Struttura in fibra di carbonio e titanio biomimetico, cuscinetti in zirconio e architettura modulare. Ecco perché il Wilson Benesch Graviton Ti rappresenta un nuovo punto di riferimento nei bracci di lettura hi-end
Si era già intravisto a maggio al Monaco Hi-End 2025, ma solo nei giorni scorsi Wilson Benesch ha rivelato tutti i dettagli del braccio per giradischi Graviton Ti, un componente di fascia altissima che sarà disponibile entro fine anno alla cifra (per molti folle) di 39.500 euro nella finitura in titanio (quella in oro costerà ancora di più). Un braccio che, secondo le parole dell’azienda britannica, nasce per soddisfare l’audiofilo più esigente che cerca la massima fedeltà possibile nella riproduzione analogica. Ogni dettaglio del progetto è stato infatti concepito per raggiungere la neutralità meccanica assoluta, combinando ingegneria avanzata, materiali d’avanguardia e un’estetica ispirata alla natura.
Il cuore del Graviton Ti è il suo tubo in fibra di carbonio rinforzata con grafene costruito a mano dagli ingegneri Wilson Benesch. Si tratta di una struttura monopezzo con orientamento delle fibre in quad-helix, una disposizione complessa che ottimizza rigidità e distribuzione delle masse. Il portatestina è completamente integrato, evitando giunzioni o punti di debolezza che potrebbero alterare la trasmissione dell’energia meccanica.
La geometria iperbolica del tubo riduce al minimo il materiale superfluo, migliorando la risposta dinamica. All’interno, uno strato di Rohacell e materiali viscoelastici assicura un assorbimento delle vibrazioni senza precedenti, creando il tubo più rigido e smorzato mai prodotto da Wilson Benesch. L’aggiunta del grafene nella matrice composita consente di ottenere una struttura ultraleggera ma al tempo stesso incredibilmente resistente, con un trasferimento energetico controllato e uniforme.

La parte posteriore del Graviton Ti è dominata da una complessa architettura in titanio biomimetico, frutto di anni di ricerca e sviluppo. Il sistema di contrappeso segue la curvatura elicoidale del tubo in carbonio, creando un’ampia superficie di contatto per un trasferimento d’energia fluido e coerente. La struttura è composta da sezioni cave, piastrellate e solide, ognuna ottimizzata per la propria funzione: le aree cave riducono la massa, quelle interne con geometria anisotropa assorbono le vibrazioni, mentre le sezioni solide garantiscono rigidità estrema nei punti di maggiore sollecitazione.
Tutto è studiato per mantenere il baricentro il più basso possibile, migliorando la stabilità e riducendo il momento d’inerzia. Il risultato promesso è un equilibrio perfetto tra smorzamento, rigidità e controllo meccanico, in una forma che segue esattamente la funzione, senza compromessi estetici o tecnici.

Il sistema di cuscinetti del Graviton Ti deriva dal celebre braccio A.C.T. One di fine anni ’80, ma viene portato a un livello superiore grazie all’impiego di elementi in zirconio. Questo materiale, con una durezza e una finitura superficiale eccezionali, garantisce infatti un attrito quasi nullo anche sotto carichi di contatto estremi. La configurazione tri-puntuale ibrida, con due sfere in zirconio e una in acciaio conduttivo, offre la combinazione perfetta di stabilità meccanica e messa a terra elettrica. In questo modo, il segnale è protetto da interferenze e rumori, mentre la testina può seguire il solco del disco con precisione assoluta, senza forze parassite o micro-torsioni.
Installato su un giradischi Wilson Benesch, il Graviton Ti integra anche il sistema Piezo VTA, che consente la regolazione micrometrica dell’altezza di tracciamento, oltre a un serbatoio di smorzamento per controllare ulteriormente le risonanze. Queste soluzioni, frutto di decenni di innovazione ingegneristica britannica, dovrebbero assicurare un funzionamento fluido, stabile e praticamente esente da frizioni udibili.

Una delle innovazioni più eleganti e distintive del Graviton Ti è il sistema Stage One, inizialmente sviluppato per i giradischi ultra hi-end Wilson Benesch GMT One e Prime Meridian. Invece di far passare il cavo del braccio sotto il fulcro, come avviene nella maggior parte dei design, il conduttore corre verticalmente sopra il punto di rotazione e penetra in una camera schermata in rame, con meno di un pollice di cavo scoperto.

Questa soluzione elimina ogni forza meccanica esercitata dal cavo sul braccio, riducendo torsioni e attriti che possono compromettere la precisione del tracciamento. Inoltre, protegge il segnale nel punto più vulnerabile del percorso, preservandone la purezza assoluta. Secondo Wilson Benesch, anche una minima sollecitazione esterna, nell’ordine dei nanometri, può alterare la risposta del sistema e Stage One annulla proprio questo rischio, garantendo una neutralità meccanica totale.
Un’altra innovazione del Graviton Ti è il Fin, un arco di titanio progettato appositamente per collegare la testina Tessellate Ti al braccio. Realizzato tramite Selective Laser Sintering (SLS), il Fin combina massa ridotta e rigidità estrema, mantenendo una stabilità meccanica superiore nel punto più critico dell’intero sistema. A differenza dei tradizionali sistemi di fissaggio con viti e rondelle, questa soluzione crea una connessione strutturalmente integrata, trasformando testina e braccio in un’unica unità coesa. All’interno, un pad smorzante multistrato riduce ulteriormente le vibrazioni, permettendo una trasmissione del segnale priva di colorazioni.

Nonostante sia stato concepito per i giradischi Wilson Benesch, il Graviton Ti adotta un design modulare, con bracci da 12 pollici e armboard personalizzabili che ne consentono l’installazione anche su modelli di altri produttori. Non a caso, l’azienda ha già annunciato l’espansione della compatibilità con ulteriori piattaforme high-end, confermando l’intento di rendere questo braccio accessibile al maggior numero possibile di sistemi analogici di fascia alta.
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