Immaginate di ascoltare il vostro brano preferito e, improvvisamente, percepire dettagli mai sentiti prima: il respiro di un cantante, il fruscio delle corde di una chitarra, uno spazio sonoro che sembra avvolgervi. Questo è ciò che promette il SuperTrax, il nuovo super tweeter di Fyne Audio, un dispositivo che ridefinisce l’esperienza musicale andando oltre i limiti dell’udito umano.
Le Armonie Inascoltate – Alla Ricerca dell’Ultima Frontiera del Realismo
Progettato dal Dr. Paul Mills, leggendario ingegnere di Tannoy e co-fondatore e direttore tecnico di Fyne Audio, il SuperTrax non è un super tweeter convenzionale, ma uno strumento audio sofisticato, progettato per affrontare un aspetto fondamentale, eppure spesso trascurato, della riproduzione sonora: l’accuratezza di fase alle alte frequenze e la conservazione della struttura armonica lungo tutto lo spettro udibile e oltre.
Il Supertrax sfida certi nostri preconcetti. La sofisticata tecnologia impiegata gli consente di raggiunge frequenze fino a 60kHz, ben oltre la soglia udibile. Ma allora perché aggiungere al nostro sistema questo dispositivo se genera frequenze che non riusciamo a percepire direttamente?
Nel corso di questo articolo, esploreremo diversi studi scientifici che dimostrano come le frequenze ultrasoniche, pur non direttamente udibili, vengano elaborate dal nostro sistema uditivo attraverso il cervello, influenzando la percezione del suono e conferendo maggiore realismo e spazialità all’esperienza d’ascolto. Naturalmente non ci limiteremo ad accettare teorie come atto di fede, ma analizzeremo il Supertrax sia attraverso i suoi fondamenti scientifici, sia attraverso la sua integrazione pratica in un sistema hi-fi già ottimizzato, verificando in prima persona come questo dispositivo vada oltre il semplice ampliamento della risposta in frequenza, puntando a riscoprire l’essenza stessa della musica.
Elementi progettuali all’avanguardia
I tradizionali super tweeter in commercio sono ad emissione diretta, pertanto concentrano l’energia sonora in modo mirato verso l’ascoltatore. Questo richiede un posizionamento molto preciso per ottimizzare la percezione delle alte frequenze, poiché l’angolo di ascolto può influenzarne l’efficacia. Al contrario, il SuperTrax di Fyne Audio adotta una tecnologia innovativa, ispirata al sistema BassTrax. Mentre il BassTrax utilizza un diffusore a cono Tractrix per distribuire uniformemente l’energia delle basse frequenze, rendendo i diffusori meno sensibili al posizionamento, il SuperTrax applica lo stesso principio alle alte e altissime frequenze. Il suo driver da 25 mm, montato verticalmente, emette il suono verso l’alto contro un cono diffusore di precisione, trasformando il fronte d’onda planare in un fronte sferico. Questo consente una dispersione omnidirezionale a 360 gradi, creando un’esperienza sonora avvolgente e uniforme, indipendentemente dalla posizione dell’ascoltatore.
Un’altra caratteristica tecnica di rilievo è l’utilizzo di un trasduttore avanzato con un diaframma in carbonio a strato sottile (TPCD), superiore ai tradizionali tweeter metallici. A differenza delle cupole in alluminio, titanio o magnesio, che presentano risonanze tra 20kHz e 32kHz, il TPCD sposta tali distorsioni a frequenze più alte, offrendo una risposta lineare fino a 60kHz. Accoppiato a un sistema magnetico al neodimio, il driver da 25 mm garantisce una risposta ai transienti rapida e precisa, ideale per i micro-dettagli delle alte frequenze, senza distorsioni percepibili.
Ricordiamo che il prodotto è disponibile sia in finitura laccata Nero Lucido (come la versione in prova), sia in una bellissima finitura Noce, il cui stile si sposa perfettamente con i diffusori Fyne Audio della serie Vintage.
