Prototipo di commedia divertente e romantica senza grosse pretese. La qualità video è tutt’altro che irresistibile, supportata da un audio PCM di tutto rispetto e da extra solo sufficienti.
Se cercate una definizione calzante di “commedia scacciapensieri”, Hitch viene di sicuro in vostro soccorso. Senza pretese artistiche di elevata caratura, il film offre due ore di distensione seguendo le vicende di un perfetto artista della seduzione. Hitch, questo il nome d’arte del protagonista, è un impeccabile playboy e un maestro di corteggiamento; per lui conquistare una donna è un gioco da ragazzi, allora perché non trasformare una riconosciuta abilità in un mestiere redditizio? Questa volta, però, l’impresa sembra quasi impossibile: come trasformare un simpatico contabile (totalmente privo di fascino) in un playboy di grido, capace di conquistare una donna bella, ricca e famosa? Hitch ha sempre la risposta pronta…
Un tema leggero e divertente e una buona prova del cast completano un film intrigante, di sicuro prevedibile e scontato, ma non per questo privo di spunti interessanti, in cui spicca un esilarante Will Smith, assolutamente credibile e brillante nella parte del playboy, accanto alla sempre affascinante Eva Mendes.
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È quasi superfluo sottolineare quanto fossero elevate le nostre aspettative di fronte ai primi dischi in alta definizione, un formato che attendiamo da anni. Ed è quindi spiacevole affermare che per titoli come Hitch la strada da percorrere, quanto meno sotto il profilo visivo, è ancora tanta. Certo, si tratta di una prima emissione e di un disco a singolo strato, ma se l’obiettivo è quello di segnare una frattura marcata col DVD (come quest’ultimo dovette fare 8 anni fa con il LaserDisc), Hitch non è il candidato ideale per dare il via alla battaglia. Intendiamoci, non siamo di fronte a una “qualità DVD” senza alcun miglioramento, ma a un prodotto che, pur nel dominio dell’alta definizione, riesce a segnare un passo in avanti appena percepibile e senza troppa convinzione.
Trattandosi di un film del 2005, il livello di definizione si mantiene su un livello medio o medio-basso, con qualche gradevolissima impennata (i primi piani dei visi, le panoramiche aeree) che però non sono in grado di risollevare il giudizio complessivo. Contraddistinto da una resa cromatica fredda e da forti contrasti che causano aloni evidenti sulle alte luci (ma questo è riconducibile alla fotografia del film), il quadro appare fin da subito piuttosto rumoroso, dal livello di dettaglio altalenante (belle le inquadrature aeree di New York, meno le scene in interni) e limitato anche dall’incidenza di artefatti Mpeg2, avvertibili su schermi di ampie dimensioni.
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