La nuova versione di Filmmaker Mode sfrutta i sensori di luminosità dei TV per adattare la resa visiva alla luce ambientale, mantenendo colori e neri fedeli all’intento del regista anche in stanze luminose
Quando il Filmmaker Mode debuttò nel 2019 a bordo dei primi TV compatibili, la promessa era restituire nel salotto di casa l’immagine voluta dai registi, priva cioè di tutte quelle manipolazioni digitali (motion smoothing, saturazione artificiale, contrasto esasperato) con cui i televisori moderni tentano di “migliorare” la qualità visiva. L’obiettivo dell’UHD Alliance, che riunisce produttori, studi cinematografici e professionisti di Hollywood, era far sì che un film visto in casa mantenesse lo stesso look dell’edizione cinematografica, con un’immagine calibrata, neutra e fedele ai parametri creativi di riferimento.
Eppure, sin dalla sua introduzione, Filmmaker Mode si è dovuto scontrare con la luce ambientale. Questa modalità nasce infatti per ambienti oscurati o semi-oscurati in condizioni di riferimento pari a circa cinque nits, cioè con luminosità minima. In una stanza illuminata, magari con il sole che entra dalle finestre, la visione si indebolisce, le ombre si chiudono, i dettagli nelle zone scure scompaiono. Molti utenti, pur apprezzando la fedeltà cromatica di questa modalità, finivano per disattivare Filmmaker Mode in ambienti più o meno illuminati, tornando ad altre impostazioni più “spinte” per compensare la perdita di leggibilità visiva.
Con la nuova versione 1.1, l’UHD Alliance ha affrontato questa criticità introducendo un aggiornamento tanto atteso quanto necessario. Filmmaker Mode ora può sfruttare il sensore di luminosità integrato nel TV per adattare la resa visiva alla quantità di luce presente nella stanza, senza però che questo porti a interventi su colori, contrasto o livello del nero. Si tratta se mai di una regolazione dinamica della luminanza complessiva, calibrata per simulare il modo in cui l’occhio umano percepisce l’immagine in ambienti più luminosi.
In termini pratici, il TV misura la luminosità ambientale e quando Filmmaker Mode è attivo, aumenta gradualmente la luminosità dell’immagine per compensare l’effetto dovuto alla luce esterna. Il nuovo algoritmo Ambient Light Compensation (ALC) non interviene sulla scala dei neri né altera il bilanciamento del bianco o la temperatura colore, ma si limita a rimodulare la curva di luminanza in modo intelligente, preservando i dettagli nelle ombre senza falsare la resa cromatica.
Il risultato, almeno in teoria, è una fedeltà d’immagine che resta coerente con la visione originale del regista, anche in condizioni diurne. È una logica che richiama, per certi versi, quella del Dolby Vision IQ e dell’HDR10+ Adaptive, standard che utilizzano sensori di luce per ottimizzare la visione HDR in funzione dell’ambiente seppur con approccio e target diversi.
Alla definizione del Filmmaker Mode 1.1, che funziona con contenuti in SDR, HDR10 e Dolby Vision, hanno collaborato colorist hollywoodiani, membri della American Society of Cinematographers e della Colourist Society, oltre a dirigenti di grandi studi cinematografici. Il lavoro congiunto ha permesso di affinare la risposta visiva del sistema, rendendola più naturale e più vicina al comportamento percettivo umano.
Un aspetto che l’UHD Alliance ha scelto di non affrontare per ora riguarda la riflettività del pannello, che resta un fattore determinante in ambienti molto luminosi. I TV con schermi più lucidi continuano infatti a riflettere parte della luce esterna, riducendo il contrasto percepito e limitando quindi l’efficacia complessiva del Filmmaker Mode. Gli sviluppatori hanno dichiarato che il tema sarà oggetto di un futuro aggiornamento, segno che la ricerca di un’esperienza cinematografica domestica ideale è ancora in evoluzione.
La nuova modalità è già disponibile su alcuni TV di quest’anno tra cui gli OLED LG C5 e G5 (bisogna attivarla tramite l’impostazione Filmmaker Mode Ambient Light), ma a partire dal prossimo anno anche altri brand la adotteranno per i loro TV (ne sapremo sicuramente di più al CES 2026 di gennaio).
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