Caratteristiche tecniche:
Caratteristica | Valore |
---|---|
Recommended amplifier power (Watt RMS) | 400 (Max) |
Sensitivity (2.83 Volt @ 1m) | Suitable for loudspeakers up to 98dB typically |
Nominal impedance | 8 Ohm |
Frequency response (-6dB typical in room) | 16kHz – 60kHz |
Drive unit complement | 25mm (1”) Thin Ply Carbon Diaphragm (TPCD) with neodymium magnet system |
Crossover type | 3rd order high pass 16kHz, Cryogenically treated |
System adjustments | +/- 3dB from nominal setting |
Dimensions – HxWxD | 86 x 140 x 257mm (3.4 x 5.5 x 10.1”) |
Finishes | Walnut / High Gloss Black |
Posizionamento ed Intensità: due punti chiave per un’integrazione Perfetta
Il SuperTrax è progettato per integrarsi con i diffusori Fyne Audio, in particolare quelli con driver IsoFlare, ma funziona perfettamente con qualsiasi diffusore che abbia una sensibilità fino a 98dB e una superficie piatta (o quasi) dove posizionarlo. Abbiamo posizionato il Supertrax sopra l’ammiraglia di Fyne Audio, la F1-12s, utilizzando le istruzioni presenti sul sito, che forniscono la distanza ottimale (nel nostro caso: 10,9 cm) dal bordo frontale. Per diffusori di altre marche, suggeriamo di consultare il produttore per ottenere l’informazione richiesta, oppure di sperimentare. Il posizionamento è un elemento chiave per l’allineamento temporale corretto. All’interno della confezione è incluso un meccanismo per garantire che il SuperTrax sia sempre perfettamente in piano, anche quando viene posizionato su diffusori con superfici superiori non regolari, come per la serie F700.
Un aspetto fondamentale è la regolazione dell’intensità del SuperTrax, gestibile tramite l’apposita manopola (+/- 3 dB). Per trovare il punto di equilibrio, il manuale suggerisce di partire dalla posizione centrale (0 dB) e regolare il livello in modo che l’intervento del super tweeter rimanga sempre discreto. Tuttavia, ho trovato più efficace partire da un’intensità vicina al massimo e ridurla progressivamente, tacca dopo tacca. Il punto di svolta si ha quando il suono del SuperTrax smette di essere una fonte distinta e non cattura più l’attenzione in modo diretto. A questo punto, diminuite di un’ulteriore tacca. Così facendo, godrete dei benefici del SuperTrax senza che un eccessivo rinforzo sulle alte frequenze risulti innaturale o fastidioso.
Un’ulteriore raffinatezza è la presenza di un terminale di messa a terra dedicato. Questo terminale collega lo chassis del driver a terra, fornendo un percorso per dissipare eventuali interferenze a radiofrequenza (RFI) che potrebbero essere captate dai cavi e mascherare i dettagli più fini della musica.
Oltre l’Udibile – Perché un Super Tweeter come il SuperTrax?
Prima di passare alla prova pratica del SuperTrax, è fondamentale approfondire tre interrogativi chiave per comprenderne il valore e apprezzarne l’impatto sull’esperienza musicale complessiva:
- Quali informazioni si trovano nella gamma ultrasonica della musica che ascoltiamo, e quali strumenti sono in grado di generarle?
- Perché riprodurre frequenze che l’orecchio umano non percepisce in maniera diretta?
- Quali formati audio presentano informazioni in gamma ultrasonica capaci di offrire un beneficio all’ascolto?
