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Gli AirPods Pro 3 sono pericolosi? Su Reddit arrivano le prime segnalazioni di ferite e sanguinamenti all’orecchio

Decine di utenti riportano su Reddit fastidi, tagli e sanguinamenti dopo l’uso regolare degli AirPods Pro 3. Il responsabile potrebbe essere il nuovo sensore per il battito cardiaco, ma Apple non ha ancora confermato difetti di progettazione

Quando Apple ha lanciato a settembre gli auricolari true wireless AirPods Pro 3, li ha presentati come il passo successivo nella fusione tra audio, comfort e tecnologia biometrica. I nuovi sensori integrati, capaci di monitorare frequenza cardiaca e temperatura corporea, dovevano infatti trasformare gli auricolari in un dispositivo “health-ready”, pronto per il futuro della salute digitale. Ad alcune settimane dal lancio, le testimonianze di centinaia di utenti su Reddit e altri forum stanno però raccontando una storia molto diversa fatta di dolori all’orecchio, ferite aperte e persino sanguinamenti dopo un uso regolare.

Un’ondata di segnalazioni preoccupanti

Su Reddit, alcuni utenti stanno condividendo immagini e descrizioni di lesioni fin troppo simili per essere considerate coincidenze. Si parla di irritazioni persistenti, piccoli tagli all’interno del condotto uditivo e, nei casi peggiori, di vere e proprie ferite sanguinanti.

Un utente, identificato come Lyao1235, ha pubblicato foto del suo orecchio sinistro insanguinato dopo un lungo viaggio in aereo. Racconta di aver avvertito una sensazione di pressione crescente all’interno dell’orecchio e, una volta rimosso l’auricolare, di aver trovato tracce di sangue. Episodi analoghi sono stati segnalati da brandonmp, che ha mostrato lesioni quasi identiche su entrambe le orecchie.


airpods pro 3
Fonte: Reddit

La maggior parte dei post descrive un dolore localizzato nella zona del tragus (la piccola cartilagine vicino all’apertura del condotto uditivo) o appena all’interno del canale, cioè esattamente dove si appoggia la parte interna degli auricolari. In alcuni casi, sono comparsi piccoli rigonfiamenti, crosticine o macchie di sangue sul batuffolo usato per pulire l’orecchio.

Un medico intervenuto nella discussione ha ipotizzato che si tratti di lesioni da pressione di secondo grado, tipiche di quando un punto del corpo rimane sottoposto a compressione costante che limita la circolazione sanguigna. Il fatto che il dolore compaia in modo simmetrico, su entrambi i lati e sempre nella stessa area, fa pensare a un problema di progettazione o posizionamento del sensore di battito cardiaco più che a una semplice questione di forma dell’orecchio o misura dei gommini.

Il principale sospettato è proprio il sensore, una piccola superficie circolare nera visibile all’interno di ogni auricolare. È proprio quella parte a entrare in contatto diretto con la pelle del condotto uditivo e, secondo molti utenti, a creare un punto di pressione rigido che non cambia nemmeno sostituendo i gommini.

Alcuni segnalano di percepire una leggera sporgenza o ruvidità passando il dito sul sensore, mentre altri lo descrivono come completamente liscio e inoffensivo. È possibile che ci siano variazioni di produzione (sensori leggermente rialzati o incassati) che alterano la sensazione di contatto, tanto che un’ipotesi simile si era già verificata in passato con alcune versioni degli AirPods Pro 2, dove piccole imperfezioni nelle giunzioni plastiche avevano causato fastidi che non erano però mai sfociati in segnalazioni come quelle apparse su Reddit.

Un altro aspetto sollevato dagli utenti riguarda il calore. Con il monitoraggio cardiaco attivo in modo continuo, la superficie interna dell’auricolare tende a riscaldarsi leggermente. Questa combinazione di pressione costante e lieve temperatura elevata potrebbe spiegare perché alcune persone sviluppano irritazioni o tagli dopo qualche ora di utilizzo.

Fonte: Reddit

Nonostante queste ipotesi, è bene precisare che al momento non esistono conferme ufficiali né da parte di Apple, né da enti sanitari indipendenti. Le osservazioni sono ancora aneddotiche e basate su testimonianze online, ma la coerenza dei sintomi in utenti diversi e il fatto che questi non avessero mai avuto problemi simili con gli AirPods Pro precedenti suggeriscono che non potrebbe non trattarsi di semplici coincidenze.

