Dal regista di Hereditary la nuova incursione nell’horror d’autore con Midsommar, tra paganesimo e riti sacrificali. UHD unico al mondo di Eagle Pictures HE
In Midsommar la studentessa di college Dani (Florence Pugh) vive il periodo più buio della sua vita in seguito al trauma del suicidio della sorella e dei genitori. Forzando la mano al suo ragazzo Christian (Jack Reynor) si unisce al piccolo gruppo di amici e compagni di classe che dagli Stati Uniti muove in quel dell’Hälsingland, storica provincia della Svezia centro-orientale.
Su invito del coetaneo svedese Pelle (Vilhelm Blomgren) la curiosità è molta alla scoperta delle celebrazioni di mezza estate presso l’ancestrale comune di Hårga, che ricorrono ogni novant’anni. In un contesto bucolico, isolati dal resto del mondo presso una splendida zona boschiva i ragazzi sono ben accolti da abitanti che indossano costumi tradizionali, dialogano in svedese ma conoscono anche la lingua runica.
Un’idilliaca atmosfera spezzata dalla cerimonia di morte che coinvolge un’anziana coppia suicida di settantacinquenni, che senza indugi si tuffa da un precipizio. Sconvolti per il mortale e inaspettato evento i giovani americani sono malevolmente confortati da Pelle, manipolatore che tradendone la fiducia li trascinerà per brutali e orrendi riti pagani.
Dopo lo sconvolgente debutto cinematografico con Hereditary: le radici del male del 2018 il trentatreenne newyorchese Ari Aster ha subito proseguito il proprio autoriale percorso nell’horror attraverso Midsommar. Da lui stesso ideato e scritto, una narrazione lenta e compassata avvolge all’interno di una comune dai colori e dai volti incredibilmente positivi. Niente messe nere o diabolici riti satanici con la luna piena, qui il bianco dei costumi, i sorrisi e la ricchezza dei colori dell’estate sono ulteriore contrasto alle ancestrali e imperanti tradizioni che impongono sacrifici umani in una costante osmosi tra vita e morte.
Lo stile di Aster resta quello del precedente film in cui l’orrore viaggia sotto traccia, insinuandosi e dilagando in una costante contaminazione. Originale e di gran classe ma stavolta molto più azzardato, contrariamente a Hereditary il corso della storia spinge ulteriormente ai limiti dell’accettabile, dove è maggiore il rischio che l’orrenda visione scivoli nel ridicolo involontario, specie nell’ultima parte. La pesante e oppressiva atmosfera che permea l’intero film non lascia scampo alcuno proprio come nel primo lavoro, senza eroi ed eroismi possibili, rischiando di sfiancare per la totale ineluttabilità.
Il tragico e inesorabile destino degli ospiti potrebbe richiamare alla memoria altri lavori del passato più o meno recente in cui il neo-paganesimo impera, come nel misconosciuto The Wicker Man – Il prescelto, dove un poliziotto sulle tracce di una ragazza scomparsa è elemento centrale di un rito sacrificale. Midsommar è permeato da transizioni anche molto grafiche e raccapriccianti, messa in scena estremamente brutale lasciando immaginare l’ampiezza delle ricerche svolte da Aster per dare profondità allo script.
Tra i tanti elementi anche uno più vicino alla nostra tradizione arcaica (la figura sarda della ‘Femina Accabadora’): colei che impugnava un martello in legno che pare venisse impiegato per uccidere malati terminali prima del ‘900. Un simile arnese entra in scena in Midsommar quando uno degli anziani suicidi riceve il colpo di grazia a terminarne l’agonia.
Esteticamente pregnante e colmo di suggestioni, con l’avvicinarsi del catartico finale l’impianto narrativo palesa una sempre più eccessiva ambiziosità, verso una disfunzionale deriva che lascia perlopiù interdetti al sopraggiungere dei titoli di coda.
VIDEO
Girato interamente digitale con la Panavision Millennium DXL2 a risoluzione variabile tra 5K e 8K, si è poi giunti a Digital Intermediate 4K. Fatta eccezione per l’offerta liquida di fatto l’edizione Eagle Pictures di Midsommar è al momento l’unica al mondo a risoluzione UHD. Curiosa anche la scelta del formato d’immagine 2.00:1, che rispetta i dettami del cinematographer Vittorio Storaro il quale ha proposto tale formato denominato “Univisium” come unico sia per il girato cinema che televisivo.
