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Quando il DAC sbarca in auto: audio di qualità in movimento

dac auto

Non è sicuramente una soluzione che possa interessare a tutti, ma spesso un DAC portatile da utilizzare in auto può rivelarsi un utile strumento per migliorare le prestazioni audio mentre siamo in viaggio

Che stiate ascoltando un CD, una canzone in streaming su uno smartphone o degli MP3 ospitati su una chiavetta USB (fa eccezione la radio AM/FM), l’esperienza audio all’interno della vostra auto dipende da un convertitore digitale-analogico (DAC), responsabile (come ben sappiamo) della conversione delle informazioni digitali contenute nei CD e nei file audio in streaming in un segnale analogico che possa essere riprodotto dal sistema audio integrato nell’auto e percepito dalle nostre orecchie.

Praticamente tutti i dispositivi audio che si basano su supporti digitali contengono un convertitore digitale-analogico. Non solo quindi uno smartphone, un tablet o un PC, ma anche l’unità principale dell’auto (o sistema di infotainment) che si occupa appunto di gestire l’audio. Nell’ambito Hi-Fi casalingo e per l’ascolto in mobilità, sono tantissimi i DAC standalone progettati per essere utilizzati con specifici dispositivi di riproduzione musicale che non includono un DAC o che hanno un’uscita digitale. Queste unità autonome sono in genere di qualità superiore rispetto alla maggior parte dei DAC integrati e quindi sono in grado di riprodurre in modo più fedele i segnali analogici originali.

Sebbene esistano diversi tipi di DAC, tutti svolgono la stessa funzione di base: convertire i dati digitali astratti in un segnale fisico che può essere amplificato e utilizzato per pilotare gli speaker. La qualità del segnale risultante dipende dal funzionamento del DAC, per cui le stesse informazioni digitali possono fornire una qualità e un sapore di suono diversi a seconda del DAC attraverso cui sono passate.


Con un DAC portatile in auto avrete qualche cavetto in più, ma nulla di insormontabile.

La maggior parte dei DAC portatili è stata progettata per essere utilizzata con laptop, smartphone, tablet e un paio di cuffie o auricolari (che ovviamente è molto meglio non indossare quando siete alla guida), ma nulla vieta un loro utilizzo nella vostra auto se avete una sorgente audio in grado di uscire via USB (se avete un iPhone, basta procurarsi un adattatore Lightning-USB) e il vostro sistema di infotainment ha un ingresso audio analogico (un classico input AUX da 3,5mm).

Uno scenario estremamente comune (almeno che non guidiate un modello di 30 anni fa) in cui, a sobbarcarsi tutto il lavoro di conversione da digitale ad analogico, non è la sorgente audio che avete in macchina (solitamente uno smartphone collegato via Bluetooth o tramite cavo al sistema audio dell’auto), ma appunto un DAC esterno.

Questo dispositivo offre solitamente prestazioni audio migliori rispetto al convertitore integrato nel vostro smartphone, meglio ancora se siete soliti streammare brani in alta risoluzione da piattaforme come Tidal, Qobuz o Amazon Music HD, o se avete nel vostro smartphone una collezione di brani (anche hi-res) che volete ascoltare nel migliore dei modi.

Anche l’Apogee One (seppur un po’ ingombrante in auto) è un’ottima soluzione, soprattutto se avete un iPhone

Se quindi volete ottenere la migliore qualità audio possibile all’interno della vostra auto (che, ovviamente, dovrebbe offrire un buon livello di insonorizzazione), l’aggiunta di un DAC esterno è consigliata anche se avete un sistema audio integrato di livello più che sufficiente. Non abbiamo mai sentito all’opera sistemi da nababbi come il Burmester High-End Surround Sound System a bordo della Porsche 911 del 2020, o quello di Cambridge Audio per la DeLorean Alpha 5, ma immaginiamo che simili impianti siano già dotati di DAC all’altezza.

Per i comuni mortali invece un convertitore digitale-analogico da usare in auto, che si frappone appunto tra sorgente audio e sistema di infotainment, può fare una grande differenza e per fortuna questo settore di mercato offre un’ampia scelta di modelli. Ovviamente, non dovete aspettarvi miracoli da un DAC (per quanto valido sia) se il sistema audio della vostra auto è di qualità misera.

In questo caso, per ottenere un incremento qualitativo molto più tangibile, conviene investire in nuovi speaker (subwoofer compreso) e in una combo amplificatore/DSP, ma se il sistema integrato è già decente, sufficiente o discreto e non siete ancora soddisfatti del risultato finale, allora un DAC può essere la risposta giusta, soprattutto se non volete spendere molti più soldi per aggiornare in toto l’impianto. E non dimenticate che un DAC portatile vi serve anche quando non state guidando ed è quindi un acquisto che può tornare utile anche in molte altre situazioni.

Con poco più di 100 euro potete migliorare la qualità audio della vostra auto

Tra i vari DAC che abbiamo provato in auto nel corso del tempo, ci siamo trovati bene sia con un modello relativamente economico come l’HIDIZS S9 PRO da 129 euro, che supporta anche film PCM fino a 768kHz/32bits e DSD512, sia con qualcosa di più raffinato e costoso come il Razer THX Onyx da 199 euro, il primo DAC del suo genere a utilizzare la tecnologia AAA-78 della stessa THX per ridurre la distorsione armonica, intermodulazione e crossover fino a 40 dB (e in più troviamo il supporto MQA per chi è abbonato a Tidal).

Ancora meglio l’AudioQuest DragonFly Cobalt da 299 euro che abbiamo recensito quasi quattro anni fa, ma in generale, stando in un range di prezzo dai 120 ai 300 euro, è molto difficile portarsi a casa un DAC portatile deludente. Ci sono poi anche modelli Bluetooth, ma visto che parliamo di qualità (a scapito spesso della comodità) conviene sempre puntare su soluzioni cablate, che nonostante aggiungano cavi e un dongle (più o meno compatto) vicino al posto di guida danno molte più soddisfazioni.

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