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TV LCD LG 65SM9800PLA: la recensione

Il nome LG è talmente sinonimo di tecnologia OLED da dimenticare che l’azienda produce anche televisori LCD come il 65SM9800PLA

Il 65SM9800PLA è uno degli ultimi apparati non OLED commercializzati dal colosso nordcoreano. L’azienda sta peraltro rivedendo i piani industriali relativi al comparto LCD, come confermato al recente CES 2020 dal chief executive di LG, Jeong Ho-young. L’annuncio riguarda la cessazione della produzione di pannelli LCD su suolo coreano, lasciando operato unicamente l’altro impianto cinese. Una scelta pressoché obbligatoria a causa del crollo dei prezzi e il sovraffollamento di televisori LCD economici.

65SM9800PLA

Considerato il miglior pannello di LG fuori dall’ambito dei pixel autoilluminanti, risoluzione 4K e 10 bit nativi. Un LCD da 65” pollici con retroilluminazione a LED diretta per un più elevato contrasto e la cosiddetta tecnologia “NanoCell” per colori migliori. Una base tecnologica non indifferente che sulla carta lascia ben sperare quanto a performance video, anche se in azione le riserve non sono mancate.

Il 65SM9800PLA è un TV dall’aspetto intelligente con cornici relativamente sottili e un supporto a forma di boomerang ragionevolmente elegante. Senza tale base di appoggio supporto, la TV misura 6,4 cm nel suo punto più spesso – non esattamente il più sottile al mondo quanto nello standard di occupazione dello spazio per una TV LCD di fascia media dotata di retroilluminazione a LED diretta.


65SM9800PLA

Le connessioni restano sul lato posteriore sinistro dello schermo, con la maggior parte (quattro HDMI e due USB) poste lateralmente, ma alcune come antenna, satellite, Ethernet, terminale ottico e una terza USB sono perpendicolari allo schermo e quindi con accesso meno pratico se ancorato a muro (attacco VESA 300 x 300 mm). Le prese HDMI 2.1 completamente certificate sono rare a questo prezzo e la loro presenza è un vantaggio. Alquanto improbabile che si possa trarre vantaggio da tutte le funzionalità delle stesse, ma l’eARC (Enhanced Audio Return Channel) è utile in quanto consente di inviare un segnale Dolby Atmos a una soundbar o un sistema home cinema compatibile.

Presente anche il VRR (Variable Refresh Rate), che farà la gioia dei giocatori hardcore in cerca di un’esperienza più fluida: la frequenza di aggiornamento variabile consente di modificare in tempo reale gli Hz del pannello sincronizzandoli con i frame al secondo provenienti dalla fonte video in ingresso, in particolare computer e relative schede grafiche ma anche game console. Ciò impedisce la generazione del fastidioso effetto di ‘tearing’ dell’immagine, con divisione orizzontale della stessa per un fault della sincronizzazione. Oltre alle connessioni fisiche ci sono molti modi per guardare le cose su SM9800PLA, grazie alla stessa piattaforma webOS degli apparati OLED della gamma TV LG 2019.

65SM9800PLA

Anche se non si tratta del sistema operativo TV più bello e ricco di app in circolazione – primato che appartiene a Samsung – alcuni adoreranno la combinazione di icone grandi e colorate e il telecomando “Magic” che consente di muoversi anche attraverso il puntatore a schermo con una modalità d’impiego simile a quella di un mouse. Un’esperienza utente diversa da quella offerta da qualsiasi concorrente di LG. La selezione di app include tutte quelle ovvie e importanti come Netflix (con Dolby Vision), Amazon Prime Instant Video (per qualche motivo solo HDR-10), così come alcuni altri come Google Play Movies & TV (in 4K e HDR) e Now TV. L’unica grande omissione sul fronte dell’app è Apple TV, ma LG ne ha annunciato l’arrivo anche su apparati come il 65SM9800PLA tramite aggiornamento software.

La compatibilità per segnali 4K e wide color gamut è garantita per HDR-10, Dolby Vision così come Advanced HDR di Technicolor. Escluso l’HDR-10+, grande perdita solo per coloro che possiedono quei pochi programmi distribuiti su Blu-ray UHD. Il cuore della TV è la versione di seconda generazione del processore Alpha7. Questa è la stessa CPU presente nel modello OLED più conveniente di LG, il B9, e presenta tra le altre cose un algoritmo AI di intelligenza artificiale progettato per ottimizzare al volo video e audio.

65SM9800PLA

Da LG sono giunte importanti a grandi affermazioni in merito alla tecnologia NanoCell, in particolare riguardo la riproduzione del colore e gli angoli di visione. Si tratta di aspetti di valore specie per uno schermo di queste dimensioni, su cui restano ampi margini di miglioramento rispetto alle prestazioni. Iniziamo col Blu-ray 4K di Captain Marvel restando subito colpiti dalla vivacità della resa video, dando vita alle luci al neon della futuristica città di Hala. Proseguendo nella visione e dopo aver acclimatato la vista le immagini palesano colori decisamente esagerati nel complesso. La visione è quella di un segnale video caldo e ricco che, sebbene non del tutto spiacevole dal punto di vista squisitamente soggettivo, resta meno fedele al contenuto e non sembra esserci più di tanto possibilità di intervento manuale.

