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Apple Music: la musica in streaming secondo la mela morsicata

apple music

A tre anni di distanza dalla sua nascita Apple Music continua a evolversi e rappresenta oggi uno dei migliori servizi di musica in streaming disponibili sul mercato.

Apple Music è arrivata con un cospicuo ritardo nel mondo dei servizi di musica in streaming, ma è rapidamente salito ai vertici della categoria grazie alla sua eccellente gestione musicale, all’esclusiva radio Beats 1 con il coinvolgimento di artisti di alto profilo e all’integrazione nell’ecosistema Apple, compreso lo smart speaker HomePod controllato da Siri. Nonostante l’iniziale reazione un po’ fredda, la base di utenti di Apple Music è cresciuta notevolmente (soprattutto negli USA) fino a superare il mese scorso 50 milioni di abbonati, avvicinandosi così sempre di più ai 75 milioni di utenti paganti di Spotify (che per ora rimane il leader incontrastato del settore). Non male, considerando che il servizio di streaming di Apple ha solo tre anni di vita.

Cos’è Apple Music?

Apple Music mescola la vostra libreria musicale personale con un enorme catalogo di oltre 45 milioni di brani, offrendo però anche la radio Beats 1, serie TV, film, video musicali e playlist curate da esperti. Escludendo i primi tre mesi gratuiti, l’abbonamento mensile ad Apple Music costa 9,99 euro (come quello di Spotify Premium e Tidal Premium), oppure potete pagare subito una quota annuale di 99,99 euro all’anno, che consente così di risparmiare circa 20 euro nell’arco di 12 mesi. Altre offerte includono una quota per gli studenti di 4,99 euro al mese e il piano famigliare, che comprende un massimo di sei utenti e costa 14,99 euro al mese.

Non esiste al momento un piano per lo streaming lossless con qualità da CD come nel caso di Tidal e, a differenza di Spotify, manca anche una versione gratuita (a parte appunto i primi tre mesi). Apple Music è disponibile su tutti i dispositivi Apple (ha sostituito la vecchia app Musica su iPhone e iPad) ed è integrata in iTunes sui Mac e i PC Windows, oltre a fornire un’app anche per dispositivi Android. L’integrazione riguarda anche i dispositivi Sonos, CarPlay, Apple Watch e Apple TV.


Facilità d’uso

Apple Music è stata inizialmente lanciata a giugno 2015 con un’interfaccia visivamente pesante e poco pratica, in netta antitesi con le interfacce chiare e semplici viste sulle app rivali di Deezer, Spotify e Tidal. Dal 2016, tuttavia, con la riprogettazione di iOS 10 Apple ha rinnovato profondamente il design delle proprie app con un una grafica più pulita e un layout molto più intuitivo. La versione attuale di Apple Music è più facile da navigare (anche se ci sono sottosezioni ovunque), appare più attraente grazie alle copertine degli album di spicco e, dopo alcuni minuti necessari per capire dove si trova tutto, diventa un gioco da ragazzi utilizzarla al meglio.

Apple ha abilmente nascosto molte opzioni dietro le icone per mantenere lo schermo principale il più pulito ed essenziale possibile. Una volta aperta l’app infatti e selezionato un brano, una playlist o un album, vedrete un’icona circolare con tre puntini all’interno che dà accesso a opzioni come la condivisione, l’aggiunta a una playlist o la ricerca dei relativi testi. Potete poi toccare l’icona a forma di cuore se vi piace una canzone o toccare il cuore con una barra se non vi piace, così da aiutare Apple a curare la musica secondo i vostri gusti.

L’app è divisa in cinque sezioni principali che trovate in fondo a ogni schermata: Libreria, Per te, Scopri, Radio e Cerca. La scheda Libreria è il luogo in cui è raccolta la vostra intera raccolta musicale, partendo da tutti i vostri album su iTunes (se avete attivato l’opzione iCloud Music Library) per arrivare alle playlist salvate in Apple Music e ai brani memorizzati sul dispositivo. Il tutto è raggruppato nelle categorie artisti, album, generi, playlist e musica scaricata. Potete anche scorrere direttamente tra i brani aggiunti di recente, cosa utile se volete ascoltare subito il tormentone di cui non potete fare a meno.

