel pizzico di raffinatezza che ha donato una piacevolezza di ascolto inaspettata.

Molto spesso ci scrivete lamentandovi dei prezzi dell’ Hi-Fi ma nella realtà dei fatti, ben cercando e scrollandosi di dosso vecchi pregiudizi, mai come oggi è facile ottenere un rapporto qualità prezzo decisamente elevato. Certo nel nostro caso siamo saliti con i costi rispetto alla configurazione base, ma il divertimento non è mancato e la possibilità di poter giocare con gli opamp è sicuramente simpatica. Prima di concludere è doveroso un cenno al tema “ammazza giganti” che molto spesso solleva dei polveroni non indifferenti. A nostro modo di vedere e soprattutto di ascoltare, questi Fosi Audio V3 mono sono piacevoli e performanti e valgono ogni centesimo che costano ma paragonarli ad apparecchi di fascia molto più alta, come abbiamo visto fare sul web, ci sembra fuori luogo. Prossima idea? utilizzarne 4 per un sistema in multiamplificazione!
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