Le informazioni in gamma ultrasonica nella musica acustica ed elettronica

Prima di esplorare la percezione delle frequenze ultrasoniche, è fondamentale evidenziare che queste sono effettivamente presenti nella musica. La ricerca scientifica ha dimostrato che gli strumenti acustici generano una quantità significativa di energia oltre i 20kHz, con spettri che possono superare i 100kHz. Ad esempio, i piatti di una batteria possono contenere fino al 40% della loro energia sopra i 20kHz, le armoniche di una tromba con sordina si estendono fino a 80kHz, le sfumature delle corde di un violino oltre i 40kHz, mentre i transienti rapidi di un pianoforte o alcune componenti della voce umana raggiungono frequenze simili. Queste armoniche naturali, prodotte da strumenti come flauto, violoncello o piatti in contesti come un concerto di musica classica o sinfonica, arricchiscono timbro e spazialità, creando un contenuto musicale complesso nello spettro ultrasonico. Allo stesso modo, la musica elettronica può generare toni a qualsiasi frequenza, inclusa la gamma ultrasonica, offrendo ulteriori possibilità per un’esperienza sonora ricca e dettagliata, pronta per essere valorizzata da dispositivi come il SuperTrax.
Il Pianoforte come caso di studio
Per capire perché le alte frequenze siano essenziali per un’esperienza d’ascolto autentica, analizziamo come il pianoforte genera il suono. Quando il martelletto colpisce una corda, questa non vibra solo nella sua interezza, ma si scompone in una serie di vibrazioni più rapide e minute. Da qui nascono due elementi fondamentali del suono:
- Frequenza fondamentale: la vibrazione principale, che determina l’altezza della nota percepita (ad esempio, un La centrale a 440 Hz).
- Le Armoniche (o Ipertoni): Sono tutte le vibrazioni secondarie, le cui frequenze sono multipli interi della fondamentale (nel nostro esempio, 880 Hz, 1320 Hz, 1760 Hz, e così via). Sebbene la loro intensità diminuisca con l’aumentare della frequenza, fino a risultare quasi impercettibili, le Armoniche sono cruciali per la qualità del suono.
Ne consegue che l’armonica di sesto ordine della nota più alta del pianoforte (Do 8, 4186 Hz) raggiunge, seppur parecchio attenuata, una frequenza di 25,1 kHz (6×4186 Hz).
La combinazione unica di frequenza fondamentale e armoniche crea il timbro, l’impronta sonora che dona a ogni strumento il suo carattere distintivo. È il timbro a permetterci di distinguere un pianoforte da un violino, anche se suonano la stessa nota. Le armoniche ad alta frequenza, per quanto sottili, sono essenziali: conferiscono al pianoforte brillantezza, presenza e ariosità. Un sistema audio che trascurasse queste frequenze produrrebbe un suono piatto, ovattato e privo di realismo, privando lo strumento della sua ricca e affascinante identità sonora.
Siamo forse pipistrelli?
La domanda più ovvia quando si parla di frequenze ultrasoniche è: “Perché riprodurre frequenze che l’orecchio umano non può percepire?”. La risposta si trova in un affascinante campo della psicoacustica noto come “Hypersonic Effect”, che rivela come il nostro cervello interagisca con il suono in modi che trascendono la semplice percezione uditiva. Secondo gli studi pionieristici di Tsutomu Oohashi, condotti principalmente tra gli anni ’90 e i primi anni 2000, le frequenze ultrasoniche – ben oltre la soglia udibile di 20kHz – possono influenzare significativamente l’esperienza sonora. Nel suo lavoro, presentato alla 91ª convention dell’Audio Engineering Society (AES) nel 1991 e successivamente pubblicato nel Journal of Neurophysiology (2000), Oohashi ha dimostrato che queste frequenze, definite High-Frequency Components (HFCs), attivano risposte fisiologiche nel cervello, migliorando la percezione di spazialità, piacevolezza e realismo del suono. Un ulteriore studio, pubblicato su Brain Research (2006), ha approfondito il fenomeno, suggerendo che l’Hypersonic Effect potrebbe non dipendere esclusivamente dal canale uditivo tradizionale. Un’ipotesi intrigante emersa da queste ricerche è che le vibrazioni ad alta frequenza possano essere percepite attraverso vie alternative, come la superficie corporea. Ad esempio, Oohashi ha osservato che l’effetto si manifestava quando il corpo intero era esposto alle HFCs, ma non quando queste frequenze erano trasmesse solo attraverso le orecchie, come accade con le cuffie che filtrano le frequenze ultrasoniche. Questo suggerisce l’esistenza di un sistema biologico distinto, capace di captare queste vibrazioni in modo non convenzionale, contribuendo a un’esperienza sonora più immersiva e coinvolgente.
