Cosa se ne fa un appassionato di Alta Fedeltà di una coppia di diffusori di stampo pro? Nel giusto contesto parecchio a dire il vero, purché siano in possesso di caratteristiche tecnico-funzionali e soprattutto timbriche non troppo distanti dalle omologhe versioni home, proprio come i SYRINCS D112SP.
Questo articolo nasce per caso, principalmente da un confronto avuto con un amico a seguito dell’acquisto da parte sua di una coppia di diffusori PA (che per chi non lo sapesse sta per Public Address) a marchio SYRINCS modello D112SP.
Immagino già qualche sopracciglio alzato al solo menzionare tale termine, ma coloro non troppo chiusi di mente troveranno interessante il test di questi diffusori i quali, sebbene dedicati ad un ambito alquanto diverso dalla classica HiFi, sono in grado di fornire una prestazione sorprendente anche in termini di riferimenti audiofili, pertanto, vediamo subito con cosa abbiamo a che fare e quali sono i punti di forza delle citate elettroacustiche.
Due vie, configurazione reflex, cabinet in polimero con dimensioni pari a circa 35 x 39 x 60 cm, woofer da 12″ e tweeter da 1.35″ abbinato ad una tromba, ovviamente attive e dotate di DSP, Bluetooth, ingressi analogici attestati su connettori XLR/TRS – oltre che tramite jack da 3.5 mm per l’ingresso linea (aux) – il che consente di connettere praticamente qualsiasi dispositivo.
L’amplificazione è ibrida – classe D per i bassi, AB per il tweeter – e secondo il costruttore fornisce 350 watt continui con un picco di 1400 per un spl massimo di 125 dB e risposta in frequenza compresa tra 50Hz e 20KHz (+/-3dB).
A proposito dell’azienda, chi frequenta il settore è probabile rammenti che negli anni ’80 il nome SYRINCS era piuttosto noto nel car audio, ambito nel quale eccelleva; al momento il marchio è nelle mani del noto rivenditore tedesco THOMANN, azienda che ha acquisito i diritti e il marchio stesso.
Progetto ed ingegnerizzazione sono quindi teutonici, così come la realizzazione è cinese, molto ben fatta a dire il vero, economica ma non distratta, e non si tratta di poca cosa, credetemi.

A bordo è presente un DSP che consente di sintonizzare la timbrica del diffusore a seconda dell’utilizzo – musica, voce (con taglio in bassa frequenza), live e stage monitor – circostanza cui si aggiungono i due controlli dedicati a bassi ed alti separatamente configurabili e, soprattutto, la gestione dei tagli in frequenza dei singoli altoparlanti mediante filtri FIR (Finite Inpulse Response), esattamente ciò che rende questi diffusori “diversi”.
Per adesso – il discorso merita un approfondimento che faremo successivamente – sappiate che questa tipologia di filtri annulla le alterazioni di fase normalmente presenti in qualsiasi diffusore, il che favorisce la riproduzione in maniera chiaramente udibile.
Insomma, nulla sembra lasciato al caso e proprio questa attenzione conduce ai risultati in concreto ottimi riscontrati nel test di uso e ascolto.
Rammento che stiamo parlando di diffusori attivi, destinati a contesti parecchio differenti dal classico e mediamente ridotto ambiente casalingo – ovviamente in confronto a locali pubblici o piccoli club – ragione per cui, dato il target, questi diffusori potrebbero apparire letteralmente fuori luogo laddove utilizzati “a sproposito”……ma siccome la fortuna aiuta gli audaci, posso assicurare che quanto ascoltato non ha deluso affatto; anzi, se ripenso a certi ascolti effettuati in contesti tipicamente “high-fi” c’è da pensare seriamente.

E quindi, posizionati a circa due metri tra loro, connessi in modalità cablata in sbilanciato ad un lettore CD al di sopra di qualsiasi sospetto e foraggiati con l’eccellente lavoro di Joshua Redman “Moodswing” hanno sfoggiato un suono molto credibile: denso, pastoso, ricco, dinamico, assolutamente non penetrante in alto, anzi, e decisamente gradevole.
Chi mi segue sa che considero questo disco un vero riferimento, sia artisticamente che tecnicamente, ed in questo test non ho mai avuto sentore di alterazioni in grado di ledere il contenuto armonico e/o timbrico, perfettamente preservati.
Molti altri CD si sono susseguiti e mai ho avuto cattive impressioni; addirittura la classica non ha creato imbarazzanti sorprese, magari non sarà propriamente il genere loro più consono ma in tutta onestà non si può parlare affatto di una cattiva prestazione.
Anche il test con il Bluetooth non ha mostrato alcuna criticità, tutto è andato liscio, in particolare l’accoppiamento tramite il sistema TWS (True Wireless Stereo) che consente l’uso di due diffusori in stereofonia anziché di un singolo esemplare.
In conclusione, se in vista dell’estate siete alla ricerca di un diffusore da esterno per sonorizzare (più che bene) il patio o il giardino, divertente, timbricamente accurato e non aggressivo (sebbene destinato al comparto PA), ottimamente equipaggiato, realmente “ottimizzabile” in base alla destinazione d’uso con un prezzo quasi ridicolo in relazione alle prestazioni – 250€ per singolo esemplare – credo proprio dobbiate prendere in seria considerazione i diffusori SYRINCS D112SP.
Durante la cattiva stagione potete sempre trasferirli “in house” e continuare a goderveli, vi assicuriamo che non sfigurano affatto!
Come al solito, ottimi ascolti!!!