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Suonare (bene) in un ambiente domestico: non è cosa da tutti.

Suonare bene in un ambiente domestico sarebbe il “nirvana” per tantissimi audiofili, ma non è sempre così semplice e non è  detto che un prodotto ascoltato a casa di un amico o in un negozio,  nel nostro ambiente rispecchi quanto provato in precedenza.

Il nostro video sulle Diana Gold Note II + Diana IIIF e IS 1000 MK-II Deluxe.

Il titolo di questo articolo non doveva essere questo, ma una volta provate le Gold Note Diana II con i due Extender Diana III-F,  protagonisti di questo test, abbiamo deciso di partire da questa riflessione. Ci abbiamo messo un po’ a metabolizzare questi diffusori perché dietro c’è un gran lavoro di cui abbiamo avuto la possibilità di parlare direttamente con la casa madre e ne è uscito fuori un fruttuoso scambio di opinioni. Il progetto Diana è un progetto che bada al sodo, che ha una missione ben precisa: adattarsi agli ambienti domestici ed essere in grado di digerire una serie di situazioni, in termini di ambienti e accoppiamenti con le amplificazioni. Vi raccomandiamo quindi di seguirci in questo viaggio alla scoperta del progetto Diana che è davvero interessante.

Gold Note Diana II

Gold Note Diana II: brevi cenni tecnici

Rispetto alle Diana I, le Gold Note Diana II possono contare su dimensioni leggermente più grandi (260mm L | 460mm A | 375mm P). Due le finiture disponibili: Nero Rebel o Grigio Artic a cui si aggiungono poi le colorazioni del rifasatore che può essere scelto nelle livree oro, argento o nero. Si tratta di un diffusore 2 vie con bass reflex posteriore la cui risposta in frequenza dichiarata è di 45-20.000Hz ±3dB mentre la sensibilità, sempre dichiarata, è di 91 dB. A dar voce a questi diffusore troviamo un tweeter da 1.1” con cupola in seta e due midwoofer da 6.5” in polpa di cellulosa trattata con configurazione simmetrica. E’ stata scelta una configurazione in D’Appolito, ossia con il tweeter posizionato tra i due midwoofer.


Gold Note Diana II

Lo scopo di questa configurazione è quello di ottenere un equilibrio ottimale tra performance sonore e integrazione in ambienti domestici che spesso e volentieri non sono predisposti per essere una sala d’ascolto a prova di audiofilo. Provate a dire alla vostra compagna/o di dover installare delle bass traps agli angoli della parete di fondo del salotto, oppure dei pannelli a soffitto, non tutti la prenderanno benissimo. Bene, nella realizzazione di questo progetto, Maurizio Aterini ed il suo staff hanno tenuto conto di questa problematica. Si è optato per una configurazione D’Appolito per diverse motivazioni che vi riassumiamo qui di seguito:

Gold Note Diana II
GOLD NOTE DIANA II
  • Migliore controllo della dispersione verticale
    La configurazione D’Appolito ha la capacità di ridurre la dispersione del suono verso l’alto e il basso, limitando le riflessioni su pavimento/soffitto. Tali riflessioni spesso e volentieri, compromettono l’intellegibilità del messaggio sonoro. E’ un po’ come se la musica arrivasse da diversi punti alle nostre orecchie, tra l’altro, in momenti diversi, generando molta confusione all’ascolto. Lo scopo di questo progetto è stato quello di concentrare l’energia lungo l’asse orizzontale, per rendere la scena acustica precisa, stabile e meglio focalizzata e con una ricostruzione dell’immagine stereo a prova di audiofilo.
  • Timbrica reale
    Le Gold Note Diana II sono dotate di due midwoofer che lavorano simultaneamente con lo scopo di assicurare una risposta sulle medie frequenze corposa ed omogenea. Tutto ciò è stato studiato per offrire una resa su voci e strumenti acustici di alto livello, coadiuvato da un equilibrio timbrico naturale ed alla capacità di restituzione del dettaglio senza enfatizzazioni artificiali.
  • Riduzione della distorsione
    Chi ci segue assiduamente sarà stufo di sentire per l’ennesima volta l’esempio del volume della TV che abbassiamo ritenendolo troppo elevato quando in realtà ciò che ci dà fastidio è  la distorsione! Il nostro cervello la percepisce puntualmente ed il primo impulso che ci viene è quello di abbassare il volume. Bene, i due midwoofer  consentono di suddividere il carico di lavoro. In questo modo si riduce lo stress sul singolo driver e si migliora la gestione delle sollecitazioni dinamiche, in particolar modo tutto ciò aiuterà a volumi di ascolto sostenuti. In sintesi si ridurrà drasticamente la distorsione, garantendo maggiore pulizia e precisone anche durante passaggi musicali complessi o articolati come un passaggio da un pianissimo ad un fortissimo.
  • Dulcis in fundo: la fase 

