I diffusori Amati Supreme ridefiniscono l’estetica e il suono di Sonus faber: design a 4,5 vie, driver ereditati dal top di gamma Suprema, cabinet in alluminio e prestazioni di livello assoluto
Dopo il Concertino G4 dello scorso anno e dopo essere stata acquisita da Bose assieme a McIntosh, Sonus faber si riaffaccia sul mercato hi-end con un nuovo diffusore da 78.000 euro la coppia. Si chiama Amati Supreme, rappresenta un’evoluzione dell’Amati G5 e sarà disponibile a breve con il suo lussuoso carico di Made in Italy, finiture dai nomi evocativi (Sabbia Oro e Terra Rossa) e un design che abbandona le classiche venature del legno lucidato a mano a cui l’azienda italiana ci ha piacevolmente abituati nel corso degli anni.
A colpire nell’Amati Supreme sono soprattutto i driver, ereditati dal modello di punta Suprema da 725.000 euro. Il tweeter in seta da 38 mm, il super tweeter da 20 mm e l’iconico midrange Camelia da 165 mm sono infatti gli stessi del Suprema, con le loro caratteristiche di precisione chirurgica ed estrema naturalezza timbrica.
In un’inedita scelta tecnica, questi trasduttori non sono alloggiati in un tradizionale cabinet di legno, ma in una camera smorzata con sughero, materiale sostenibile e dalle proprietà acustiche uniche. L’uso del sughero, irregolare e organico, contribuisce a scolpire il volume interno e a donare al medio quel carattere liquido e naturale che da sempre definisce il suono Sonus faber.
Sonus faber ha inoltre offerto un’ampia possibilità di personalizzazione. Sul pannello posteriore troviamo ad esempio controlli dedicati per la gamma medio-alta e medio-bassa, utili per adattare il suono all’ambiente di ascolto senza comprometterne la purezza timbrica.
Il crossover utilizza componenti identici a quelli del Suprema, con un design Phase Coherent Level 3 che assicura perfetta coerenza di fase tra i driver. Le frequenze di taglio, fissate a 230, 300, 1800 e 5600 Hz, garantiscono secondo l’azienda di Vicenza transizioni morbide e prive di discontinuità percepibili.
Dal punto di vista tecnico, l’Amati Supreme è un diffusore da pavimento a 4,5 vie. I due woofer da 220 mm operano attraverso il sistema Stealth Ultraflex, che offre bassi profondi e puliti fino a 28 Hz senza ingombri esagerati. Le frequenze più alte sono affidate alle due cupole in seta, mentre il midrange Camelia, con il suo sistema di motori a doppia trazione con magnete ad anello al neodimio, promette una resa impeccabile di voci e strumenti.
La risposta in frequenza copre da 28 Hz a 40 kHz, con sensibilità di 91 dB, impedenza di 4 Ohm e compatibilità con amplificazioni comprese tra 50 e 600 watt (senza distorsioni). In altre parole, non servirà un mostro da centrale elettrica per pilotare una coppia di Amati Supreme, ma neppure un integrato entry-level potrà fare giustizia a un progetto di questa portata. La connettività è garantita da quattro morsetti dorati, compatibili con bi-wiring e bi-amping.
Parliamo inoltre di un diffusore imponente, alto quasi 120 cm, largo 41 cm e profondo mezzo metro con un peso di 62 kg. Il classico cabinet Sonus faber a forma di liuto è stato infine rivisitato in chiave moderna, con un rivestimento in alluminio spazzolato che richiama il mondo delle supercar italiane.
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