Formati audio e benefici ultrasonici
Il terzo interrogativo si concentra sui formati audio che includono informazioni in gamma ultrasonica e sul loro impatto sull’ascolto. La capacità di riprodurre frequenze ultrasoniche, dipende direttamente dalla qualità della sorgente audio. Esiste una differenza fondamentale tra i formati standard e quelli ad alta risoluzione. Da un lato, i formati standard come il CD “Red Book” (16-bit/44.1kHz) sono tecnicamente limitati da un filtro che taglia bruscamente tutte le frequenze sopra i 22.05kHz. Dall’altro, i formati analogici come il vinile e i file digitali Hi-Res (SACD, DSD, 24-bit/96kHz e superiori) non hanno questo limite e sono in grado di catturare e preservare il contenuto ultrasonico. Un’analisi spettrografica lo mostra chiaramente: dove lo spettro di un CD si interrompe, quello di un file hi-res o di un vinile prosegue, rivelando una trama armonica estesa e ariosa ben oltre i 20kHz. Naturalmente tutto è condizionato da alcune limitazioni, in primis la qualità del master.
La prova d’ascolto con il Supertrax: teoria e pratica a confronto
Dopo aver esplorato la lunga ma doverosa teoria, passiamo all’ascolto pratico con il Supertrax, integrato in un sistema hi-fi ben bilanciato e così composto: amplificatore integrato Esoteric F-01 con alimentazione esterna dedicata PS-01F, DAC Mola Mola Tambaqui, streamer Auralic Aries S1 con PSU, lettore CD Technics VRDS 701 (modificato da Gino Trifirò), cablaggio e sistema di dissipazione del rumore di rete Audioquest. A completare il sistema, gli straordinari diffusori Fyne Audio F1-12s, il partner ideale per valutare le prestazioni del Supertrax. Premetto di aver già tentato la via dei super tweeter in passato. Sulle mie precedenti Tannoy Canterbury GR, modelli come i Fostex garantivano maggiore apertura in alto, ma sempre a discapito della coerenza. L’esito era quindi inevitabile: finivano tutti, immancabilmente, di nuovo nella loro scatola.
La prova con il CD
Abbiamo testato la versione per il 40° anniversario di Brothers in Arms dei Dire Straits su CD “Red Book” (16 bit/44.1 kHz), un formato con un limite di risposta in frequenza di circa 20 kHz, oltre il quale non esiste alcuna informazione sonora. Eppure, con grande sorpresa, la qualità di riproduzione ci ha lasciati sbalorditi. La voce di Mark Knopfler si materializza come un ologramma, quasi palpabile, posizionata con precisione al centro della scena sonora, mentre la sua chitarra elettrica risuona con una chiarezza cristallina, ogni pizzicata delle corde densa di dettagli, con un attacco nitido e un sustain che sembra vibrare nell’aria molto più a lungo del normale. I transienti, come il tocco delle bacchette sulla batteria o il pizzicato delle corde, emergono con una naturalezza e una dinamica che catturano l’ascoltatore, rendendo l’esperienza incredibilmente viva.
Coerenza di Fase: Benefici Oltre le Aspettative
La vera sorpresa del SuperTrax si manifesta nella sua capacità di perfezionare la coerenza di fase, un pregio che eleva persino la qualità del formato CD. Pur in assenza di frequenze ultrasoniche, il super tweeter ottimizza la risposta temporale e la precisione degli attacchi, affinando le relazioni armoniche nella banda udibile. Il risultato è un’immagine sonora più definita, stabile e tridimensionale, che trasforma l’ascolto dei CD in un’esperienza più ricca e realistica.
Ma l’aspetto più affascinante è come il miglioramento si estenda a tutto lo spettro sonoro, inclusa la gamma bassa!
