Costa 200 euro in più del M11 “liscio”, ma la differenza di prezzo del Fiio M11 Pro è pienamente giustificata tra materiali, funzioni e qualità audio
Ormai da oltre una dozzina di anni Fiio ha vissuto una doppia vita. Nella natìa Cina e in tutta l’Asia il brand è riconosciuto come uno dei pionieri dei lettori audio digitali portatili. Qui, però, Fiio è molto più di un successo clandestino, una sorta di alternativa hipster ai PMP (Portable Music Player) di Apple e Sony.
I lettori portatili hi-res della serie M di Fiio sono i prodotti che potrebbero aiutare a far entrare il brand cinese nel circuito che conta anche a livello internazionale. In particolare, l’M11 è ampiamente considerato come uno dei migliori lettori musicali portatili in circolazione nella sua fascia di prezzo (in Italia lo trovate a 499 euro). Ora però abbiamo a che fare con il Fiio M11 Pro, che costa circa 200 euro in più e che ha il non facile compito di giustificare questo prezzo maggiore con prestazioni migliori e qualche altra aggiunta di peso.
Costruzione
A che punto la dimensione di un lettore multimediale portatile passa da “significativa” a “grossa”? I 2 mm di profondità in più che Fiio M11 Pro ha acquisito rispetto al fratello minore potrebbero fare la differenza. Con un’altezza di 13 cm e uno spessore di 17 mm, l’M11 Pro è un dispositivo piuttosto sostanzioso e con i suoi 232 grammi non è nemmeno un peso piuma. Fortunatamente, questi numeri sono compensati dalla qualità dei materiali e dal modo assolutamente impeccabile in cui sono stati assemblati.
Questo è un lettore basato su Android e grazie al grande display otuch da 5,2 pollici edge-to-edge con risoluzione di 1440 x 720 pixel è un piacere da usare. Lo schermo è luminoso, dettagliato e reattivo e si adatta perfettamente al rivestimento in alluminio dell’M11 Pro. L’uso del vetro Gorilla Glass sia sulla parte anteriore che su quella posteriore del lettore è un tocco di classe in più e, tutto sommato, sembra spesso di tenere tra le mani uno smartphone premium di qualche anno fa che non un lettore audio portatile.
Nella parte inferiore dell’M11 Pro ci sono tre prese per cuffie (un’uscita analogica da 3,5 mm che può essere commutata in digitale coassiale, una bilanciata da 2,5 mm e una bilanciata da 4,4 mm), che spiegano in parte il suffisso Pro deciso da Fiio per questo modello. Troviamo anche una presa USB-C per la ricarica e il trasferimento dei dati; inoltre, l’M11 Pro può essere utilizzato anche come DAC USB utilizzando proprio questa presa. La batteria è da 4730 mHa e può essere ricaricata da 0 a 100 in meno di 2,5 ore. Nonostante le sue dimensioni, la batteria del Fiio M11 Pro assicura solo 10 ore di riproduzione con una carica (ci aspettavamo francamente di più).
Sulla sinistra ci sono i controlli per “play/pause” e “salta avanti/indietro” e una rotellina del volume dorata, mentre sulla parte superiore c’è un pulsante di accensione incorporato in una luce spia e sulla destra troviamo uno slot per schede microSD.
Caratteristiche
Fiio ha fatto di tutto per giustificare quel tag Pro che va così tanto di moda oggi (vero Apple?). L’M11 Pro può infatti contare su due DAC AK4497EQ di AKM, disposti in una configurazione dual-mono, e su un’amplificazione THX AAA. Ne consegue sia che tutti i tipi di file audio (anche hi-res naturalmente) sono supportati fino alla risoluzione nativa di 32 bit/384 kHz, sia che anche le cuffie più esigenti dovrebbero essere pilotate al meglio senza particolari problemi.
La connettività Bluetooth è altrettanto ampia, con aptX HD e LDAC in testa. Sono inoltre disponibili AirPlay, e DLNA e Wi-Fi dual-band per consentire il download e l’installazione delle principali app di streaming. Visto però che Fiio non dispone del supporto del Google Play Store, per scaricare app come Spotify o Tidal dovrete utilizzare il portale APK Pure. Inizialmente non è il massimo, ma si rivela abbastanza facile da usare con un po’ di pazienza.
Lo storage interno si spinge fino a 64 GB e lo slot microSD può accettare schedine fino a 2 TB. È possibile installare qualsiasi lettore musicale desideriate, ovviamente, ma l’app Fiio Music si rivela stabile, reattiva e suona bene. L’interfaccia utente è piacevole da usare e scorrevole durante il funzionamento. È possibile personalizzare il vostro M11 Pro in tutti i modi supportati da Android e la navigazione nei menu di configurazione è resa indolore grazie alla velocità e alla precisione del display touch. E, naturalmente, essere in grado di scaricare l’app Tidal per ascoltare gli stream Masters basati su MQA è quasi essenziale.
