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Speaker wireless Linn Series 3 – La recensione

linn series 3

3400 euro per uno speaker wireless possono sembrare un’enormità, ma quando c’è di mezzo Linn mai dire mai. E infatti il Series 3 è un autentico gioiello hi-fi

Linn è stato uno dei primi produttori hi-fi a lanciare uno streamer musicale nel 2007. Per alcuni aspetti è quindi sorprendente che la società scozzese con sede a Glasgow abbia atteso così a lungo per portare sul mercato il suo primo diffusore wireless. Ma eccolo finalmente qui: il Linn Series 3. Mentre spesso un nuovo arrivato in un settore già molto affollato deve affrontare una dura lotta per conquistarsi un posto di rilievo, questo primo speaker wireless di Linn parte già un po’ avvantaggiato grazie all’esperienza decennale dell’azienda nella produzione di streamer wireless di fascia alta.

La potenziale difficoltà che dovrà incontrare il Linn Series 3 è più che altro il suo prezzo molto elevato: ben 3400 euro, ovvero 600 euro in più del già lussuosissimo (e potentissimo) Devialet Phantom Reactor Opera de Paris. Costa inoltre il triplo del Bowers & Wilkins Formation Wedge e il doppio del Naim Mu-so 2. Uno speaker wireless standalone, anche uno con il livello di esperienza di di Linn in campo streaming, può giustificare un simile prezzo?

Caratteristiche

Il Series 3 potrebbe rappresentare una nuova avventura per Linn, ma chiunque abbia familiarità con uno dei prodotti di streaming del brand scozzese non deve andare lontano per trovare familiarità nel design. Questo speaker sfrutta la consolidata piattaforma di streaming di Linn, che offre accesso ai server di rete, nonché ai servizi musicali Tidal e Qobuz, tramite l’app Kazoo di Linn. A questa lista aggiungete pure AirPlay, Bluetooth e Roon, mentre la sua unica novità a livello di connessioni è la presenza di una presa HDMI ARC, che consente anche a un TV di entrare in gioco.


Se però il catalogo ad alta risoluzione di Qobuz è completamente accessibile sul Series 3, gli abbonati al piano più costoso di Tidal non saranno in grado di riprodurre i relativi brani in alta risoluzione. Linn infatti non ha incluso la tecnologia MQA (Masters Quality Authenticated) su cui si basano queste tracce e quindi nessuno dei suoi hardware la supporta.

La modalità multi-room è un’opzione per chi ha più Series 3 in stanze diverse, mentre il controllo vocale è disponibile se lo speaker è accoppiato in modalità wireless con un dispositivo compatibile con Alexa sulla stessa rete. C’è anche una porta Exakt che consente, a chi ha un certo budget, di collegare uno speaker principale Series 3 (Serie 3-301) a una versione ‘slave’ leggermente modificata e meno costosa (Serie 3-302) per formare una coppia stereo da oltre 6000 euro, ma non ci sono ingressi analogici o digitali e quindi non potrete collegare un lettore CD o un giradischi.

Costruzione

Continuando con l’estetica introdotta nel Selekt DSM, lo speaker Series 3 ha una lastra di vetro touch illuminata da circa 100 LED per indicare il volume e dotata anche di sei preset numerati che offrono accesso rapido ai contenuti preferiti, facilmente assegnabili nel app. Per ridurre al minimo la quantità di controlli touch sul pannello, tali preset attivano anche le funzioni quando vengono premuti in diverse sequenze: premendo i preset tre e quattro contemporaneamente, si avvia ad esempio il pairing Bluetooth, mentre il due e cinque mettono lo speaker in modalità Wi-Fi.

Una volta che uno speaker master e uno slave sono collegati tramite il cavo di Exakt incluso (il metodo di Linn per trasmettere dati audio, trigger di potenza e un controllo di temporizzazione master per garantire che l’audio da tutti i canali siano perfettamente sincronizzati), basta tenere premuti i preset uno e sei per confermare l’abbinamento. È un sistema di controllo ben integrato, anche se avremmo preferito far scorrere il dito attorno all’anello circolare dei LED per regolare il volume più istintivamente, piuttosto che toccare il volume su e giù sui pulsanti a sfioramento su entrambi i lati.

Lo chassis in ceramica è stato modellato per imitare la parte superiore di un calice di vino ed è coperto da una griglia a forma di uovo placcata in oro (esclusiva per Harrods) o con una finitura cromata. Tutto ciò rende il Series 3 un diffusore wireless bellissimo da vedere come vi aspettereste da Linn e da uno speaker così costoso ed elitario. Sotto la rete di alluminio troviamo un tweeter a cupola di seta da 19mm e un woofer da 16cm, attraverso i quali il Series 3 rivela tutta la propria magia. Mentre è difficile credere che uno speaker wireless che potete infilare sotto il braccio possa avere un prezzo simile, è ancora più difficile credere che le prestazioni audio possano giustificarlo… eppure, è così.

