Ripercorriamo la sfortunata e breve storia dell’HD DVD, supporto fisico che sfidò il Blu-ray e scomparve nel giro di un paio di anni. Dalla nascita al fallimento, i player più famosi e i titoli diventati oggetti da collezione
Quando si parla di supporti ottici che hanno segnato l’evoluzione del cinema domestico, il pensiero corre subito al DVD e al Blu-ray. Eppure, tra i due, c’è stato un supporto che per alcuni anni sembrava destinato a diventare lo standard definitivo per l’alta definizione: l’HD DVD. Oggi il suo nome viene ricordato quasi con nostalgia, come quello di una promessa mai realizzata e spazzata via da una battaglia commerciale senza esclusione di colpi dalla quale emerse come netto vincitore il Blu-ray.
Eppure, la storia dell’HD DVD è tutt’altro che marginale, perché rappresenta un passaggio cruciale nell’industria dell’home video in cui, dopo l’enorme successo del DVD (che però cominciava ad andare stretto a molti sul versante puramente tecnologico), si stava cercando di capire quale sarebbe stato il futuro della fruizione cinematografica tra le mura di casa.

Le origini dell’HD DVD, sviluppato principalmente da Toshiba e NEC come naturale successore del DVD, risalgono a oltre vent’anni fa con la nascita nel 2003 dell’HD DVD Promotion Group. L’obiettivo era offrire agli utenti la possibilità di guardare per la prima film in alta definizione (Full HD-1080p) su un supporto fisico, mantenendo però una certa continuità con la tecnologia esistente.
A differenza del Blu-ray, che nasceva da una filosofia più radicale e con una struttura fisica diversa, l’HD DVD era più vicino al DVD tradizionale, tanto che i dischi avevano una struttura simile. Questa retrocompatibilità teorica, unita a costi di produzione più bassi per le aziende, sembrava dargli un vantaggio competitivo. Il primo player HD DVD commerciale fu lanciato da Toshiba in Giappone nel 2006, lo stesso anno in cui iniziarono ad arrivare i primi titoli sul mercato.
Per riprodurre un film in HD DVD, serviva un lettore dedicato. Toshiba fu di gran lunga il brand più prolifico (una ventina di player in tutto), ma anche aziende come Onkyo (molto apprezzato il player DV-HD805) e Venturer (con l’SHD7001E) si affacciarono sul mercato, per non parlare dei lettori “combo” (Blu-ray e HD DVD insieme) di LG e Samsung. Non mancò nemmeno un supporto di peso dal lato gaming, con Microsoft che realizzò un lettore esterno HD DVD per Xbox 360 nel tentativo di sfruttare la propria base installata come volano per la diffusione del formato.
Tuttavia, a differenza di PlayStation 3 che integrava un lettore Blu-ray, il lettore HD DVD per Xbox 360 (console che ebbe comunque un buon successo) era opzionale ed ebbe una diffusione minima, nonostante il prezzo aggressivo (199 euro alla sua uscita in Italia). Uno dei punti di forza dell’HD DVD era proprio il prezzo. I lettori costavano mediamente meno rispetto ai primi modelli Blu-ray e i dischi erano più economici da produrre, dato che le linee di fabbricazione dei DVD potevano essere adattate con investimenti relativamente contenuti.
Anche la qualità video e audio era di ottimo livello. I film venivano infatti presentati con video compresso in MPEG-4 AVC, VC-1 o anche MPEG-2 (lo stesso codec del DVD ma con un bit-rate molto più alto) e con supporto a formati audio allora evoluti come Dolby Digital Plus, Dolby TrueHD, DTS-HD High Resolution Audio e DTS-HD Master Audio.
A livello tecnico, dunque, l’HD DVD non aveva nulla da invidiare al Blu-ray, tanto che all’epoca c’era chi lo considerava persino più maturo, grazie a un’implementazione stabile delle funzionalità interattive fin dall’inizio (parliamo di funzioni come Picture-in-Picture e menù dinamici grazie alla piattaforma HDi).

