Il bellissimo drama di Xavier Dolan arriva anche in Blu-ray con un’edizione curata in tutti i comparti anche se non ricchissima di extra.
Diane, rimasta vedova da tre anni, si trova a dover gestire da sola il figlio quindicenne Steve, un ragazzo affetto da sindrome di deficit di attenzione, sfacciato e talvolta incontrollabile e violento, dopo che questo ha dato fuoco alla mensa dell’istituto in cui era in custodia. Per evitargli il riformatorio la madre accetta quindi di prenderlo con sé, ma la convivenza è tutt’altro che facile. In loro aiuto interverrà una nuova vicina di casa, la timida ma amichevole Kyla, instaurando un rapporto speciale con Diane e Steven e aiutando quest’ultimo a studiare. Quanto durerà la ritrovata armonia?
Il giovanissimo autore canadese Xavier Dolan, classe ‘89, con Mommy, il suo quinto lungometraggio da regista e sceneggiatore, ha conquistato il gran premio della giuria a Cannes in aex-equo con il maestro Jean-Luc Godard. Un riconoscimento prestigioso meritato per questa opera vibrante che racconta senza sconti il difficile rapporto madre-figlio in cui si innesta l’animo gentile e “ferito” di Kyla. Mommy mette in luce tanto la finezza nella scrittura di Dolan, tanto la sua padronanza del mezzo cinematografico, con un uso delle inquadrature e della musica che gli permette di passare da momenti di puro lirismo ad altri di drammatica pragmaticità mantenendosi sempre partecipe al destino dei personaggi (come noi spettatori grazie anche alle ottime interpretazioni del cast).
VIDEO
Prima che pensiate ad un errore tecnico, vi mettiamo subito in guardia: Dolan utilizza un formato video inusuale ed estremo per la stragrande maggioranza della durata del film, ovvero un occlusivo 1:1. Come potete vedere in alcune foto a corredo, il quadro (letteralmente!) è delimitato da due ampie bande nere verticali e l’effetto percepito è quasi quello di una ripresa verticale, anche se di fatto non lo è. Non si tratta di un mero esercizio di stile, ma come vi renderete conto guardando il film l’aspect ratio è funzionale allo stato emotivo dei personaggi e passa infatti allo standard 1.85:1 in alcuni frangenti particolari. A molti potrà dar fastidio vedere cotanti pixel “sprecati”, ma il framing così particolare trasmette allo spettatore una sensazione a tratti claustrofobica, a tratti di grande prossimità coi personaggi (e tra i personaggi stessi).
Parlando della qualità visiva vera e propria, il film è stato girato in 35mm e sebbene la rumorosità analogica fatichi ad emergere, la “pasta” dell’immagine ne suggerisce l’origine. La definizione è molto buona e si evince chiaramente dalla resa dei primi piani e dai dettagli tanto negli interni quanto negli esterni, solo in alcune scene notturne con l’illuminazione molto bassa l’immagine tende a impastarsi un po’. Il livello del nero non è dei più profondi che abbiamo visto ma la resa cromatica invece è convincente e spazia da momenti naturali a altri più caldi o più freddi a seconda della luce dell’ambiente (è stata utilizzata quasi unicamente luce naturale durante le riprese). Il BD-50 garantisce una buona gestione della compressione, che non determina artefatti degni di nota. Se tutto il film fosse in 1.85:1 forse la qualità percepita potrebbe sembrare più alta (le poche scene “fullscreen” infatti convincono) ma come abbiamo segnalato si tratta di una scelta estetica e il trasferimento digitale è fedele e ben eseguito.
AUDIO
Mommy non è il film in cui andare a cercare un audio spettacolare, infatti per gran parte della sua durata è il centrale ad esser padrone incontrastato della scena, con dialoghi sempre ben riprodotti (ottimo il doppiaggio in generale) accompagnati da effetti che in qualche caso distolgono l’attenzione dal centro dello schermo chiamando in causa i canali surround. La differenza la fanno i brani della colonna sonora, che nei loro interventi ampliano nettamente il sound stage coinvolgendo tutti i diffusori e facendo percepire la buona dinamica di cui è dotata la nostra traccia, felicemente codificata in DTS-HD Master Audio 5.1. La versione lossless originale è presente in semplice stereofonia e può contare su una dose di dettaglio maggiore sui dialoghi in presa diretta ma non può eguagliare quella italiana in coinvolgimento.
EXTRA
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