Un altro aspetto fondamentale ed estremamente complesso da gestire è la fase. La scelta  dellla configurazione in D’Appolito permette di ottimizzare la fase e la somma tra i trasduttori nella zona di crossover. Tutto ciò fa si che  si possa ottenere una risposta più lineare e un miglior controllo sull’interazione con l’ambiente nelle stanze non trattate acusticamente.

Un tessuto derivato dal settore automotive per il rivestimento

La soluzione scelta per le Gold Note Diana II  mi ricorda un po’ le mie amate Vandersteen 2C che ho posseduto per diversi anni. La differenza è che in questo caso, le Gold Note Diana II e anche le Diana I, possono contare su tessuti derivati direttamente dal settore automobilistico e solitamente utilizzati per la realizzazione dei sedili. Questo tessuto è molto robusto e soprattutto è lavabile, il che vi permetterà di pulire eventuali macchie con estrema semplicità. Inoltre Gold Note pone molta attenzione alla sostenibilità utilizzando materiali ecologici. Le combinazioni di colori possibili sono le seguenti:

  • Tessuto nero / Phaser nero
  • Tessuto nero / Phaser oro
  • Tessuto nero / Phaser argento
  • Tessuto argentato / Phaser argentato
  • Tessuto argentato / Phaser oro
  • Tessuto argentato / Phaser nero

Queste sono le premesse da cui nascono le Diana II.

Gold Note Diana III-F
DIANA III-F

Diana III-F: un subwoofer intelligente

Abbiamo definito il subwoofer Diana III-F un subwoofer o per meglio dire un Extender intelligente. Due sono i motivi che ci hanno portato a questa affermazione: in primis la forma slim e poi il fatto di poterlo utilizzare oltre che come sub anche come stand. Questa scelta ci ha fatto tornare indietro negli anni ed al sub per le LS 3/5a che molti di voi ricorderanno e che recentemente è stato riproposto. Altro motivo per cui lo abbiamo definito intelligente è che non è un subwoofer nato per strafare. Le Gold Note Diana II e l’Extender Diana III-F nascono per essere collocati in un ambiente domestico, un bel punch in gamma bassa piace a tutti ma allo stesso tempo bisogna fare i conti con l’ambiente: vibrazioni, riflessioni, cancellazioni, risonanze modali e soprattutto bisogna fare i conti con l’intellegibilità del messaggio sonoro. In molti casi sentiamo audiofili che definiscono il subwoofer buono solo per vedere i film o giocare ai videogame, nella realtà dei fatti non è assolutamente così, ma di certo è indispensabile trovare la giusta via di mezzo tra estensione, controllo ed intellegibilità delle altre frequenze. L’Extender Diana III-F è dotato di un woofer da 6,5” in fibra di vetro e di una porta bass-reflex anteriore. Tutto ciò, come abbiamo già detto per le Gold Note Diana II, è stato ottimizzato per facilitare il posizionamento in ambiente domestico e quindi anche per essere posizionato a ridosso della parete posteriore o in un angolo perché una casa non è una sala di ascolto, ma questo non deve per forza pregiudicare la passione di un comune mortale. La struttura del cabinet, disponibile nella sola livrea nera, è dotata di rinforzi per eliminare vibrazioni e risonanze.

