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Fleetwood Mac: tributo a Christine

Christine
Bloomington, Minnesota, 30 giugno 1990. (Photo by Jim Steinfeldt/Michael Ochs Archives/Getty Images)

In un silenzio abbastanza generale, ci lascia un’immortale cantautrice, Christine Perfect McVie. Talento cristallino quanto silenzioso, spesso mistificato dall’estrosità pungente dei due volti dei Fleetwood Mac, Stevie Nicks e Lindsey Buckingham, è stata parte fondamentale nella definizione del suono della gloriosa band angloamericana. Artista polivalente, sincera tastierista e voce carismatica, composta quanto intensa, Christine McVie lascia un vuoto che non sarà rimpiazzabile in seno ai Fleet. Non solo, con una punta di amarezza dobbiamo sottolineare il generale disinteresse col quale è stata trattata, almeno nel nostro Paese, la dipartita di un’artista tanto importante nel panorama della musica leggera.

Christine
Christine (la seconda da destra) con i Fleetwood Mac, 1975.

Questo è per Christine. Con la passione e l’attenzione che ci caratterizza come appassionati di musica, prima che come audiofili. La triste notizia della scomparsa di Christine McVie, una delle tre voci oltre che tastierista e autrice dei Fleetwood Mac, non poteva lasciarci indifferenti, come invece pare che sia stato per molteplici media del nostro Paese. Non è, però, la sede per fuorvianti polemiche. Anzi, vorremmo ripassare tre grandi album, determinati dal contributo della Perfect, della gloriosa formazione angloamericana che, dopo l’ingresso della coppia Buckingham avvenuto nel 1975, ha venduto oltre 120 milioni di dischi (veri, non streaming) nel mondo.

Fleetwood Mac, 1975

Christine
Fleetwood Mac, Reprise 1975

Non potevamo che iniziare dall’eponimo album della formazione. Un album fondamentale non solo per i pezzi contenuti, ma per la fortuita decisione di virare verso un sound più americano, dopo l’esperienza blues psichedelica del maestro della chitarra blues inglese Peter green. Il suono, si diceva, avrebbe caratterizzato decenni di produzione successiva, amalgamando sapientemente folk-rock, pop e melodie suadenti.

Il contributo di Christine in questa rinascita della band fu cospicuo. Si noti, in particolare l’elegante Say you love me cantata dalla stessa McVie e caratterizzata da un incalzare pop e da un cantato che segna, di fatto, il personale stile canoro della donna. Un cantato leggiadro, ma potente, introspettivo, che risuona manifestando sensazioni comuni e sincere. Una voce elegantissima e sempre composta, tecnicamente bella.


Rumours, 1977

Christine
Rumours, Warner 1977.

Uno degli album più chiacchierati nella storia del rock di classica memoria. Famoso, oltre che per la sontuosa, e struggente, esperienza musicale contenuta, per i retroscena bizzarri e per le acredini fra i membri della band. Per quanto si trattasse di gossip, anche questo portò bene alla fama della band che, solo con questo LP, vendette 40 milioni di copie divenendo di fatto uno degli album più forti di sempre.

La vena corale si manifesta prepotentemente questa volta, andando a lambire un territorio, fino a quel momento, dominato dagli Eagles e da poche altre eminenze Country Rock. È proprio l’intreccio magistrale delle tre voci di Nicks, Buckingham e Perfect a rendere l’esperienza d’ascolto di Rumours eccezionale, suadente e poetica ad ogni canzone.

Le vicissitudini personali dei vari componenti della band, ormai così distanti, con una tale tensione fra loro frapposta, non danneggiano gli equilibri, come sarebbe lecito attendersi, ma materializzano una sincerità ed una complessità emotiva rare.

Impossibile non nominare l’energica You make loving fun, che McVie dedica ad un’esperienza amorosa senza futuro.

Tusk, 1979

Christine
Tusk, Warner 1979

Doppio album sperimentale, egocentricamente voluto dal chitarrista Buckingham, Tusk denota un suono molto meno soft-rock/pop dei due album precedenti. Non è un caso che le vendite, seppur sostanziose, siano state considerate insoddisfacenti dalla Warner dopo la pubblicazione. L’Album, comunque, specialmente col tempo, è stato fortemente valorizzato per la verve dinamica, l’estrosità ed i virtuosismi melodici, oltre che chitarristici, presenti. Christine è ancora protagonista in molteplici brani, ma come cantante si distingue in un’elettronica semi-punk Think about me.

Una veste inedita rock-punk, con un accenno di tastiere anni ’80 per una delle più belle, e classiche, voci soft rock femminili.

 

 

 

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