Buona la prima! ci verrebbe da dire per questi diffusori attivi del brand giapponese che puntano ad accaparrarsi una folta schiera di pubblico e dare una “svecchiata” al mondo audiofilo.
I Technics SC-Cx700 sono diffusori attivi, wireless con convertitore D/A interno, streamer, ingresso phono ed HDMI ARC. Se abbiamo dimenticato qualcosa scusateci ma questi non sono semplicemente dei diffusori bensì un vero e proprio sistema audio e a ripensarci bene qualcosa l’abbiamo dimenticata ed è un qualcosa di estremamente importante, ossia l’utilizzo di un DSP che andrà a capire cosa succede nell’ambiente in cui viene posizionato il diffusore ed andrà a calcolare come farlo rendere al meglio delle sue possibilità in base alle interazioni ambientali, il programma musicale in ascolto ed il rendimento dei driver. Technics è famosa principalmente per i blasonati “1200” tanto famosi che basta dire “1200” per capire che ci riferiamo all’iconico giradischi che per decenni ha accompagnato tanti audiofili e professionisti del settore musicale, ma non tutti sanno che in realtà il primo prodotto del brand è stato un diffusore. Tornando a noi, i diffusori Technics SC-CX700 non sono né i primi e probabilmente non saranno gli ultimi diffusori wireless sulla faccia della terra, tanto che noi stessi, giusto qualche settimana fa, abbiamo parlato delle nuove Triangle Capella e molti altri modelli simili sono presenti in questo campo da diverso tempo, vedi ad esempio le Kef LS50 Wireless II.
Technics SC-CX700: tra stupore e scetticismo
Abbiamo avuto un piccolo assaggio di questi diffusori già al Milano Hi-Fidelity, dove in una sala enorme e gremita di persone, grazie anche all’ottimo fine tuning messo in opera dallo staff Technics e dall’amico Gianluca Di Felice, abbiamo assistito in sordina ad una serie di commenti che spaziavano dal meravigliato allo scettico. In molti giravano per la sala alla ricerca di un subwoofer, sbalorditi dal comportamento in basso di questi diffusori dalle dimensioni veramente compatte. Ovviamente il subwoofer non c’era ma su questo argomento torneremo più avanti. Altri commentavano con un po’ di scetticismo in quanto ritenevano una soluzione del genere “poco audiofila” perché alla fine dei giochi toglie il divertimento di mettersi lì a smanettare tra i vari componenti dell’impianto. Trattandosi di un hobby, ci sta anche questo. Durante la due giorni milanese sono intervenuti Aster Mollica trade marketing manager Panasonic, Mutsue Sekihara Senior Product Manager Technics ed infine Frank Balzuweit, Senior Product Manager di Technics Europe. Tutto questo ci fa pensare che ci sono, a ragione, grandi aspettative verso questo prodotto.
Technics SC-CX770: dalle batterie del telecomando ai driver tutto in house!
Ebbene si, le Technics SC-CX700 sono realizzate totalmente in house, dalle batterie del telecomando marchiate Panasonic fino ai driver. Il brand giapponese può contare su un reparto di R&D da primato in grado di poter sviluppare ogni aspetto. Reparto R&D, che come ci ha detto Mutsue, nella nostra intervista, ha visto come protagonisti diversi ingegneri della generazione Y, il che ci fa ben sperare per il futuro di questo settore.
Nelle immagini qui sopra vediamo uno spaccato del diffusore e la prima cosa che andremo a notare è la suddivisione delle varie sezioni: una dedicata all’amplificazione ed una riservata ai driver. Questo al fine di evitare che si trasmettano vibrazioni che possano inficiare le prestazioni sonore
Una sezione di alimentazione che sfrutta la tecnologia Jeno
A dar voce al driver coassiale Technics troviamo delle amplificazioni in classe D che in totale sono in grado di erogare una potenza di 200 watt così suddivisa:
- 40 watt per ciascun tweeter
- 60 watt per ciascun woofer
e permetteteci di ricordare un aspetto importante la scelta della multi amplificazione, che, quando ben ingegnerizzata, riesce a dare delle prestazioni impareggiabili a parità di costi e non solo. L’implementazione Technics da questo punto di vista non è seconda a nessuno. Della tecnologia Jeno nel corso degli anni abbiamo parlato più e più volte ne è un esempio l’articolo dello scorso anno sul Technics GX-70. Questo tipo di tecnologia riduce diverse problematiche come il jitter e la degradazione del segnale durante la fase di conversione. Inoltre in questo caso, trattandosi di diffusori wireless, l’utilizzo del processore Jeno su ogni singolo driver garantisce una trasmissione impeccabile del segnale riducendo al minimo i disturbi e le interferenze e garantendo un segnale stereofonico di elevata qualità. Una delle parti più costose di una amplificazione sono le alimentazioni e nel caso di questi Technics SC-CX700 viene adottato un sistema chiamato twin power supply, che in soldoni prevede due sezioni indipendenti tra di loro, con un percorso del segnale brevissimo. Infine dando uno sguardo alla sezione analogica si capisce che è realizzata in maniera decisamente superlative per il prezzo.