Allineando temporalmente le alte frequenze, il SuperTrax ne migliora l’integrazione con il resto dello spettro, con effetti percepibili sull’equilibrio e l’impatto delle note gravi. In questo modo, il SuperTrax non si limita a estendere la risposta in frequenza, ma riallinea l’intero tessuto musicale, regalando un’armonia e una naturalezza che vanno ben oltre le aspettative.
La prova con il Vinile
Se il test con il CD ci ha piacevolmente colpiti, l’ascolto su vinile è stato una vera rivelazione. A differenza del CD, il vinile non ha un limite rigido a 20 kHz: con una catena di riproduzione di altissimo livello – dal master all’incisione, fino al braccio, alla testina e al pre-phono – il vinile può raggiungere frequenze tra i 40 e i 50 kHz. In questo contesto, il Supertrax esalta le qualità uniche del vinile, amplificando quel senso di “ariosità” e realismo che gli appassionati tanto apprezzano.
Impressioni d’ascolto: Holly Cole Trio – “Don’t Smoke in Bed”
L’ascolto di Don’t Smoke in Bed su vinile si rivela un’esperienza profondamente immersiva. La totale assenza di grana e la qualità della stampa creano un tappeto di silenzio da cui la musica emerge con purezza, mentre la spazialità e la tridimensionalità del suono pongono l’ascoltatore non di fronte, ma al centro stesso della performance. La grande intimità vocale di Holly Cole viene restituita con un pathos palpabile. La sua voce ha un realismo tale da creare la vivida illusione che l’artista stia cantando proprio lì, a pochi passi dall’ascoltatore. La stessa purezza si estende a tutta la strumentazione. Ogni strumento è scolpito con precisione nel palcoscenico sonoro, come l’armonica in “Get out of Town”, che interviene con un suono limpido e pulito, privo di qualsiasi asprezza. La corda del contrabbasso vibra con una tensione carica di impatto emotivo, un suono profondo e definito che non è solo udito, ma percepito fisicamente.
Un classico Audiophile, “Come Away With Me” di Norah Jones – Classic Records 45 Giri – 4 LP

Questa volta, sul piatto del Technics 1200G, trova posto un’edizione quasi leggendaria: una ristampa dell’album d’esordio di Norah Jones curata da Classic Records.
Considerato un pilastro dell’audiofilia moderna, questo vinile si disputa da sempre il titolo di “versione definitiva” con la controparte di Analogue Productions. Non ci addentreremo nel dibattito su quale prevalga — se questa, con il mastering curato da Bernie Grundman, o quella affidata a Kevin Gray — ma è innegabile che ci troviamo di fronte a un prodotto di eccellenza assoluta. La scelta del vinile trasparente da 200 grammi, inciso su facciata singola, garantisce un’esperienza d’ascolto di pura trasparenza e precisione; il suono che ne deriva è straordinariamente pulito, definito e cristallino, una qualità che consacra questa edizione al vertice qualitativo tra le ristampe su vinile. L’impatto dinamico, la chiarezza e l’assoluto silenzio di fondo vengono valorizzati dal Supertrax che consente di apprezzare i più piccoli dettagli e le sfumature ambientali. Il palcoscenico sonoro si espande in larghezza, profondità e altezza. Gli strumenti non sono appiattiti su un unico piano, ma sono “scolpiti” nello spazio con una separazione e una messa a fuoco perfette.
In sintesi, la prova su vinile evidenzia una chiara sinergia nei benefici del Supertrax: il miglioramento della fase, unito alla capacità di riprodurre le frequenze ultrasoniche presenti nel solco, si traduce in un realismo e una spazialità ancora più marcati.
È il momento in cui l’ascolto critico cede il passo all’immersione totale, in cui ci si abbandona alla musica. Si torna alla realtà solo nel silenzio finale, quando ci si accorge che il lato del disco è terminato, praticamente morendo da solo.