LA PARTE INFERIORE DEI DIANA III-F CON GLI ATTACCHI PER I PIEDINI

Il Gold Note Diana III-F può contare su un sistema di autoregolazione e riconoscimento automatico delle Gold Note Diana II, coprotagoniste di questa prova, e delle sorelline Diana I. L’accoppiamento avviene tramite i magneti integrati nel cabinet e al ponticello Diana Bridge.
Per quanto riguarda i piedini, Diana III-F è dotato di quattro piedini regolabili, che garantiscono un posizionamento ideale su ogni superficie.

DIANA BRIDGE

Per quanto riguarda poi la struttura del cabinet all’interno ci sono dei rinforzi studiati per far si che le risonanze e le vibrazioni vengano minimizzate. Molti di voi avranno poi notato l’inclinazione del cabinet che è frutto di lunghe sessioni di ascolto e misurazioni in ambienti reali. L’ inclinazione è studiata per controllare meglio la fase e la somma tra tweeter e mid-woofer, con lo scopo di restituire un fronte sonoro naturale e il meno affaticante possibile soprattutto durante lunghe sessioni di ascolto.

CONNETTORI DI OTTIMA QUALITA’

La sensibilità del Diana III-F è di 91 db mentre la risposta in frequenza dichiarata parla di 38 Hz a -3dB il che significa che abbinandolo alle Gold Note Diana II, avrete una risposta in frequenza complessiva di 38 – 20.000 Hz ±3 dB. Se ve lo state chiedendo l’ancoraggio tra Extender e Diana II è ben saldo e salvo scuotimenti tellurici può garantire un buon livello di tranquillità se in casa avete animali curiosi e dispettosi, sempre nei limiti del possibile. Una ultima riflessione sulla realizzazione dell’ Extender Diana III-F che nasce con l’ausilio di tantissime sessioni di ascolto supportate da misure in ambienti reali. La sua inclinazione ad esempio, che avrete notato dalle nostro foto e dal nostro video, è studiata per controllare meglio la fase e la somma tra tweeter e mid-woofer, offrendo un fronte sonoro più naturale e meno affaticante anche durante lunghe sessioni di ascolto. Inoltre questa soluzione dovrebbe garantire un notevole miglioramento della percezione della profondità e nitidezza della scena.

Gold Note Diana II

LE DIANA II ADAGIATE SULL’EXTENDER DIANA III-F

Le Gold Note Diana II e i subwoofer Diana III-F mantengono quanto promesso?

Abbiamo provato le Gold Note Diana II prima senza e poi con l’Extender Diana III-F abbinandole prima all’amplificatore integrato Gold Note IS-1000 Deluxe e poi al Triode Luminous 84. Due amplificazioni agli antipodi ma che rientrano nel range di potenza suggerito dal produttore toscano per pilotare i diffusori. Iniziamo parlando del posizionamento: Le Gold Note Diana II sono facilissime da collocare e soprattutto sembrano quasi parlare e dirci come orientarle per farle rendere al meglio. E’ incredibile la semplicità con cui il diffusore può essere posizionato. Noi lo abbiamo fatto senza leggere il manuale di istruzioni, ma una volta finito, siamo andati a vedere la brochure informativa e più o meno le nostre intuizioni combaciavano con quanto scritto nel manuale, giusto qualche piccola differenza, dovuta probabilmente al fatto che il nostro è comunque un ambiente d’ascolto mediamente trattato. Se avete acquistato i diffusori e soprattutto gli Extender e vi state preoccupando perché la gamma bassa vi risulta non pervenuta, tranquilli! I  driver degli Extender necessitano di un bel periodo di rodaggio. L’azienda solitamente provvede con un burn-in di 25/30 ore ma noi vi consigliamo di farne altrettante una volta giunte in casa vostra.