I driver
I driver coassiali, molto usati nel car audio non a caso, e su cui torneremo a brevissimo (per il momento non possiamo dirvi di più), nella nostra esperienza hanno sempre avuto due tipi di risultati: eccellenti o a dir poco discutibili, nel caso di questo diffusore fortunatamente il risultato è a dir poco eccellente. Iniziamo vedendo come è stato fissato il driver al mobile assicurandolo tramite il rinforzo interno e non come solitamente succede sul baffle esterno. Questa struttura è ben corrazzata e minimizza il problema delle risonanze e vibrazioni. Inoltre il particolare design di questo driver con il tweeter “incastonato” all’interno è stato studiato per ricreare la tanto agognata e desiderata sorgente puntiforme e far espandere il suono in maniera omogenea all’interno dello spazio in cui andrete a collocare i diffusori. Sempre dallo spaccato possiamo notare la particolare realizzazione del condotto reflex studiata per offrire ampio margine di collocamento, in modo da perdonare al potenziale acquirente eventuali errori o per meglio dire “orrori” di posizionamento, ridurre il rumore introdotto dal reflex ed offrire una gamma bassa ben articolata e veloce.
I più attenti di voi avranno poi notato l’assenza di assorbente all’interno del cabinet. State tranquilli, i meticolosi ingegneri giapponesi non se ne sono scordati bensì hanno adottato una particolare tecnologia che non ne prevede l’uso. Uno dei principali “fastidi” durante l’ascolto di un sistema ad alta fedeltà è sicuramente la distorsione che spesso e volentieri viene confusa con un volume di ascolto troppo elevato o quantomeno il nostro cervello, sovente ci trasmette questa sensazione.
Quando si parla di diffusori piccoli come questi Technics SC-CX700, è indubbio che ci siano dei limiti fisici per quel che riguarda la risposta alle basse frequenze. Technics per coniugare una buona estensione e allo stesso tempo non “sporcare” le frequenze medio alte, ha messo a punto un sistema chiamato MBDC (Model Based Diaphragm Control) al quale è stato assegnato il compito di tenere sotto controllo la distorsione regolando il movimento del diaframma del driver in tempo reale durante la riproduzione delle basse frequenze. Tramite un apposito studio, questo sistema promette di minimizzare la distorsione sia in gamma bassa che in gamma medio alta.
A tutto streaming senza problema alcuno e non solo
Per quanto riguarda la sezione digitale non avrete che l’imbarazzo della scelta: Spotify Connect, Deezer, Amazon Music HD, TIDAL, Qobuz, Internet Radio e dulcis in fundo Roon Ready che tramite un recentissimo aggiornamento abbiamo potuto testare e verificare il perfetto funzionamento. A questo si aggiungono vari tipi di connessioni digitali ed analogiche che troverete sul sito del produtttore ma ora noi vogliamo porre la vostra attenzione su tre connessioni molto interessanti: l’ingresso phono MM che abbiamo testato con il nuovo Techncis SL-1300G, l’HDMI ARC che abbiamo testato col Panasonic Z95 ed infine la connessione subwoofer che abbiamo sfruttato con il GoldenEar Forcefield 30. Tramite l’applicazione Space Tune poi avrete diverse possibilità di personalizzazione ma soprattutto avrete la possibilità di ottimizzare il suono tramite un DSP in base a come avete posizionato i vostri diffusori. Presenti quattro opzioni di base: libera, vicino al muro, in un angolo, su di uno scaffale. Insomma le quattro possibilità più comuni in una installazione domestica. E’ poi possibile avviare un processo di calibrazione ambientale ed i possessori di Iphone possono compiere un ulteriore step di calibrazione utilizzando il proprio telefonino. Perché solo i proprietari di Iphone? Semplicemente perché, come già detto per le Triangle Capella, la moltitudine di microfoni differenti utilizzati per le implementazioni Android avrebbe reso la cosa quasi impossibile. Infine vi segnaliamo che avrete due possibilità di connessione degli speaker tra di loro, cablata o wireless, nella prima modalità potrete riprodurre musica a 192 kHz / 24bit, nella seconda a 96 kHz / 24bit.
Installazione e considerazioni
Sarà come bere un bicchier d’acqua, se quello che vi preoccupa è l’installazione dormite sonni tranquilli. Per funzionare i Technics SC-CX700 hanno bisogno di due cavi di alimentazione, uno per ciascun diffusore e teoricamente potrebbero bastare loro due. C’è un diffusore principale ed uno secondario per via del fatto che il primo racchiude le connessioni. A tal proposito vi consigliamo di posizionare il diffusore primario in prossimità delle elettroniche e di un eventuale subwoofer da collegare, non fate come noi che abbiamo dovuto rimontare tutto. Dopo aver scaricato Space Tune ed aver inserito la password del WiFi nel giro forse di un minuto siamo pronti per utilizzare questi diffusori, ma intanto ci compare un avviso che ci informa della disponibilità di un nuovo firmware e così lo scarichiamo semplicemente premendo un pulsante ed aspettando che il diffusori si occupi di tutto. Ad aggiornamento finito ci colleghiamo a Roon ed anche qui nel giro di pochi istanti siamo proiettati nel mondo Technics. Principalmente abbiamo utilizzato i diffusori ad i lati del Panasonic Z95 su degli stand Solidsteel ma abbiamo anche cercato di mettere alla prova il DSP interno con posizionamenti stravaganti ai quali purtroppo spesso siamo costretti perché parliamoci chiaro, il nostro salotto non è una sala di ascolto o di registrazione.
