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I punti fermi dell’Alta Fedeltà: esistono davvero?

L’acquisto di un sistema ad Alta Fedeltà, purtroppo, nasconde sempre alcune insidie non sempre individuabili con facilità. Malgrado si faccia attenzione nella scelta dei componenti qualcosa sfugge in ogni caso: esistono dei capisaldi cui fare riferimento al fine di evitare criticità eccessive?

Assemblare un impianto ad Alta Fedeltà assolutamente privo di difetti è impossibile, anche a fronte di una spesa elevata, ci sarà immancabilmente qualche aspetto che non convince fino in fondo, diversamente sarebbe semplice: una volta individuato il componente “PERFETTO” (?) nella sua categoria tutti acquisterebbero quello.

Pertanto, che si tratti della sinergia tra i componenti oppure dell’interazione con l’ambiente, ci si dovrà scontrare con aspetti che malgrado l’impegno profuso nella selezione delle elettroniche e degli (eventuali) accessori prima o poi non mancheranno di mostrare il loro influsso.

Con riferimento ai vari negozi di settore, almeno solitamente, è prevista una disposizione di quanto in vendita organizzata in maniera tale da favorire l’ascolto, ovvero con sale aventi dimensioni simili a quelle di un comune locale casalingo, arredi compresi, arrangiati in modo similare, inclusi tappeti e suppellettili vari.


zona d'ascolto

Il che significa che l’impianto è generalmente messo nelle migliori condizioni operative, ragione per cui la distanza tra i diffusori (ad esempio) è ottimizzata in funzione dell’ambiente e delle dimensioni delle elettroacustiche.

Idem dicasi circa il punto d’ascolto – lo sweet spot – come amano definirlo gli anglosassoni, posto alla giusta distanza e libero da ostacoli che possano influire sul cammino delle onde sonore.

Il sistema di base deputato all’ascolto, per coloro (giustamente) attenti a determinati dettagli, sarà stato altrettanto scelto con una certa cura, in maniera tale da poter soddisfare la maggior parte delle richieste, ovvero facilmente configurabile in caso si intenda ascoltare un amplificatore o una sorgente piuttosto che una coppia di diffusori.

Quanto elencato – nella consapevolezza che la mia affermazione potrebbe risultare perfino assurda – è potenzialmente deleterio laddove non si possa replicare in casa propria la disposizione appena citata, soprattutto con riferimento ai diffusori; se poi, ad esempio, doveste fare i vostri test d’ascolto tramite un sistema come quello che vedete nell’immagine sovrastante – un insieme a marchio GOLDNOTE di italica fattura – non serve affermare che effettivamente qualche differenza con il vostro sistema potrebbe nascere, maggiormente se NON si dispone di un sistema audio di simile livello.

In altre parole, fate sempre molta attenzione a come i diffusori sono disposti e se nel vostro caso siete in grado di fare altrettanto, diversamente, potreste avere delusioni notevoli sperimentando la classica situazione che vuole che “in negozio suonavano meglio”.

Ma non solo, prendete sempre per buoni i consigli forniti dal produttore in merito al posizionamento, nessuno andrebbe contro se stesso affermando falsità; idem dicasi per i consigli provenienti dal rivenditore, solitamente utili al fine di evitare grossolani errori.

Il che ci porta direttamente alla nominata sinergia tra le elettroniche, un concetto a noi molto caro sul quale reiteratamente portiamo l’attenzione dei lettori soprattutto per esperienza diretta, visto che ha dimostrato di essere finanche alla base della performance audio di successo e che ribadiamo una volta di più.

Non occorre essere dei geni per comprendere che l’amplificazione deve essere adeguata ai diffusori, ciò malgrado c’è chi insiste nell’accoppiare “piccoli e deliziosi amplificatori Single Ended” da pochi watt con famelici diffusori assetati di corrente; tranne che non intendiate ascoltare a pressioni sonore bassissime (sottofondo?) difficilmente sarete soddisfatti del risultato.

A proposito di pressione sonora e punti fermi, non possiamo non ricordare che molti dei dogmi audiofili rintracciabili sul web sono stati sovente (giustamente) rimaneggiati dopo aver raggiunto la consapevolezza che posizioni rigide ed immancabilmente granitiche, come sovente accade, lasciano il tempo che trovano ed anzi, più spesso di quanto si creda, servono solamente a rovinare il gioco dell’Alta Fedeltà rendendola sterile e fin troppo correlata a fattori scientifici molto spesso buoni solo per discutere (litigare forse?) in giro per forum, dove a tutt’oggi c’è ancora chi provocatoriamente afferma che il digitale è migliore dell’analogico – oppure il contrario che tanto la storia è di quelle infinite – provocando la solita levata di scudi dei vari schieramenti.

La cosa davvero triste è rappresentata dall’elevato numero di risposte che a sua volta genera pagine e pagine di assolutamente inutili post dove si parla – letteralmente – del nulla cosmico: che serva anche questo?

Concludendo, concentrare l’attenzione su aspetti effettivamente degni di nota costituirà certamente un’ottima partenza – con chiaro riferimento al neofita – oppure un degno prosieguo del percorso per l’appassionato evoluto di alta fedeltà e audio ad alte prestazioni, che proprio a causa della cura e delle attenzioni poste nelle varie scelte saranno in concreto degne di nota; importante è non demordere restando con i piedi ben piantati in terra.

Come al solito, ottimi ascolti!!!

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