La prova con l’Hi-Res (PCM e DSD)
Il Pathos Intimo: Chantal Chamberland – “Miss Sarajevo” (DSD)
Ci addentriamo in un ascolto tanto sofisticato quanto emozionante con la rilettura di “Miss Sarajevo” affidata alla voce roca e sensuale di Chantal Chamberland. La scelta del formato DSD si rivela da subito la chiave di volta per questo tipo di performance. La fluidità quasi analogica e la totale assenza di asprezza digitale tipiche del DSD creano il palcoscenico perfetto per un brano che vive di sfumature e silenzi.
L’ascolto è dominato da una sensazione di ambienza e aria tra gli strumenti. La gamma alta, specialmente sui leggeri tocchi dei piatti e sulle code del pianoforte, è pulita, precisa e naturalmente scintillante, senza mai risultare artificiale. Ma è sulla voce che esce fuori la magia: la grana profonda e il vibrato di Chantal emergono dal silenzio con una presenza quasi fisica.
Il pathos e la capacità interpretativa della Chamberland non sono semplicemente riprodotti, ma appaiono amplificati. Il formato DSD, evitando un approccio puramente analitico, favorisce un coinvolgimento più profondo e istintivo. L’esperienza trascende il semplice ascolto critico per diventare qualcosa che colpisce l’epidermide, creando una connessione emotiva diretta e potente con l’essenza tragica del brano.
La Lezione di Ritmo: Jimmy Cobb – “Emily” (PCM 24/96)
Passando a “Emily” del quartetto del leggendario Jimmy Cobb. Qui, il file PCM a 24-bit/96kHz sfodera le sue armi migliori: precisione chirurgica e un impeccabile attacco dei transienti, che si traduce in una straordinaria sensazione di velocità.
Se il DSD eccelleva nella fluidità, questo file 24/96 brilla per la sua definizione e chiarezza. La performance è guidata da una sezione ritmica magistrale, e il formato ne esalta ogni singolo dettaglio. La batteria e i piatti di Jimmy Cobb vengono riprodotti con una precisione e un’ambienza inascoltate prima.
Grazie al SuperTrax, l’audio in alta risoluzione rivela il suo pieno potenziale, trovando così la sua più autentica ragione d’essere.
È sui piatti che il SuperTrax mostra i muscoli. La loro lucentezza metallica è quasi abbagliante, con un attacco fulmineo e un decadimento ricco di armoniche complesse che un formato audio privo di informazioni in banda ultrasonica non potrebbe mai catturare. Il lavoro di spazzole sulla pelle del rullante, il tocco leggero sull’hi-hat: ogni micro-dettaglio è restituito con una fedeltà assoluta, creando un’immagine sonora quasi olografica. Non è il calore avvolgente del DSD, ma una precisione cristallina che permette di apprezzare la tecnica sopraffina di un maestro assoluto del jazz nel pieno della sua arte.
Conclusione
Inutile contenere l’entusiasmo: il Fyne Audio SuperTrax ci ha letteralmente conquistati! In un panorama audio in cui i miglioramenti spesso si limitano a progressi marginali, il SuperTrax rappresenta un autentico salto in avanti. Il nostro consiglio è di integrarlo in un sistema di livello adeguato, dove possa esprimere al meglio il suo potenziale. Qualunque sia la vostra sorgente preferita – vinile, CD o file Hi-Res – il SuperTrax trasforma l’esperienza sonora, grazie alla sua capacità di ottimizzare la coerenza temporale e preservare l’integrità armonica dell’intero spettro, portando naturalezza e realismo a un livello superiore. È un ponte tra la scienza del suono e l’emozione pratica dell’ascolto, dimostrando che ciò che non sentiamo consapevolmente può comunque toccarci profondamente al cuore della nostra passione.
In definitiva, il SuperTrax ci lascia con una certezza: un sistema che non è in grado di riprodurre accuratamente la gamma ultrasonica priva la musica di gran parte del suo realismo e della sua ricchezza emotiva.
Prezzi di listino: Finitura Black Piano Gloss 3.590,00€, Finitura Walnut 4.190,00 €
Per maggiori informazioni, visita il sito del produttore o la pagina del distributore ufficiale per l’Italia: TecnoFuturo.
© 2025, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.