È sicuramente positivo poter accedere a tutta la libreria musicale in un’unica app, anche se per praticità dovete sacrificare un certo grado di controllo sui vostri file musicali. Non c’è modo infatti di conoscere la dimensione o il tipo dei file o se i brani nella libreria sono file WAV rippati o brani di Apple Music. Questo può rappresentare un problema se ne avete molti e preferite che Apple non li sostituisca con una versione diversa proveniente dal suo servizio. Se per esempio avete della B-side rare, dovrete archiviarle sul dispositivo per riprodurle, anche se ciò può essere fatto facilmente tramite iTunes sul vostro PC o Mac. La ricerca è divisa in due filtri: attraverso il vasto catalogo di Apple Music o all’interno della vostra libreria. All’inizio sembra un funzionamento un po’ strano, ma può essere d’aiuto quando la vostra collezione comincia a crescere e a espandersi.

Caratteristiche

Dove Apple Music eccelle davvero è però nella cura della musica. La scheda Per Te è il luogo in cui sta un po’ tutto il divertimento del servizio, con Apple Music che consiglia artisti, album e playlist personalizzati in base ai vostri gusti musicali e alle vostre abitudini di ascolto. Ed è, a dire il vero, anche qualcosa di un po’ inquietante. Quando vi iscrivete per la prima volta ad Apple Music, vi vengono presentati dei cerchi rossi galleggianti che evidenziano vari generi musicali. Toccate quelli che vi piacciono per dare inizio ad Apple Music, quindi toccate l’icona a forma di cuore su qualsiasi canzone o album che vi piace e Apple aggiornerà le vostre preferenze per generare playlist ad hoc.

Siamo rimasti davvero colpiti dalla qualità delle playlist suggerite, non solo nella selezione delle canzoni, ma anche nel modo in cui sono raggruppate e presentate. Dai migliori successi alle tracce poco conosciute di un artista, dalle influenze su una certa band a una playlist incentrata su un cantautore o un’epoca particolare, la cura di Apple nel creare questi suggerimenti si è rivelata notevole.

Sembra che le playlist siano davvero curate da esperti in carne e ossa con un’incredibile comprensione e cultura musicale e non da un algoritmo. Questa eccellente cura per i dettagli funziona anche con lo smart speaker HomePod di Apple. Se ne avete uno in casa dopo averlo acquistato all’estero (qui in Italia non è ancora distribuito ufficialmente da Apple), potete chiedere a Siri di riprodurre i vostri brani preferiti e Apple Music vi proporrà canzoni che conoscete molto bene.

Spotify non è da meno per quanto riguarda le raccomandazioni, ma a nostro parere su questo versante Apple Music riesce a fare ancora meglio. A parte il New Music Mix aggiornato settimanalmente nella scheda Per te, Apple Music non spinge i nuovi fenomeni musicali da classifica tanto quanto Spotify e Tidal. Sono tutti nascosti nella scheda Scopri, dove troverete le ultime uscite, le esclusive, i video musicali in Full HD, le serie TV e playlist a bizzeffe. Vale la pena immergersi in ogni sezione perché ci sono gemme nascoste ovunque. Troverete infatti playlist per tutti i gusti ordinate per genere, attività e stati d’animo proposte anche da brand importanti come Pitchfork, NME, Sonos e altri.

Una vera e propria esclusiva di Apple Music è la tanto acclamata Beats 1, una stazione radio internazionale attiva 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con celebrità e ospiti famosi. Trasmissioni condotte dall’ex presentatore di Radio 1 Zane Lowe offrono un mix variegato di musica e non mancano brani trasmessi in esclusiva e interventi di artisti famosi. Un servizio che brilla soprattutto quando artisti del calibro di Dr Dre, St Vincent, Stormzy, Elton John, Pharrell Williams, Major Lazer o Corey Taylor conducono i propri programmi. Si tratta di un ibrido tra classiche trasmissioni radiofoniche e podcast e quindi è anche possibile riascoltare i vostri programmi preferiti on-demand.