Fiio mostra poi di avere alcune “pretese” audiofile a parte queste notevoli specifiche tecniche. L’impostazione Pure Music, ad esempio, consente l’esecuzione solo dell’app Fiio Music, mentre l’impostazione All to DSD prende tutti i file audio PCM e li converte in DSD prima di riprodurli. Questo ha un effetto quasi del tutto positivo sul suono prodotto dall’M11 Pro, ma al tempo stesso un effetto terribilmente deleterio sulla durata della batteria.
Qualità audio
Iniziamo dall’unico aspetto delle prestazioni audio dell’M11 Pro del quale non siamo pienamente soddisfatti, anche se come avrete capito guardando la valutazione finale non si tratta certo di un difetto insormontabile. Non c’è assolutamente nulla di sbagliato nel modo in cui questo Fiio descrive un palcoscenico sonoro.
In termini di blocco degli strumenti in posizione, consentendo loro lo spazio rispetto a tutti gli altri strumenti e assicurandosi che siano tutti integrati in una performance coesa, l’M11 Pro è strepitoso per quello che costa e suona meglio della maggior parte dei rivali. È solo che il suo palcoscenico non è così espansivo come quello che possono generare altri player sotto i 1000 euro. Ovviamente è tutt’altro che angusto e c’è spazio per respirare, ma non è proprio quello che descriveremmo come un suono “widescreen”.
Da qui in avanti però è tutto positivo. Facciamo partire x Infinity di Watsky a 24 bit/96kHz dalla memoria integrata di Fiio ed è un ascolto incredibilmente ordinato. L’M11 Pro è straordinariamente rapido per quanto riguarda la gestione del ritmo generale. Questa alacrità non va però a scapito del peso, visto che durante Make Me Feel di Janelle Monae streammata da Tidal la combinazione di ritmo, carica e sostanza rende il suono della canzone quasi “ancorato” in modo irremovibile e al tempo stesso leggero come l’aria.
Anche la definizione è impressionante. Il Fiio estrae infatti ogni minimo dettaglio e rende evidente il suo ruolo nel suono complessivo. Un brano come Runwayaway di Thom Yorke (24 bit/44,1 kHz) è un affare molto più complesso di quanto sembri a prima vista, ma l’M11 Pro mostra piena capacità di esercitare un controllo a bassa frequenza, di modellare e strutturare i suoni dei bassi in modo che siano completamente convincenti e ciò non fa che aumentare la precisione.
Entrambi i brani godono di molto spazio nella gamma media per far risaltare la voce. I livelli di dettaglio sono alle stelle, quindi qualsiasi sfumatura nella voce viene trasmessa all’ascoltatore e le piccole discrepanze armoniche non vengono per nulla addolcite. Quello offerto dal Fiio M11 Pro è un ascolto coinvolgente ed energico, ma i suoi poteri di analisi contribuiscono in modo determinante alla sua presentazione generale.
La parte superiore della gamma di frequenze è ugualmente ben riproposta, con un sacco di attacco e sostanza da abbinare alle trame strumentali più brillanti. La scansione dalla parte inferiore della gamma di frequenza verso l’alto è regolare e uniforme, senza un’enfasi eccessiva evidente. La storia si ripete per quanto riguarda le dinamiche, sia grandi che piccole e, alla fine, il Fiio suona in modo superbo con qualsiasi tipo di musica che gli diamo in pasto.
L’attivazione di All to DSD serve per ampliare quel palcoscenico leggermente ristretto (il che è buono), ma inficia leggermente la squisita gestione del timing dell’M11 Pro (il che non è così buono). Inoltre, come già accennato, questa impostazione consuma notevolmente la durata della batteria, e quindi tenetene conto quando siete lontani da casa. Il Fiio garantisce comunque un ascolto piacevole, informativo e periodicamente accattivante anche senza questo algoritmo inserito, tanto che alla fine non vale nemmeno la pena attivare questa impostazione.
Verdetto
Può sembrare controintuitivo pagare 700 euro per un dispositivo molto più limitato di uno smartphone odierno, ma solo pochi minuti in compagnia del Fiio M11 Pro (insieme a cuffie o auricolari altrettanto talentuosi) vi faranno dimenticare molto presto i soldi spesi.
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Sommario
Costa 200 euro in più del M11 “liscio”, ma la differenza di prezzo del Fiio M11 Pro è pienamente giustificata tra materiali, funzioni e qualità audio.
Pro
Sound articolato, dettagliato e col giusto peso in gamma bassa
Interfaccia piacevole da usare
Ottimo a livello di funzioni
Contro
Potrebbe suonare in modo ancora più ampio
Scheda tecnica
Display: touch da 5,2 pollici e 1440 x 720 pixel (312ppi)
Storage: 64 GB
Durata della batteria: circa 10 ore
Risposta in frequenza: 5Hz-85kHz
Dimensioni: 13 x 7 x 1,7 cm
Peso: 232 g
Prezzo: 709 euro
Sito del produttore: www.fiio.com
© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.