L’ascolto ed il “Technics sound”
Ogni qual volta si parla di un determinato prodotto sentiamo parlare di sound inglese, americano, francese, nord europeo e così via. In questo caso non possiamo far altro che parlare di suono perchè questi diffusori Technics non fanno altro che metterci il meno possibile e limitarsi a riproporre il messaggio sonoro senza colorazioni e soprattutto mettendo i driver nelle condizioni di esprimersi al massimo delle loro possibilità in base a quelle che sono le condizioni di utilizzo. Il risultato è un basso molto frenato, articolato e soprattutto che non va a sporcare le altre frequenze, la gamma media è lì dove deve essere e la gamma alta riesce ad essere cattiva lì dove deve esserlo senza però strafare quando non richiesto. I due parametri però su cui questi diffusori riescono ad eccellere è la ricostruzione scenica e la sensazione che il suono si propaghi in maniera uniforme in tutta la stanza di ascolto restituendo un palcoscenico sonoro ampio e tridimensionale che chiudendo gli occhi fa si che sia impossibile riuscire a capire dove siano i diffusori. Si passa dai pianissimo ai fortissimo senza indugi e pur non essendo la potenza tale da sonorizzare uno stadio, la nostra sala da 45 metri quadrati è “piena di musica”. Avendo in casa anche il Technics SL-1300G colleghiamo anche il giradischi ed anche in questo caso possiamo apprezzare l’ottimo lavoro svolto. Un phono MM silenzioso, dinamico ed in grado di valorizzare le ottime performance del nuovo 1300G. A questo punto colleghiamo il Panasonic Z95 tramite HDMI ARC ed in un men che non si dica eccoci pronti a sfruttare l’estrema comodità dell’HDMI ARC. Col telecomando della TV accendiamo e spegniamo diffusori e TV, regoliamo il volume comodamente seduti sul divano. Come spesso facciamo in questi casi, mettiamo un film in lingua originale e non possiamo che apprezzare l’ottima intellegibilità del parlato che fa si che riusciamo a non perdere neanche una parola dei dialoghi. Buona la prestazione dinamica che può contare su una riserva di potenza sufficiente per riprodurre la maggior parte dei contenuti. Ovviamente manca un po’ di impatto sulle basse frequenze ma per quello abbiamo deciso di utilizzare un subwoofer GoldenEar Forcefield 30 sfruttando l’apposita connessione disponibile sul diffusore main. Operazione non facilissima ma con un minimo di esperienza e qualche attrezzo del mestiere siamo riusciti ad ottenere una performance davvero impressionante, il tutto con una cifra decisamente abbordabile.
A chi si rivolgono i diffusori Technics SX-CX700?
I diffusori Technics SC-Cx700 si rivolgono a tutti coloro che hanno il classico salotto dove ci si riunisce con la famiglia la sera per guardare la TV o dove ci si ritrova con gli amici il sabato per rilassarsi. Questi diffusori Technics hanno diversi assi nelle loro maniche come una facilità di posizionamento impressionante, dimensioni contenute e delle finiture semplici ma di pregio che ben si integreranno con il vostro salotto, in più la possibilità di essere totalmente wireless ad eccezione dei cavi di alimentazione, oltre a lasciarvi ampio margine di posizionamento farà si che anche a livello pratico siano molto comode. Abbiamo provato a metterle in crisi posizionandole nei modi più fantosiosi: su di un fianco, “incastonate” in una libreria, ai lati del PC come monitor ma alla fine hanno sempre dato sfoggio di ottime performance. La potenza a disposizione è sufficiente per sonorizzare ambienti medio piccoli senza problemi e la completezza di connessioni è tale da soddisfare praticamente tutti. Non bellissima l’APP ma più che funzionale.
Conclusioni e considerazioni
Disponibili da fine ottobre al prezzo di listino di 2.500 Euro, con tre finiture: marrone terracotta, nero carbone e grigio seta le Technics SC-CX700 sono dei diffusori ben equilibrati dal punto di vista sonoro, completi di tutto il necessario e facili da installare. Alla fatidica domanda:
“Le compreresti?“
La risposta è:
“Assolutamente si!“
Difetti? ci siamo interrogati a lungo su potenziali difetti e non è facile trovarne, proprio ad essere pignoli potremmo dire che manca l’LDAC per quel che riguarda il Bluetooth e magari l’APP che funziona decisamente bene, sarebbe giunto il momento che avesse una rinfrescata a livello estetico ma insomma parliamo di dettagli.
Chiudiamo con un appello agli ingegneri Technics:
se queste Technics SC-CX700 sono riuscite così bene che ne dite di realizzare un modello da pavimento attivo?
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