Dopo VP8 e VP9 il nuovo e più performante codec video AV1 arriva su Android per visionare i programmi di Netflix, si ma la compatibilità?
Netflix sta implementando il supporto per il nuovo codec video AV1 nella sua app Android. Il canale pay americano sbarcato anche in Italia sostiene che AV1 comprime il video del 20% in misura più efficiente rispetto al codec VP9 attualmente in uso. Della codifica video AV1 ci eravamo già interessati nel recente passato con un paio di articoli (recuperabili qui e qui).
La società ha affermato che il codec ora può venire abilitato su specifici titoli, anche se non ha fornito dettagli su quali opere siano al momento supportate. Netflix ha tenuto a sottolineare che intende implementare AV1 su tutte le sue piattaforme e sta lavorando con i produttori di dispositivi e relativi chipset per ampliare il range di compatibilità.
La sigla VP9 indica il poco conosciuto Next Gen Open Video (NGOV) o VP-Next, standard di compressione video libero da royalty e in sviluppo da parte di Google. L’idea alla base quella di essere il successore del codec VP8, riuscendo a restituire un segnale migliore addirittura del più noto HEVC / H.265) del consorzio MPEG.
L’importanza di AV1 non risiede unicamente nell’inferiore consumo di dati mobili, ma anche e soprattutto perché trattasi di formato di codifica video libero da vincoli di proprietà e ha il supporto dei principali player tecnologici. Il gruppo dietro a questo standard è l’Alliance for Open Media (AOMedia), fondato nel 2015 da un gruppo di aziende tra cui Amazon, Google, Intel, Microsoft e Netflix a cui si è accodata Apple nel 2018. L’azienda di Cupertino ha un significato maggiore di quanto si possa immaginare, dato che i suoi dispositivi al momento non supportano lo standard VP9, ragione per cui non è possibile fruire di programmi 4K da YouTube su dispositivi come Apple TV o iPad Pro.
Certo Netflix intende utilizzare l’AV1 su tutte le piattaforme ma occorrerà ancora del tempo, col sistema di codifica video che al momento è ancora in fase avanzata di sviluppo. L’attuale impiego così come è possibile sui dispositivi Android lascia pensare che la qualità delle immagini sia ulteriormente migliorabile. La riproduzione su YouTube in AV1 è anticipata dalla dicitura che per la visione di un segnale ad alta definizione implica la presenza di un processore potente, con la non indifferente implicazione legata all’autonomia dell’apparato mobile in uso.
Per ulteriori informazioni: link diretto ad Alliance for Open Media.
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