Aspect ratio quindi 2.00:1 (3840 x 2160/23.97p), codifica HEVC su BD-100 col solo film della durata theatrical di 147′ minuti. La qualità d’insieme è superlativa, senso di tridimensionalità, risalto elementi anche in secondo piano e sui fondali. Anche nelle sequenze più buie e notturne la percezione resta costante per uno spettacolo superbo.
Fatta eccezione per il fade-in quando Christian apre gli occhi dopo essere stato immobilizzato, dove resta una minima riserva sulle sfumature mentre l’immagine prende forma piena, il resto dell’opera sfiora spesso il podio reference, ancor più impattante con schermi di grandi dimensioni. L’HDR-10 wide color gamut restituisce una vivace palette cromatica a tratti stupefacente: sarebbe sufficiente osservare il volume e la saturazione dei colori dell’infinita varietà di fiori di cui Dani è ricoperta dopo l’incoronazione.
AUDIO
DTS-HD Master Audio 5.1 canali italiano/svedese e inglese/svedese, entrambi 16 bit. Anche se ci sarebbe piaciuto assaporare una rifinitura ancora maggiore a 32 bit il flusso dati rivela notevoli qualità del missaggio. Apertura del fronte anteriore coinvolgente e ricco di sfumature così come i dialoghi dal centrale, per la natura stessa dell’opera sono assenti eventi acustici particolarmente dinamici.
A fare la differenza qui è la sensibilità dell’intero spettro sonoro nel riproporre anche il più flebile elemento, con ottimo contributo anche da parte dei canali rear e del subwoofer che non manca di qualche entrata profonda e vibrante. Tecnicamente del tutto simile l’originale col consiglio di provare una visione attraverso i dialoghi in presa diretta per un diverso coinvolgimento emotivo.
EXTRA
Nessuno sul disco UHD. Incluso in una bustina trasparente un BD-50 col film a risoluzione 1080p nella versione director’s cut di 171′ minuti, che è poi l’originale taglio dato da Aster prima che la produzione gli chiedesse di ridurne la durata. In tal caso è presente la sola traccia audio DTS lossless originale e sottotitoli. Sullo stesso il trailer dell’inedito The Kill Team.
Sul terzo BD-50 che contiene la theatrical cut oltre al trailer di cui sopra c’è anche quello di Midsommar e un approfondimento di circa 24′ minuti sulla composizione dello script con interventi di parte di cast e troupe. Sottotitoli in italiano.
Inclusa nella confezione (con sovra coperta in cartonato) una cartolina commemorativa.
TESTATO CON: Tv OLED Panasonic TX-55GZ1500E, UHD player OPPO UDP-203 e Samsung UBD-K8500/ Sistema audio: Yamaha CX-A5100, sistema altoparlanti Yamaha Soavo-1, Soavo-2, Yamaha 8″ 3 vie x 4 a soffitto, centrale Jamo Center 200, 2 x subwoofer attivo Jamo E4. Configurazione ATMOS 7.2.4
UHD Midsommar disponibile su DVD-Store.it
Digital Intermediate 4K
HDR-10 wide color gamut
Unico UHD fisico al mondo
BD-50 con la director's cut
DTS-HD Master Audio 5.1
UHD su BD-100 triplo strato
L'extra sulla produzione
DTS-HD Master Audio solo 16 bit
Durata: 147'+ 171'
Anno di produzione: 2019
Genere: Horror
Regia: Ari Aster
Interpreti: Florence Pugh, Jack Reynor, Vilhelm Blomgren ,William Jackson Harper, Will Poulter, Ellora Torchia, Archie Madekwe, Henrik Norlén, Gunnel Fred, Isabelle Grill, Agnes Westerlund Rase, Julia Ragnarsson, Mats Blomgren, Lars Väringer
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Supporto: BD 100 + BD 50 x 2
Aspect Ratio: 2.00:1
Codifica Video: 2160p HEVC
Audio: Italiano, inglese DTS-HD Master Audio 5.1
Sottotitoli: italiano, italiano nu
© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.