Grazie a una tecnologia proprietaria, il PS Audio PMG Signature 512 DAC trasforma ogni segnale digitale in un flusso DSD512 puro, ridefinendo il concetto stesso di conversione digitale-analogica
Ce l’eravamo persi alla sua uscita di qualche mese fa, ma ne parliamo volentieri oggi perché con il PMG Signature 512 DAC PS Audio compie un salto concettuale e tecnologico che va oltre la semplice evoluzione dei suoi precedenti convertitori. L’azienda americana ha infatti puntato a riscrivere le regole della conversione D/A con un approccio totalmente nuovo, per il quale ogni segnale in ingresso, sia esso PCM o DSD, viene trasformato in un flusso DSD512 nativo otto volte superiore alla risoluzione del DSD standard.
A occuparsi di questo “ingrato” compito c’è il PureStream DSD512 Engine, una piattaforma proprietaria progettata da zero per superare i limiti sia delle architetture PCM tradizionali che dei più comuni convertitori DSD basati su chip commerciali. PS Audio ha infatti preferito una via completamente discreta, costruendo la conversione digitale su un’elaborazione interna controllata in ogni dettaglio.
Il segnale, dopo essere stato convertito in DSD512, viene ulteriormente rifinito dallo SpectraWave 64-Tap Sequencer, un filtro digitale ad altissima precisione capace di ridurre il jitter, attenuare il rumore e preservare la coerenza temporale di ogni microdettaglio. L’obiettivo è ottenere ciò che l’azienda definisce “pure sonic truth”, una verità sonora assoluta che si manifesta in una scena acustica trasparente, stabile e tridimensionale.
Il percorso del segnale culmina in uno stadio d’uscita analogico completamente bilanciato e direct-coupled, disponibile in RCA e in XLR e privo di condensatori lungo la catena per garantire una trasmissione il più possibile lineare e immediata. L’intera sezione d’ingresso è galvanicamente isolata per eliminare i disturbi elettrici provenienti dalle sorgenti digitali come streamer o PC proteggendo così la purezza del segnale audio. È una filosofia costruttiva che PS Audio ha sviluppato nel tempo e che nel PMG Signature 512 raggiunge la sua maturità definitiva.
Ma la definizione di DAC, in questo caso, risulta quasi riduttiva. Il PMG 512 integra infatti anche un modulo di streaming ad alta risoluzione completamente isolato galvanicamente che lo trasforma in una sorgente digitale completa, capace di riprodurre musica tramite Wi-Fi o Ethernet da piattaforme online o da archivi locali senza la necessità di un trasporto esterno (Roon Ready, Qobuz Connect, Tidal Connect, DLNA/UPnP). Grazie a questa architettura, il Signature 512 DAC può fungere da centro nevralgico di un intero sistema hi-end, semplificando la catena e riducendo le possibili interferenze elettriche e meccaniche.
Un altro aspetto distintivo è il controllo di volume analogico di precisione, che consente il collegamento diretto a un finale di potenza senza la necessità di un preamplificatore separato. Questa scelta rende il device estremamente versatile, dal momento che può essere il cuore di un sistema minimalista ad alte prestazioni o inserirsi in un impianto completo con il PMG Signature Preamplifier, progettato come suo compagno naturale.
Secondo PS Audio, il PMG Signature 512 DAC rappresenta “un nuovo punto di riferimento” per il marchio e, più in generale, per la riproduzione digitale moderna. Il risultato, stando alle prime dimostrazioni pubbliche, è un suono descritto come incredibilmente naturale, dinamico e vivo, capace di combinare l’ariosità tipica del DSD con la precisione analitica delle migliori conversioni PCM.
Peccato che tutto ciò abbia un prezzo a dir poco elitario. Parliamo infatti di 13.500 euro di listino, cifra che ben pochi potranno permettersi ma che rispecchia da vicino sia il blasone del brand USA, sia la promessa di una piccola grande rivoluzione nel settore della conversione D/A.
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