TEAC amplia la serie Reference 500 con l’NT-507T, un network transport dedicato all’audio hi-res. Nessun DAC integrato e nessun display, a favore di un’architettura pensata unicamente per l’ascolto più puro possibile
TEAC sembra averci preso gusto e così, dopo la recente meccanica CD PD-507, propone un’altra sorgente audio priva di DAC integrato. Questa volta tocca al trasporto di rete NT-507T, uno streamer audio privo di DAC destinato sia a chi ha già un convertitore esterno e vuole utilizzarlo anche per lo streaming, sia a chi non vuole precludersi in futuro un eventuale upgrade del DAC (cosa impossibile per uno streamer che lo integra già).
Disponibile a dicembre a 2499 dollari (il prezzo in euro non lo conosciamo ancora), il TEAC NT-507T ha come compagno ideale l’UD-507, DAC/preamplificatore che utilizza l’esclusivo convertitore proprietario TRDD-5, ma la compatibilità è ovviamente garantita con qualsiasi DAC dotato di ingresso USB. Questo approccio modulare si inserisce in una filosofia precisa, ovvero separare le funzioni di streaming da quelle di conversione analogica per per ridurre interferenze e preservare la purezza del segnale.
Dal punto di vista tecnico, l’NT-507T integra il Network Engine G4, una piattaforma di elaborazione sviluppata internamente da TEAC e dedicata esclusivamente allo streaming audio. Il motore G4 gestisce i protocolli di rete, la decodifica e la sincronizzazione con un controllo del clock estremamente preciso, indispensabile per ridurre jitter e mantenere una scena sonora stabile e tridimensionale. A differenza di molti streamer di fascia media, qui non si tratta di un processore generico adattato all’audio, ma di un’architettura custom concepita per la riproduzione audio ad alta risoluzione.
La sezione di alimentazione è un altro punto cruciale. TEAC impiega un trasformatore toroidale di alta qualità con avvolgimenti indipendenti per ogni sezione (rete, USB, Wi-Fi, LED) e una serie di regolatori lineari discreti che sostituiscono completamente i più rumorosi circuiti switching. Questa scelta, apparentemente tradizionale, è in realtà ciò che distingue un componente hi-fi di pregio da un comune device digitale, offrendo una corrente pulita e stabile per avere meno rumore di fondo, migliore microdinamica e un suono più “nero” e trasparente.
Ricche le connessioni fisiche tra Ethernet (affiancata dal Wi-Fi 6), USB Type-A capace di gestire file DSD fino a 22,5 MHz e PCM fino a 32-bit/768 kHz, altri due ingressi USB per collegare chiavette o Hard Disk e soprattutto uno slot SFP per connessioni ottiche con isolamento galvanico, una funzione solitamente riservata a streamer professionali.
Il design meccanico riflette l’attenzione al dettaglio tipica di TEAC, caratterizzandosi per un pannello superiore in alluminio semi-flottante e piedini isolanti “stress-less” che minimizzano le vibrazioni e proteggono i delicati circuiti interni dalle micro-risonanze. La filosofia dell’essenzialità scelta da TEAC emerge anche dall’assenza di qualsiasi display, scelta che scontenterà molti (chi ha messo le mani sull’Eversolo T8 capirà) ma che, a detta dell’azienda nipponica, è stata fatta (proprio come dimostra l’assenza del DAC integrato) per ridurre interferenze e preservare la purezza del segnale e, non a caso, manca anche il Bluetooth.
Ma allora come si controllano tutte le operazioni di streaming? Ci pensa l’app HR Streamer compatibile con la piattaforma OpenHome, che permette di gestire la libreria locale e i principali servizi di streaming con un’interfaccia fluida e reattiva. La compatibilità con TIDAL Connect, Spotify Connect, Qobuz Connect e la certificazione Roon Ready trasformano l’NT-507T in un hub perfettamente integrabile in impianti multi-room o setup da ascolto in alta risoluzione.
I prodotti TEAC sono distribuiti in Italia da Aqipa.
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