Si pone quindi la questione della vivacità dell’immagine e la rielaborazione della stessa per uno spettacolo dove evidentemente l’obiettivo primario non era quello legato all’autenticità del materiale. Altra questione che si pone è quella dell’angolo di visione su un pannello di grandi dimensioni come il 65” pollici: spostandosi anche solo leggermente fuori asse la profondità del nero e la vivacità del colore tendono ad abbassarsi, costringendo a restare il più possibile a centro schermo. Anche la retroilluminazione ha i suoi limiti dove ogni oggetto luminoso presenta light blooming, ovvero della luce attorno a esso che si estende per alcuni pollici. Il problema già si porrebbe in termini di resa tra luce e oscurità in presenza di un pannello più economico, magari del tipo Edge LED, mentre con l’SM9800PLA speravamo in qualcosa di più dato che trattasi di apparato a retroilluminazione LED diretta.

65SM9800PLA

Un limite che resta piuttosto difficile da ignorare e influisce sulla profondità dei neri, limitando il risultato di programmi di qualità come per esempio il Blu-ray 4K di The Revenant, in cui la vista dell’aurora sopra alcune montagne risulta sbiadita. Limiti che si ripercuotono anche nelle scene più luminose in cui si sente necessità di un più elevato contrasto: nel caso di The Revenant il divario tra la luce in lontananza e i tronchi più scuri in primo piano resta poco marcato. Nel complesso lascia riflettere l’approccio rispetto alla nitidezza. Il primo impatto restituisce immagini affilate e taglienti ma col tempo ci si ritrova di fronte a una condizione più innaturale, la soluzione in questo caso potrebbe essere quella di spegnere la funzione “Super Resolution” e ridurre lo sharpness, con un risultato più soft senza che ci siano davvero mezze misure.

Tenendo conto e quindi calmierando l’eccesso di elaborazione del segnale si può arrivare a un risultato perlopiù gradevole, con buona gestione del movimento e certo un risultato a livello di luminosità e brillantezza che arriva a competere in seria misura con pannelli di egual misura e qualità come il Samsung QE65Q70R. In scene luminose e colorate come quelle del pianeta Ego in Guardians Of The Galaxy Vol.2 l’SM9800 può addirittura abbagliare, tuttavia le parti più luminose possono risultare sovraesposte e con inferiore dettaglio.

65SM9800PLA

L’enfasi dei limiti dell’SM9800PLA è maggiore in presenza di contenuti HDR, in SDR la situazione resta più gradevole. È il caso per esempio della versione Blu-ray Full HD SDR di Logan – The Wolverine: benché i problemi permangano sono molto meno evidenti tanto che trovandosi a centro immagine l’esperienza visiva è perfettamente piacevole. Lo stesso dicasi per le trasmissioni televisive a definizione video standard, con l’upscaler di bordo che produce immagini pulite e chiare. I colori sono ancora un po ‘esagerati, ma non in una misura così estrema. Dal punto di vista audio la resa è notevole, con sistema da 40 W in configurazione 2.2 canali che si rivela diretto, dinamico e dettagliato.

C’è anche un buon peso dei bassi dal suono naturale, ancora relativamente raro anche per televisori nella fascia di prezzo in cui si trova l’LG SM9800PLA. In Dolby ATMOS va a sacrificarsi un po’ della nitidezza ma aggiunge una certa apertura sia laterale che verticale. Una tipologia di diffusione acustica che magari non si adatterà a qualsiasi materiale visionato, esaltando perlopiù opere cinematografiche. Le prove effettuate in modalità “AI Sound”, in cui interviene l’intelligenza artificiale per adattare il suono al locale in cui il TV è inserito, hanno palesato inferiore apertura sonora e dinamica. Il 65SM9800PLA suona bene per una TV del suo prezzo, ma può ancora venire battuto da una soundbar relativamente economica.

guardiani della galassia

Verdetto

Ci aspettavamo molto dall’LG 65SM9800PLA, così abituati ai televisori LG che l’idea di trovarsi di fronte a evidenti limiti nell’immagine specie HDR non sembrava possibile. Fino a poco tempo fa il 65SM9800PLA avrebbe avuto un prezzo al pubblico decisamente più elevato, anche superiore al B9 OLED. Il significativo ribasso del costo non rende però possibile dimenticare i limiti di tale apparato, con un verdetto che non può andare oltre le due stelle. Su tale votazione ha inciso più d’ogni altra cosa il light blooming e l’angolo di visione, benché brillante e con una resa sonora sorprendentemente capace.

Per ulteriori informazioni: link diretto al sito LG per il 65SM9800PLA.

© 2020, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

  • Verdetto
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Sommario

PRO
Luminoso
Buon sistema operativo
Numerose app a disposizione
Qualità sonora
HDMI 2.1

CONTRO
Backlight blooming
Limiti angolo visione
Colori esagerati
Manca HDR-10+

SCHEDA TECNICA
Schermo LCD direct LED backlight
Risoluzione 4K
Profondità colore 10 bit
Sistema operativo webOS
Formati HDR HDR-10, Dolby Vision, HLG
Ingressi HDMI x 4 (2.1), USB x 3, ottico SPDIF

© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.

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