Qualità audio

Prima però di analizzare le prestazioni audio, un cenno alla notevole potenza erogata (200W in classe D) e alla tecnologia proprietaria Exakt, che oltre a supportare segnali hi-res fino a 24-bit/96kHz in PCM mira a ridurre gli errori di fase, ritardando intenzionalmente le frequenze più alte in modo che arrivino all’orecchio contemporaneamente alle frequenze più basse. Questa tecnologia mantiene inoltre i dati del segnale musicale nel dominio digitale il più a lungo possibile per evitare qualsiasi degrado causato dall’elaborazione del segnale.

Abbiamo già sentito Exakt fare questo suo (impressionante) lavoro in molti prodotti Linn in precedenza e qui contribuisce ancora una volta a quella che possiamo definire tranquillamente una prestazione straordinaria. Ciò che colpisce immediatamente è la straordinaria chiarezza dei medi. Facciamo partire What’s the Use di Mac Miller da Tidal e il suo rap trasmette perfettamente questa sensazione. Il Linn Series 3 ha prestazioni davvero brillanti e non intendiamo tonalmente: è così puntuale che le parole di Miller si fermano e iniziano in modo pressoché perfetto e precisissimo.

L’agilità in fascia bassa assicura inoltre che la linea di basso sia penetrante e “groovosa” come dovrebbe essere. Passiamo a Bad Guy di Billie Eilish e il Series 3 risulta perfettamente in grado comunicare il suono quasi “sismico” del basso, tanto che siamo sorpresi di come il woofer di dimensioni così modeste riesca a scavare a tali profondità e lo faccia senza apparenti sforzi.

Qualunque cosa gli diamo in pasto, il Linn Series 3 appare a proprio agio, in parte grazie al suo equilibrio e alla sua chiarezza, in parte anche alla perfetta integrazione dei suoi driver. La sua intuizione lo distingue anche dai suoi concorrenti meno costosi. Con Prelude For Time Feelers di Eluvium, il Series 3 si rivela quasi uno speaker pignolo per la sottigliezza dei dettagli che riesce a trasmettere, offrendo a ciascun tasto del pianoforte un carico misurato e serpeggiando con sicurezza attraverso i sottili cambiamenti dinamici del brano.

Nel corso dei test abbiamo anche testato l’abbinamento tra l’unità master e quella slave e dobbiamo ammettere che il risultato è ancora più impressionante in una configurazione stereo. La tonalità, la trasparenza e l’abilità ritmica della presentazione rimangono, ma ci sono un’ampiezza, un volume dei bassi e, naturalmente, un’immagine stereo che fanno guadagnare ancora più punti all’esperienza con un solo Series 3.

Riproduciamo Aeon di Anthony And The Johnsons e possiamo apprezzare il valore di Linn come un sistema hi-fi a tutto tondo. Certo, per lo stesso esborso di soldi potreste ottenere un discreto sistema hi-fi a componenti separati che supererebbe il Linn su alcuni versanti sonori. Ma oltre alla comodità di avere un intero sistema di streaming in due speaker compatti, otterrete comunque un suono hi-fi maturo che, vedendo lo speaker dall’esterno, non ci saremmo immaginati (o almeno non a questo livello).

Dobbiamo anche menzionare la tecnologia Space Optimization di Linn, che mira a ottimizzare le prestazioni sonore in base alla forma della stanza e al punto in cui è collocato lo speaker al suo interno. Interpretando le informazioni della vostra stanza e mettendole a confronto con quelle del database di Linn sul comportamento dei suoi speaker, la tecnologia funziona, anche se abbiamo preferito l’equilibrio tonale e le prestazioni complessive del Series 3 nella nostra sala test senza questo aiuto, che comunque potrebbe rivelarsi utile in ambienti di ascolto più difficili e dove il posizionamento dello speaker deve venire a compromessi con diversi elementi (forma della stanza, altro arredamento, impatto estetico).

Verdetto

Con un prezzo di 3400 euro difficilmente possiamo descrivere il Linn Series 3 come un vero affare, ma siamo rimasti davvero colpiti dal suo fascino estetico e sonoro e chi può permetterselo non rimarrà deluso dalla sua efficacia. Il mancato supporto di Tidal Masters è deludente e qualche connessione in più per poter collegare una sorgente audio esterna tramite cavo non avrebbe certo fatto male, ma per uno speaker wireless premium dalle simili capacità non possiamo che propendere per la massima valutazione. Questo, a dispetto delle apparenze, è vero hi-fi.

© 2020, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

  • Verdetto
5

Sommario

3400 euro per uno speaker wireless possono sembrare un’enormità, ma quando c’è di mezzo Linn mai dire mai. E infatti il Series 3 è un autentico gioiello hi-fi.

Pro
Articolato in maniera strepitosa
Design di lusso
HDMI ARC
La potenza non manca

Contro
Manca il supporto a Tidal Masters
Nessun ingresso audio analogico o digitale

Scheda tecnica
Potenza: 200W in classe D
Supporto hi-res: 24-bit/192kHz
Servizi streaming supportati: Tidal, Qobuz, Spotify Connect
HDMI ARC: sì
Connettività: Ethernet, Wi-Fi ac, Bluetooth, Airplay
Peso: 6,9 Kg
Prezzo: 3400 euro
Sito del produttore: www.linn.co.uk

© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.

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