Scendendo più nei dettagli tecnici, l’HD DVD sfruttava un laser blu a 405 nanometri simile a quello che sarebbe stato adottato anche dal Blu-ray, capace di leggere informazioni più dense e quindi di offrire maggiore capacità rispetto al DVD. Un disco HD DVD a doppio strato poteva contenere circa 30 GB di dati (15 GB quello a singolo strato), contro i 4,7 GB di un DVD a strato singolo e i 9,4 GB dei dual layer.
Eppure, nonostante queste caratteristiche, la battaglia con il Blu-ray si rivelò impari. Il problema principale fu il supporto degli studios cinematografici. All’inizio, l’HD DVD poteva contare su “alleanze” di peso tra Universal Pictures, Warner Bros, Paramount e DreamWorks Animation e, tra i primi film pubblicati, ci furono successi come Batman Begins, The Bourne Identity e The Matrix. Sony riuscì però a stringere accordi strategici molto più solidi con le altre major, imponendo il Blu-ray come scelta privilegiata.

Il colpo decisivo arrivò nel 2008, quando Warner Bros., fino ad allora favorevole a una distribuzione in entrambi i formati, annunciò il passaggio in esclusiva al Blu-ray. Quella decisione segnò di fatto la fine dell’HD DVD, tanto che nel giro di poche settimane anche i principali rivenditori USA, tra cui Walmart e Best Buy, comunicarono che avrebbero puntato solo sul Blu-ray. A questo punto Toshiba, rimasta isolata, dichiarò ufficialmente la resa nel febbraio del 2008, dopo appena due anni di vita commerciale.
In totale, furono pubblicati circa un migliaio di titoli in HD DVD in tutto il mondo (USA in primis, con circa 500 titoli). Oggi alcuni di questi dischi rappresentano delle vere e proprie rarità, specialmente quando si tratta di film mai ristampati in Blu-ray o che presentavano contenuti speciali esclusivi. Nonostante la breve vita del formato, la qualità delle edizioni HD DVD viene ancora ricordata con un certo rispetto, visto che in molti casi la resa video e audio era superiore alle primissime versioni in Blu-ray, penalizzate da una compressione non ottimale.
Per quanto riguarda i player, i Toshiba HD-XA2 e HD-XE1 sono oggi tra i più ricercati nel mercato dell’usato. Si trattava di lettori di fascia alta con componentistica solida e prestazioni elevate, capaci di offrire un upscaling dei DVD allora molto apprezzato. Oggi questi dispositivi vengono acquistati soprattutto dai collezionisti, che li utilizzano per dare nuova vita alle proprie librerie HD DVD o come oggetti di memorabilia di un’epoca ormai chiusa. Anche il lettore esterno HD DVD per Xbox 360 è diventato un pezzo di curiosità storica, simbolo di una strategia che non riuscì mai a convincere davvero il grande pubblico.

Venendo invece alle edizioni oggi più ambite in HD DVD, spiccano i cofanetti speciali come quello di Blade Runner: Ultimate Collector’s Edition del 2007, che uscì in una confezione molto scenografica a forma di valigia di Deckard (oggi è valutato attorno ai 120 euro). Molto ricercato è anche l’HD DVD di King Kong di Peter Jackson, che fu uno dei primi titoli a sfruttare le capacità interattive del formato con contenuti esclusivi e funzioni di visione picture-in-picture che non vennero riproposte in modo identico sul Blu-ray.
Un altro titolo importante è The Matrix Trilogy, uscita in edizione HD DVD con una qualità video e audio molto apprezzata all’epoca e oggi rara da trovare completa in ottime condizioni. Ci sono poi alcuni film che non furono mai ristampati in Blu-ray o che arrivarono in edizioni particolari solo in HD DVD. Tra questi si segnalano titoli d’animazione e produzioni locali che oggi hanno un valore collezionistico molto alto.

Il fallimento dell’HD DVD non fu soltanto una questione tecnica, ma soprattutto una lezione di marketing e di alleanze industriali. La battaglia dei formati con il Blu-ray è stata spesso paragonata a quella tra VHS e Betamax negli anni Ottanta: non sempre vince la tecnologia migliore, ma quella che riesce a guadagnare il sostegno più ampio da parte dei produttori e dei distributori di contenuti. In questo senso, l’HD DVD pagò il prezzo di una strategia commerciale meno aggressiva e di un supporto industriale più fragile rispetto al Blu-ray.
Oggi, guardando indietro, l’HD DVD appare come un anello mancante tra DVD e Blu-ray, una parentesi affascinante che mostra quanto fosse convulso il passaggio all’alta definizione. Sebbene alla fine sia stato sconfitto (e oggi pressoché dimenticato da quasi tutti), ha avuto un ruolo importante nello spingere il settore verso una grande evoluzione tecnologica, con il passaggio dalla definizione standard del DVD al Full HD che all’epoca ebbe quasi del prodigioso.
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