In qualche caso, specialmente in presenza di bambini o animali in casa, l’inserimento di un sistema ad alta fedeltà in ambiente rende pressoché obbligatorie soluzioni in grado di renderne difficoltoso l’accesso. Si tratta di una scelta non semplice, eminentemente dovuta al fatto che solitamente gli specifici rack sono quasi sempre aperti. Esiste una soluzione? Certamente ed il suo nome è BESTA, vediamola insieme.
A seguire il recente articolo dedicato alle soluzioni di arredo di costo abbordabile dedicate a TV ed Hi-Fi, qualche altro consiglio onde aumentare le possibilità di scelta: la serie BESTA di IKEA.
Gironzolando per il web, non è affatto difficile imbattersi in immagini che mostrano sistemi ad alta fedeltà ben inseriti in ambienti convenientemente arredati, molto spesso in bella vista – come a mio personale avviso sempre dovrebbe essere – al pari di un ricercato mobile di antiquariato, l’unico eventuale ostacolo all’inserimento di un modulo BESTA in ambiente.
Talvolta il suggerimento nasce da esigenze di marketing atte a solleticare per quanto possibile la golosità dell’appassionato medio, orgogliosamente sempre disposto a fare sfoggio del proprio sistema.
Esistono però alcune situazioni che oggettivamente limitano la libertà espositiva, motivo per il quale è necessario inserire i componenti all’interno di un mobile in maniera tale da essere protetti da inopportuni accessi da parte di bambini o peggio di animali – chi ha un micio sa benissimo di cosa parlo, soprattutto dell’incredibile capacità di intrufolarsi in anfratti altrimenti infrequentabili – anche al fine di evitare pericolose manovre o peggio ancora folgoranti scoperte!
Il problema che di solito si presenta in casi come questo – a parte l’oggettiva difficoltà di reperire un mobile adatto allo scopo – è relativo alle dimensioni, soprattutto in profondità, che devono necessariamente sottostare ad un minimo sindacale allo scopo di poter ospitare agevolmente un sistema audio.
E quando scrivo agevolmente alludo al termine in senso proprio, basta pensare ai vari collegamenti necessari per interfacciare i componenti tra loro, usualmente posti alle spalle di questi ultimi.
Quindi, tranne che non farselo realizzare a misura da un falegname – situazione che però prevede costi non propriamente economici – è possibile ricorrere alla soluzione suggerita nel presente articolo, commercializzata dal noto marchio svedese IKEA.
Occorre in ogni caso sottolineare come l’ipotesi di inserire un sistema a valvole – notoriamente grande produttore di calore – deve essere esclusa in partenza.
Spulciando nel ricchissimo catalogo relativo alla citata serie di moduli d’arredo, in concreto quasi sterminata, è possibile individuare più di una soluzione che consente di alloggiare i componenti di un sistema Hi-Fi in modo pratico e gradevole.
D’altronde anche l’occhio vuole la sua parte, ci mancherebbe.
Prima di tutto le dimensioni, dove ad una larghezza di ben 60 cm si aggiunge una profondità pari a 40 cui ne seguono 64 di altezza; a dire il vero esistono moduli con altre dimensioni ma il rischio è quello di vedere ben presto curvarsi le spalle laterali a causa del peso dei componenti, ragione per cui abbiamo opzionato il modulo base da 60x64x40, ragionevolmente robusto ed adatto ai nostri scopi.
A questo vanno aggiunti i ripiani – le cui dimensioni, intelligentemente, sono di circa due centimetri più corte della profondità del mobile, motivo per cui i cavi di collegamento avranno il loro spazio – ed ovviamente le ante di chiusura, opzionabili tra moltissime soluzioni.
Ovviamente, la suddetta configurazione base può essere raddoppiata in maniera da ottenere un mobile alto 128 cm – ovvero largo 120 a seconda di come deciderete di sfruttare i suddetti moduli – alquanto robusto.
L’unico intoppo, se così vogliamo definirlo, consiste nel fatto che la parte posteriore sebbene amovibile in quanto inserita in una fresatura perimetrale al mobile, non prevede alcuna foratura atta al passaggio di cavi, caratteristica questa che dovrete realizzare in autonomia.
Nulla di tragico, sarà sufficiente una sega a tazza onde realizzare un foro circolare attraverso il quale far passare il cavo di alimentazione della ciabatta che (probabilmente) inserirete all’interno del mobile.
Le connessioni tra i vari apparecchi saranno gestibili dopo aver realizzato un foro concentrico sullo schienale posteriore, che consiglio di non rimuovere totalmente, anche allo scopo di mantenere la struttura adeguatamente rigida.
Credetemi, si perde più tempo a spiegarlo a parole che a realizzarlo in concreto.
Al fine di favorire lo spostamento poi, sulla parte sottostante – pur essendo forniti dei piedini regolabili allo scopo di livellare il mobile – è possibile (e consigliato) applicare quattro pattini adesivi in teflon, un’ottima soluzione che vi consentirà di far scivolare dolcemente il mobile in caso di ritocco/rimozione della cavetteria posteriore.
Le finiture previste – viniliche seppure richiamino in modo piacevole il vero legno – sono disponibili in nero, noce e rovere più una versione in laminato bianco, mediamente gestibili in qualsiasi ambiente; maniglie a scelta dell’utente.
Considerate che la soluzione descritta è acquistabile tutto incluso a circa 150/200 euro – variabile in funzione della tipologia di anta ed accessori scelti – una cifra assolutamente abbordabile.
Chiaramente il discorso non è rivolto a coloro che hanno disponibilità di un ambiente dedicato e possono fare scelte diverse, ne è da prendere in considerazione per sistemi complessi, ma per i comuni mortali, una simile soluzione potrebbe risultare utile.
Come al solito, ottimi ascolti!!!
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