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La posta del cuore. Munich High End: Davide e Golia

È da molti anni che partecipo al Munich High End, considerata la più importante fiera europea dell’alta fedeltà.
Questa fiera è iniziata come alternativa all’IFA di Berlino, che si svolge a fine Agosto primi di Settembre, ed è la kermesse generalista per quanto riguarda tutta l’elettronica di consumo, dagli aspirapolvere ai cellulari etc.
Il Munich High End invece, per distinguersi, si svolgeva all’Hotel Kempinsky, vicino a Monaco nella verde foresta tedesca.
Qui erano rappresentati molti piccoli costruttori, principalmente europei, insieme ai classici degli Anni 80.
Molti rappresentavano il classico British sound, mentre i “locali” presentavano prodotti costruiti secondo criteri quasi “militari”, tanto metallo cromato, diffusori grandi e pesanti.
Col passare del tempo, arrivarono prima i produttori degli Stati Uniti, poi gli orientali che erano principalmente giapponesi.
Infine i paesi dell’Est Europa.

Qual’è stata la situazione che ho trovato al Munich High End 2023 di settimana scorsa?

Ecco il significato del titolo di questo articolo.
Mi sembra di avere incontrato, a grandi linee, due tendenze principali: da una parte produttori che pensano ad un mercato in sofferenza e desideroso di avere prodotti che rispondano agli ipotetici nuovi clienti ( vedi diffusori piccoli, oppure amplificati, integrati ecc.), con costi accessibili (Davide).

Dall’altra: il mondo dei sogni! (Golia).

Non vedo altro modo di descrivere la grandezza ed i prezzi di prodotti che ho visto esposti.
Un giradischi alto più di un metro e con ingombro superiore al metro cubo.
Diffusori con trombe enormi che mi chiedo in quali ambienti possano essere installati, al di là di un padiglione fieristico.
Chi volesse approfondire, troverà sicuramente in video gli innumerevoli servizi presenti sul web.


Se poi parliamo di prezzi, partiamo dall’equivalente di un medio appartamento in città come Roma o Milano, ad una villa al mare con piscina. Si sente spesso, a proposito di fiere: “la gente vuole vedere la Lamborghini non la Panda”.

 

Personalmente non ho nulla contro il lusso, per chi vuole e può permetterselo, ma nel caso specifico di cui parliamo, cioè il mercato dell’audio video di qualità, non c’entra nulla il mercato del lusso.
L’impianto è un fatto personale ed al limite di piccolo gruppo familiare o di amici, non si può esibire come uno status symbol!
Quindi non vedo il motivo di questa corsa folle verso prodotti sempre più costosi.

Come ho scritto diverse volte nei miei articoli, se si vuole che questo mercato si espanda e raggiunga fasce sempre più ampie di nuove generazioni, occorre che i produttori si concentrino sul famoso “value” (rapporto qualità prezzo), faro dell’alta fedeltà Anni 80.
Ma anche spendendo cifre importanti, sempre in ambito “umano” comunque, ho ascoltato impianti notevoli, cito ad esempio un’accoppiata integrato Chord e medio B&W da pavimento, oppure un diffusore da stand TAD con le sue elettroniche.
Come nota di ottimismo, da alcuni segnali, sembra che qualcosa cominci a muoversi.
Musical Fidelity (ora di proprietà Project), ha annunciato la produzione su licenza di due colonne storiche dei diffusori dell’epoca come modelli licenza BBC, LS3/5A ed LS5/9 (e dovrebbero avere costi inferiori ai suoi simili).
Ha inoltre annunciato la revisione di un altro amplificatore classico dell’epoca, il Musical Fidelity A1, piccolo integrato in classe A.
La Naim un altro piccolo integrato icona dello stesso periodo, si chiamava Nait1 (naim audio integrated amplifier), ora si chiamerà Nait 50 in onore della ricorrenza della nascita dell’azienda.
La NAD ha riproposto il suo primo integrato 3050, altro classico dei suoi inizi, mancherebbe solo la riedizione del suo prodotto di maggior successo mondiale, il 3020…
Diversi produttori di diffusori, come Warfedale, McIntosh ML1, PSB, Mission, ripropongono i design dell’epoca.
Che gli anni 80 stiano ritornando sotto nuova veste?
Ne riparleremo….

© 2023, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

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