Gold Note Diana II
ABBIAMO UTILIZZATO VOLUTAMENTE ANCHE POSIZIONAMENTI POCO ORTODOSSI A RIDOSSO DEL MURO

Bene, iniziamo gli ascolti ed iniziamo a capire la pasta di questi diffusori che godono di un buon dettaglio a basso volume, gamma alta trasparente ma qui, rispetto alle Diana I provate qualche tempo, fa c’è un balzo in avanti importante in gamma media. Attenzione! non stiamo parlando di un medio in avanti ed eufonico ma semplicemente di medie frequenze ben allineate e soprattutto ben coese con la gamma alta.

BUONA LA PERFORMANCE ANCHE LE VALVOLE E POCHI WATT

Chiudendo gli occhi i diffusori spariscono e godono di ottima ricostruzione scenica, profondità ma soprattutto la focalizzazione è impeccabile. Per quel che riguarda la gamma bassa con l’Extender installato dobbiamo dire che sicuramente abbiamo ascoltato subwoofer più dirompenti ma non dobbiamo dimenticarci lo scopo con cui nasce il Diana III-F: un ambiente domestico, magari con il posizionamento dei diffusori a ridosso di una parte posteriore o in un angolo, dove, come molti di voi ben sapranno, la gamma bassa è soggetta a rinforzi importanti.

A questo punto decidiamo di mettere alla prova le Gold Note Diana III-F con gli 11 watt del Triode Luminous 84 e vedere cosa ne esce fuori. Ad onor del vero dobbiamo dire che è stato un test fortuito in quanto il Triode Luminous 84 avevamo pensato di utilizzarlo per un altro test. Il risultato è stato ovviamente diverso rispetto al precedente abbinamento, sicuramente meno dirompente dal punto di vista dinamico ma caratterizzato da una trasparenza e da una armonia delle frequenze medio alte davvero di gran livello.

IL BELLISSIMO CABINET DELL’ IS-1000DELUXE

Questa performance ci fa presupporre che la sensibilità è buona come dichiarato dalla casa madre ma anche che molto probabilmente il modulo di impedenza è abbastanza facile da poter permettere a questi diffusori di potersi abbinare con una folta schiera di amplificazioni. Ultimo test realizzato è stato in abbinamento con l’ IS-1000 MKII ed il WiiM Ultra che con la sua HDMI ARC ci ha permesso di connettere la TV. In questa circostanza abbiamo potuto apprezzare l’ottima intellegibilità del parlato e la capacità di restituire alcuni particolari con estrema precisione, come ad esempio un vetro infranto o delle grida.

IL DIANA BRIDGE

A tal proposito chissà come andrà il Diana Center, il primo canale centrale dell’azienda toscana. Se a questo punto vi state chiedendo come cambia il suono con e senza i Diana III-F, potremmo rispondervi dicendo che questi subwoofer sono l’elemento di rifinitura che dà quella spinta in grado di darvi qualcosa in più per arrivare alla quadratura del cerchio. Potremmo definire l’ Extender Diana III-F come un buon Brunello di Montalcino da abbinare ad una bella tagliata, giusto per rimanere in terra toscana. La tagliata è buona ma il Brunello dà quel tocco che la renderà sublime.

Conclusioni e considerazioni

Le Gold Note Diana II ed il Diana III-F si rivolgono all’appassionato che cerca un sistema performante che tenga conto del suo ambiente d’ascolto non specifico e che gli permetta di utilizzare le elettroniche già in suo possesso, che sia un amplificatore da pochi watt con un dumping factor non da primato oppure un muscoloso transistor affamato di rock. Ecco, questo è il target perfetto per queste Gold Note Diana II e Diana III-F. Per i prezzi, disponibilità e rivenditori potete consultare questo link. In conclusione ci teniamo a ringraziare Gold Note e Tecnofuturo per la disponibilità dimostrata nel rispondere alle nostre domande e fornirci tutto il supporto possibile.

Gold Note Diana II+ Diana III-F
7.9 Recensione
Funzioni
Costruzione
Audio
Il giudizio di AF

 

 

 

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