La frequenza con cui ascolterete Beats 1 dal vivo dipende dal calibro dell’artista che seguite e amate. Apple si affida chiaramente a nomi di grande richiamo per attirare gli utenti verso Apple Music e per ora, dopo un inizio un po’ claudicante, dobbiamo ammettere che ci troviamo sempre più spesso attirati da Beats 1. Non mancano comunque stazioni radio standard più specifiche per genere e potete anche dare vita a una stazione tematica basata su un artista o una canzone. Basta toccare l’icona a forma di stella per dire a Apple se vi piacciono o meno le opzioni proposte.

Prestazioni

Apple non ha mai rivelato a quale bitrate vengano streammati i brani di Apple Music. Possiamo confermare che i brani memorizzati nella libreria iCloud di Apple sono AAC a 256kbps (lo stesso dei download da iTunes), ma non esiste un modo ovvio per capire come le canzoni trasmesse in streaming su Apple Music differiscano tra una connessione Wi-Fi e una in 3G-4G. Resta comunque il fatto che le canzoni in streaming di Apple Music suonano brillanti e dettagliate. Rispetto a brani simili su Spotify (che sono flussi Ogg Vorbis a 320kbps), Apple Music offre una maggior finezza e uno spazio più ampio attorno agli strumenti.

Dinamicamente, il suono è più fluido ed eccitante. Le note si fermano e iniziano con grande precisione, il timing non delude e anche i passaggi dinamici più estremi sono gestiti in modo ammirevole. Smells Like Teen Spirit dei Nirvana ha molto attacco. Le chitarre dal suono grunge sono piene di consistenza e il tono rumoroso, fangoso e arrabbiato della canzone è comunicato in maniera con estrema facilità e immediatezza. Passate a qualcosa di più raffinato come Boys di Charli XCX e la scintillante melodia pop del brano è liscia e scattante. La voce suona forte, chiara ed espressiva e non così soffocata come nello stream da Spotify, anche se si ottiene un sound più aperto e raffinato ascoltando lo stesso brano su Tidal.

Da quanto abbiamo ascoltato finora la qualità dello streaming offerta da Apple Music a livello di dinamica e dettaglio assicura un ascolto più coinvolgente di quanto riesca a fare Spotify. Considerando come i prezzi dei due servizi siano praticamente identici, vale quindi la pena puntare direttamente su Apple Music se siete interessati alla qualità audio, avete già altri dispositivi Apple e non avete ancora scelto un servizio streaming su cui investire. Come sempre vi invitiamo infine a investire in un paio di cuffie decenti per ottenere le migliori prestazioni da un servizio di streaming come questo.

Verdetto

Apple Music ha fatto molta strada nella sua breve vita, offrendo molte caratteristiche uniche che lo distinguono dalla massa di altri servizi streaming. I fan irriducibili di Spotify e Tidal rimarranno molto probabilmente fedeli ai propri servizi di riferimento, ma vi invitiamo a dare ad Apple Music una chance (approfittano magari dei primi tre mesi gratuiti) semplicemente per scoprire quanto siano azzeccate e intelligenti le sue proposte e i suoi consigli musicali. Al giorno d’oggi ci sono molti modi per riprodurre musica in streaming, ma i tocchi personali e la cura di Apple Music nelle playlist ci hanno portato in questi giorni di test ad ascoltare ancora più musica del solito. E questa non può che essere un’ottima cosa.

© 2018, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

  • Verdetto
5

Riassunto

A tre anni di distanza dalla sua nascita Apple Music continua a evolversi e rappresenta oggi uno dei migliori servizi di musica in streaming disponibili sul mercato.

Pro
Consigli musicali curati e intelligenti
Interfaccia semplificata
Molte funzioni
Playlist estremamente curate
Buona qualità audio
Catalogo molto vasto
Facile da usare

Contro
Manca un piano gratuito (a parte i tre mesi iniziali)
Non c’è ancora un’opzione per lo streaming lossless

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