La classica lotta tra il bene e il male questa volta è combattuta in un’aula di tribunale. The Exorcism of Emily Rose non è il miglior spot per l’alta definizione.
La giovane Emily Rose muore in circostanze misteriose dopo mesi di atroci sofferenze. Della morte viene incolpato un sacerdote che avrebbe causato il decesso praticando esorcismi sulla ragazza, secondo lui posseduta dal demonio. Un mix de L’esorcista e de Il verdetto: questa l’intenzione dell’esordiente Scott Derrickson che, rifacendosi a una storia vera, tenta di abbinare il ritmo serrato del dramma giudiziario a quello ben più inquietante ed estremo dell’horror satanico. Ma se l’operazione è condotta con eleganza, le due componenti in gioco non riescono a dare vita a un’operazione coerente e soprattutto originale.
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Se c’era un film che probabilmente non era il massimo per promuovere l’alta definizione era The Exorcism of Emily Rose: capiamo le logiche commerciali di Sony Pictures che sta giustamente aspettando a sparare le cartucce migliori, ma un film dove la metà delle scene sono girate in un tribunale poteva benissimo aspettare. La scelta è stata fatta probabilmente per l’ottimo master di partenza, anche se solo in alcune scene la pellicola si fa apprezzare. La resa cromatica non è molto incisiva, molte tinte pastello e colori molto soft, ma questo fa parte della fotografia del film: tuttavia le sfumature sono realizzate molto bene, senza compressione e senza effetti di contouring.
Si lasciano apprezzare anche la nitidezza e la definizione delle scene girate in tribunale, dove la resa HD si nota soprattutto sugli abiti dell’avvocato dell’accusa, dove la trama della stoffa, i dettagli dei disegni e tanti altri piccoli particolari sono perfettamente visibili anche da distanza non ravvicinata. Come rovescio della medaglia però, quando la scena si sposta sui ricordi e sui flashback dei testimoni questa eccezionale nitidezza che abbiamo apprezzato negli interni viene meno: la situazione, ovvio, non precipita ma manca quel qualcosa che permette alla scena di fare il vero salto di qualità. Le immagini sono un po’ piatte, i contorni non sono così nitidi e solo alcuni particolari, oltre alla pulizia del quadro, ci ricordano che si tratta comunque di 1080 linee (meno le bande nere).
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