Dalla raffinatezza acustica di Ichiko Aoba al suono tridimensionale di Steven Wilson, ecco i 5 album più audiofili usciti nei primi sei mesi dell’anno, tra produzioni impeccabili e una qualità sonora di riferimento per veri appassionati di alta fedeltà
Nel vastissimo panorama delle uscite discografiche del 2025, alcuni album si sono distinti non solo per la qualità musicale, ma soprattutto per la cura meticolosa dedicata alla produzione, alla registrazione e al mastering. In un’epoca in cui la musica spesso viene compressa all’inverosimile per adattarsi a formati di streaming e ascolti distratti, questi cinque album rappresentano un ritorno all’arte dell’ascolto profondo. Ognuno, a suo modo, è un invito a sedersi, a indossare cuffie di qualità o ad accendere l’impianto hi-fi e lasciarsi trasportare in un’esperienza sonora immersiva e raffinata.
Steven Wilson – The Overview (CD, vinile, Blu-ray, streaming)

Il primo nome che emerge è quello di Steven Wilson, che con The Overview ha realizzato un disco ambizioso, pensato fin dall’inizio per offrire un’esperienza immersiva anche da un punto di vista tecnico. Dopotutto Wilson, già leader dei Porcupine Tree, non è nuovo a questo tipo di attenzione. La sua reputazione nel mondo dell’audiofilia si è infatti costruita nel tempo, anche grazie al lavoro di remixing e remastering di album storici (soprattutto degli anni ’70).
Ma The Overview, pubblicato a marzo, è qualcosa di diverso. Si tratta di un concept album diviso in due lunghissime suite ispirate al cosiddetto Overview Effect, ovvero la sensazione di straniamento e meraviglia provata dagli astronauti quando osservano la Terra dallo spazio.
Musicalmente, l’album fonde elementi di progressive rock, elettronica ambientale e passaggi orchestrali, ma è nel suono che l’opera raggiunge il suo apice. Il mix è stato realizzato anche in Dolby Atmos con una spazialità che abbraccia l’ascoltatore, mentre la dinamica è ampia, i dettagli timbrici sono cesellati con precisione maniacale e ogni strato sonoro è collocato in un punto preciso del campo stereo o spaziale, nel caso del mix in Atmos disponibile anche su piattaforme streaming come Apple Music. Un disco da ascoltare in silenzio, magari al buio, per cogliere appieno la profondità dell’ambiente sonoro costruito da Wilson.
Ichiko Aoba – Luminescent Creatures (CD, vinile, streaming)

Di tutt’altra natura ma non meno affascinante è Luminescent Creatures della giapponese Ichiko Aoba, pubblicato a fine febbraio. Aoba è una musicista raffinata, capace di evocare paesaggi interiori attraverso strumenti acustici e arrangiamenti minimali. Questo nuovo album prosegue nella sua ricerca di suoni puri e intimi e si presenta come un piccolo capolavoro per chi ama la musica acustica registrata con la massima fedeltà.
Il disco è stato inciso con microfoni a condensatore in ambienti naturali, senza sovraincisioni, e con una post-produzione quasi trasparente. Il risultato è una resa timbrica impeccabile: la chitarra classica vibra con tutte le sue sfumature, la voce di Aoba sembra fluttuare nell’aria e il silenzio stesso diventa parte integrante della musica. Questo tipo di album è una vera prova per qualsiasi impianto hi-fi: solo un sistema di alta qualità riesce infatti a restituire la delicatezza delle micro-dinamiche e la tridimensionalità dell’ambiente sonoro.
Branford Marsalis Quartet – Belonging (CD, vinile, streaming)

Chi cerca una produzione audiofila in ambito jazz non può ignorare Belonging, il nuovo disco del Branford Marsalis Quartet pubblicato a fine marzo e disponibile in streaming anche in versione hi-res. Marsalis e il suo ensemble si muovono con grazia tra standard e composizioni originali, registrando il tutto in presa diretta all’Ellis Marsalis Center di New Orleans. Nessun trucco, nessuna manipolazione artificiale: solo musicisti straordinari, una sala con un’acustica eccellente e un ingegnere del suono capace di valorizzare ogni respiro, ogni nota, ogni sfumatura.
Il mix è trasparente e il mastering è stato pensato per il vinile e per l’alta risoluzione. Il sax tenore di Marsalis è pieno, presente, mai invadente, mentre il contrabbasso è rotondo e pulsante e pianoforte e batteria si muovono in un dialogo continuo, sempre intelligibile. La sensazione d’ascolto è quella di trovarsi lì, a pochi metri dai musicisti, in una piccola sala da concerto. È un disco che premia chi ama il dettaglio, la coerenza timbrica e l’energia naturale della musica suonata dal vivo.
FKA Twigs – Eusexua (CD, vinile, streaming)

Passando all’elettronica, Eusexua di FKA Twigs rappresenta l’album più audace e sperimentale tra quelli selezionati. Pubblicato a gennaio e disponibile in streaming anche in Dolby Atmos, è il risultato della collaborazione con il produttore Koreless e fonde elementi di glitch-pop, ambient techno, R&B astratto e sonorità club de-costruite. La produzione è ricchissima di dettagli, dalle manipolazioni vocali ai microsuoni ambientali, dai beat stratificati alle texture elettroniche che si evolvono lentamente nello spazio stereo.
L’impressione è quella di entrare in una stanza fatta di suono, dove ogni elemento è posizionato con precisione chirurgica. Le basse frequenze sono profonde ma mai invadenti, gli alti sono cristallini senza risultare taglienti, e la dinamica (anche nei passaggi più sperimentali) resta sempre controllata e coerente. È un disco perfetto per mettere alla prova DAC, diffusori e cuffie di fascia alta, ma anche per chi cerca un ascolto emozionale e fuori dagli schemi.
Beirut – A Study of Losses dei Beirut (CD, vinile, streaming)

Pubblicato ad aprile, questo settimo album del progetto di Zach Condon è un raffinato lavoro di orchestral folk, registrato tra Berlino e la Norvegia settentrionale per il circo svedese Kompani Giraff, con produzioni orchestrali e arrangiamenti sofisticati. Da un punto di vista audiofilo, A Study of Losses colpisce per il suo mix nitido e ben bilanciato, in grado di restituire spazio e definizione ai numerosi strumenti (corda, fiati, orchestra d’archi e percussioni dialogano tra loro con chiarezza cristallina).
La registrazione valorizza la profondità dell’ambiente, dando uno spiccato senso di “posizionamento” degli strumenti nello spazio. Il mastering mantiene la dinamica naturale della performance evitando compressioni eccessive e permette di apprezzare transizioni dinamiche, risonanze e timbriche con grande naturalezza.
A chi possiede un impianto di qualità, si svela un affresco sonoro disegnato con cura, dove il respiro orchestrale convive con il calore intimo della performance. È un valore aggiunto per gli audiofili che cercano un’esperienza immersiva senza rinunciare alla chiarezza degli strumenti.
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