Esperienze diverse e possibili spiegazioni

Va ovviamente precisato che una percentuale minima (per non dire infinitesimale) di utenti ha finora riscontrato questi problemi. Molti partecipanti alle discussioni su Reddit riferiscono infatti un comfort perfetto anche dopo ore di ascolto, al punto da poter dormire con gli auricolari indossati senza alcuna irritazione e da preferire come comodità gli AirPods Pro 3 rispetto alle versioni precedenti. Questo contrasto potrebbe dipendere da differenze anatomiche (forma e profondità del condotto uditivo) come capita sempre quando si parla di auricolari in-ear, ma anche da piccoli scostamenti nella produzione dei sensori o nell’assemblaggio della scocca.

Chi ha esaminato attentamente la zona interna degli AirPods Pro 3, ha in effetti notato che il sensore biometrico non è esattamente centrato e che la sua posizione varia di pochi decimi di millimetro da un esemplare all’altro. Una differenza minima che però può trasformarsi in un punto di pressione significativo, soprattutto in un’area sensibile come quella dell’orecchio interno.

Inoltre, gli AirPods Pro 3 esercitano un isolamento acustico più forte rispetto al modello precedente e restano più “ancorati” all’orecchio. Se da un lato ciò rappresenta un pregio (si rischia meno che gli auricolari cadano), dall’altro potrebbe limitare proprio quel micro-movimento che normalmente allevierebbe la pressione su un punto fisso.

Strategie e rimedi proposti dagli utenti

Le community online non si sono limitate a denunciare il problema, ma hanno anche condiviso soluzioni pratiche. Molti consigliano di modificare l’angolo e la profondità di inserimento, ruotando leggermente l’auricolare durante l’inserimento e interrompendo il movimento non appena si forma il “sigillo” tra gommino e orecchio interno. In questo modo il sensore tende a premere su un’area meno sensibile del padiglione.

Altri hanno sperimentato con gommini di dimensioni diverse, anche combinando misure differenti per le due orecchie. Sebbene alcuni riferiscano miglioramenti, altri sostengono che la pressione resti invariata, confermando che il problema non dipende solo dai gommini.

Un piccolo gruppo di utenti ha tentato di ridurre l’attrito aggiungendo una barriera morbida, come un sottile cerotto trasparente o un micro-strato di silicone tra il sensore e la pelle. C’è poi chi ha utilizzato accessori come i DamonLight Ear Hooks, piccoli “ganci” auricolari progettati per migliorare la stabilità senza interferire con il suono o i sensori principali. Qualsiasi modifica richiede però attenzione, dal momento che un materiale troppo spesso o posizionato male può alterare la qualità audio o ostruire i microfoni di compensazione dell’ANC.

Infine, alcuni utenti hanno notato un miglioramento disattivando il monitoraggio continuo della frequenza cardiaca, riducendo così la temperatura dell’auricolare. In presenza di sintomi gravi come dolore persistente, gonfiore, sanguinamento o infezione, la raccomandazione unanime è ovviamente quella di sospendere l’uso degli auricolari e consultare un medico. Le infezioni dell’orecchio, anche superficiali, possono infatti peggiorare rapidamente se trascurate.

Apple cosa dice?

Abbiamo già accennato al fatto che finora Apple non abbia rilasciato una dichiarazione ufficiale su questi casi legati agli AirPods Pro 3. Alcuni utenti che hanno contattato l’assistenza riferiscono che l’azienda ha offerto la sostituzione dell’unità in garanzia, ma senza riconoscere un difetto sistemico. In altri casi, il supporto ha però chiesto di restituire gli auricolari per analisi tecniche interne, facendo intuire che forse il problema è effettivamente monitorato.

Apple tende a muoversi con estrema cautela quando si parla di questioni sanitarie o di sicurezza fisica ed è quindi probabile che l’azienda stia raccogliendo dati prima di emettere un commento ufficiale o un richiamo. La situazione, già ribattezzata da alcuni Bloodgate (ma ci sembra francamente eccessivo), evidenzia quanto sia delicato il bilanciamento tra miniaturizzazione, ergonomia e integrazione di sensori biometrici in spazi così ridotti e a stretto contatto con parti del corpo sensibili.

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