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Il sabato con Diego. Sinergia

Il termine sinergia allude alla cooperazione di più elementi verso uno stesso fine, un vero e proprio lavoro di squadra quindi, teso all’ottenimento di un risultato il più possibile positivo ed in linea con le aspettative.

Sinergia: il motivo di un successo

Chiaramente, come in qualsiasi sistema complesso, sono sempre in agguato possibili défaillance potenzialmente in grado di infastidirci lungo il cammino, ostacoli non sempre semplici da rimuovere che possono sfavorire il conseguimento del successo.

Un impianto ad alta fedeltà è in effetti un sistema parecchio complesso, tenuto conto dei numerosi elementi che possono comporlo – non necessariamente pochi, lo abbiamo visto in questo interessante articolo – occorre sempre prestare la massima attenzione affinché questi collaborino tra loro in maniera efficace senza pestarsi i piedi l’un l’altro.


Né più né meno che come un gruppo di persone, laddove il singolo contributo può esaltare o deprimere quanto di buono fatto dagli altri.

 

Per sovrapposizione possiamo sostituire i soggetti con i componenti audio, e già sapete che determinati marchi presentano connotazioni timbriche ben evidenti pur nella loro correttezza globale – valga la nota connotazione alquanto aperta delle elettroniche a marchio YAMAHA – motivo per il quale è bene organizzare la loro unione in modo accorto, pena l’insorgere di indebite sovraesposizioni (oppure l’esatto contrario) in certi ambiti di frequenza.

Con questo non sto affermando che i prodotti di questa eccellente azienda non debbano essere considerati validi – caso mai tutt’altro, a prescindere dal contributo fornito alla storia dell’Hi-Fi – ma non è certo possibile sceglierli solo in virtù della loro indubbia piacevole estetica, le cui caratteristiche di eleganza sono del pari note.

Altro esempio abbastanza conosciuto è la connotazione alquanto scura delle elettroniche realizzate dalla teutonica VINCENT AUDIO il cui progettista, in tutta evidenza, detesta inopportune alzate di testa da parte della parte più alta dello spettro.

Due esempi che ci portano a concludere come la scelta di un prodotto realizzato da una di queste due aziende, logicamente, debba necessariamente essere scelto in funzione del futuro accoppiamento con gli altri componenti del sistema audio.

Sinergia: questione di scelte oculate

Qualsiasi scelta inizia con l’ideazione dell’acquisto, qualcosa che l’appassionato ama fare, una sorta di “studio della fattibilità” di quanto la nostra mente, anche in base all’esperienza (ed al budget, purtroppo) ci propone.

Già questo porta ad una inevitabile cernita, portando all’immediata esclusione di elettroniche impossibili – per costo, dimensioni, difficoltà di gestione in ambiente, estetica etc. – ed è un’attività che dovrebbe essere sempre fatta con la massima attenzione, soprattutto in considerazione di quanto finora espresso.

Inutile poi fissarsi con determinati marchi – nel senso di prendere in considerazione solo ed esclusivamente quelli – si tratta di qualcosa che potrebbe impedirci di andare oltre limitando la nostra visione, cosa che sovente può portare a grossolani errori di interpretazione.

Dopo aver selezionato una certa quantità di prodotti nei rispettivi campi – inutile comunque comporre un menù eccessivo, molto meglio selezionarne pochi ma buoni – sarebbe buona cosa cercare un punto vendita che sia in grado di farvi ascoltare l’insieme da voi individuato, negozio che evidentemente deve trattare la maggior parte dei marchi da voi scelti.

E a proposito di punti vendita, non sottovalutate mai i consigli che un buon commerciante – non un bottegaio, ammesso che ce ne siano ancora in questo campo – può fornirvi durante la vostra visita, suggerimenti non solo derivati dalla sua esperienza diretta, motivo per cui può evitarvi direttamente di commettere errori facendo scelte sconvenienti.

Chi lavora nel campo non ha alcun interesse nel vendervi qualcosa che vada male, anzi, è proprio la soddisfazione del cliente ed il successivo passaparola a fargli guadagnare terreno, qualcosa che nessuno baratterebbe con consigli penosi ed inconsistenti dandovi una fregatura.

Sinergia: verso la vetta dell’audio

Abbiamo spesso parlato dell’importanza della sorgente – sebbene non sia esclusivamente questa a caratterizzare il risultato finale – sia essa analogica o digitale, e di quanto ruoti attorno a questa, ovvero al fonorivelatore per quanto attiene al giradischi oppure ad un DAC (interno/esterno) relativamente a quella digitale.

A pensarci bene la prima forma di sinergia che mi viene in mente è proprio quella relativa al “sistema” analogico, laddove fonorivelatore, base e braccio collaborano tra loro al fine di estrare al meglio le informazioni contenute nel nero disco in vinile.

Rega Planar1

E sbagliando questo delicatissimo rapporto a tre è inevitabile strozzare fin dall’inizio la prestazione, l’esatto contrario indovinando la combinazione maggiormente opportuna.

La cosa non finisce di certo qui, segue il sistema di amplificazione, il cui contributo non appare affatto secondo alla sorgente, se non altro in considerazione dell’opera di rinforzo che questo deve fornire energizzando il segnale.

Valvole, stato solido, ibridi e via discorrendo, qualsiasi forma di amplificazione scelta deve essere correlata ai diffusori che seguiranno, senza chiaramente dimenticare l’ambiente, vero e proprio componente neanche tanto occulto del sistema audio.

In altri articoli abbiamo visto come nessun dispositivo di amplificazione sia in grado di lavorare da solo ma possa farlo esclusivamente quando posto all’interno di un circuito.

Altrettanto ovviamente, più il circuito sarà in grado di far lavorare bene il dispositivo e maggiori saranno le possibilità che il risultato d’ascolto sia vicino alle nostre esigenze.

Infine, massima attenzione ai diffusori – non ci stancheremo MAI di ripeterlo, nemmeno fosse un mantra – anello terminale della catena e vera e propria cartina di tornasole in grado di elevare (o abbattere) quanto di buono messo insieme con tanta cura.

Circa gli amati/odiati cavi – qui potete leggere qualcosa – sarà bene che la scelta avvenga altresì in maniera correlata al valore del sistema e soprattutto, in onore alla massima sinergia appunto, in funzione del loro reale contributo, talvolta ben più che concreto – penso ai morbidissimi e costosi CARDAS – ma bando alle esagerazioni.

Insomma, ben si comprende come l’azzeccata unione dei dispositivi audio sia effettivamente la base di partenza per l’ottenimento di sonorità confacenti ai nostri gusti, diversamente una più o meno sottile sensazione di inadeguatezza accompagnerà sempre i nostri ascolti.

Come al solito, ottimi ascolti!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

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