Amplificatori Casse e diffusori Cavi I consigli di AF Digitale

Mk-I, Mk-II, Mk-III: affari dietro l’angolo

Non c’è assolutamente nulla di male nel desiderare la versione più recente di un’elettronica, realizzazione che si presume abbia superato i limiti della precedente o risolto in qualche modo eventuali criticità emerse nel tempo, a tacere sul fatto che dovrebbe suonare meglio.

Tutto vero? Non è detto, talvolta nel tentativo di migliorare il circuito di un’elettronica si perdono aspetti che non rappresentavano un problema ma che alla luce dei vari ritocchi possono concorrere a sbilanciare la formula originale.

Da un altro punto di vista, la maggiore evidenza di questo stato di fatto la si nota nei frequenti rimaneggiamenti di opere musicali che hanno fatto la storia della musica, due nomi a caso: THE DARK SIDE OF THE MOON dei Pink Floyd e KIND of BLUE di Miles Davis.

Un mito del jazz: il grande Miles Davis

 

Questi due capolavori – che a prescindere dal proprio ambito possono effettivamente essere considerati trasversali – sono stati destinatari di innumerevoli rimasterizzazioni tese a far emergere il meglio del meglio, operazioni che a giudicare dai commenti letti in molti forum e dalle recensioni effettuate dai vari esperti del settore non sempre hanno apportato quei benefici cui allude la pubblicità.


In un certo senso è normale, soprattutto se si considera che già all’epoca della loro uscita entrambi godevano di una realizzazione tecnica ineccepibile, ragione per la quale metterci mano è un lavoro delicato di “immensa responsabilità”, se non altro per il peggioramento che potrebbe verificarsi laddove l’operazione di (presunto) miglioramento sia fatta non dico a caso ma senza troppe accortezze.

Non è la prima volta, infatti, che dischi ottimamente suonanti sono stati peggiorati nella loro timbrica nell’intento di renderli più dettagliati, qualcosa che li ha resi solo più aperti visto il connotato più spinto attribuito alle alte frequenze.

D’altronde, quando qualcosa funziona non andrebbe mai toccata, il rischio di peggiorare la situazione è realmente concreto.

Per sovrapposizione, la stessa cosa accade con i componenti di un impianto Hi-Fi, spesso sottoposti a varie revisioni ed aggiornamenti, non sempre azzeccati però, tanto da far rimpiangere la precedente versione della specifica elettronica.

Ed è appunto questo l’aspetto che in teoria potrebbe consentire di fare un buon affare dal punto di vista dell’acquisto, poiché essendo disponibile la versione Mk-II di un’elettronica l’appassionato medio tende a scegliere quest’ultima.

La “vecchia” elettronica quindi – tale è immediatamente considerata la passata versione – potrebbe essere rintracciata sul mercato a prezzo interessante, spesso anche scontata del 60% rispetto al listino, un aspetto che non va sottovalutato.

Per fare un esempio concreto, ricorderete certamente le vari versioni dei diffusori appartenenti alla serie Heritage prodotti da KLIPSCH, modelli che in determinati casi sono sulla breccia dal lontano 1959.

 

Chiaramente dall’epoca di passi avanti ne sono stati fatti: differenti e più performanti i materiali utilizzati per la costruzione dei driver, diversi i crossover, rivisti ed adattati alle modifiche intervenute nel tempo sugli altoparlanti, finanche diverso il sistema di carico destinato alle basse frequenze – l’attuale versione delle HERESY IV non è più in cassa chiusa ma reflex, cosa che gli ha fatto guadagnare parecchi Hz in basso – rivisto e migliorato il cabinet con interventi non solo estetici ma anche funzionali allo scopo, quello di riprodurre al meglio il programma musicale datogli in pasto, quindi meno risonante.

Solo migliorie quindi? Non necessariamente, stando almeno all’accoglienza (ovvero alle critiche espresse in merito) del pubblico, non sempre disposto ad accettare questi interventi “d’ufficio” effettuati dal costruttore.

Tanto che molti continuano a ricercare le serie precedenti, considerate maggiormente attendibili dal punto di vista timbrico, ciò malgrado la presunta migliore prestazione che il “novo” diffusore dovrebbe vantare.

La cosa non cambia in merito a sorgenti ed amplificatori, dove non è detto che la versione attuale sia necessariamente migliore della precedente, e questo aspetto appare evidente ascoltando il nuovo modello.

Ecco quindi che versioni considerate superate assumono un interesse elevato agli occhi dell’appassionato avveduto, colui che tenta di far fruttare al meglio la cifra da destinare all’investimento, spesso anche elevata seppure non elevatissima.

Un commerciante di mia conoscenza, infatti, è riuscito ad allestire per un cliente un sistema di elevato livello proprio scegliendo prodotti appartenenti al catalogo passato, nuovi quindi, non necessariamente usati, potremmo azzardatamente definirli NOS.

In accordo con il cliente, come sorgente ha optato per un lettore digitale da più parti criticato per il suo essere meno allineato al sound di famiglia del costruttore, un aspetto che evidentemente non ha comunque impedito la sua scelta da parte dell’acquirente.

Il finale ADVANCE ACOUSTIC MAA-406: esempio di un validissimo modello precedente all’attuale serie

 

Amplificazione composta da preamplificatore e finale appartenenti alla serie precedente per un risparmio davvero consistente, soprattutto alla luce dei notevoli aumenti che hanno subito le elettroniche prodotte dall’azienda, sebbene sia parimenti migliorata la qualità della costruzione.

Diffusori pagati quasi il 70% in meno (!), una coppia in grado di ben supportare ed esaltare la notevole potenza dei due finali mono cui sono associate.

Fanno eccezione i cavi – appartenenti a versioni attuali – ma ben sapete che un cavo non ha praticamente usura alcuna, tranne rarissime eccezioni (leggi maltrattamenti) che possano aver creato criticità funzionali.

Cavo di segnale AUDIOQUEST serie TOWER

 

Non cito nessun marchio perché non è quello l’argomento del presente articolo, ci interessa solo la convenienza dovuta alla possibilità di spendere meno acquistando comunque qualità con grande soddisfazione all’ascolto.

Prima di spendere i vostri sudati guadagni quindi, occhio al passato, non sempre da dimenticare, anzi, chissà che non abbia molto da dire al futuro che si presume sempre (o quasi) inevitabilmente migliore, almeno in certi casi.

Come al solito, ottimi ascolti!!!

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