Se volete perdere qualche chilo, essere più attivi e tenere sotto controllo alcuni importanti parametri fisici, l’acquista di una smartband può rivelarsi molto utile
Passate le feste natalizie e le relative abbuffate, molti sentono la necessità di perdere gli etti (o i chili) presi tra cenoni e “pranzoni” e di tornare al peso abituale. Altri ancora, negli immancabili propositi per il nuovo anno, vogliono iniziare il 2022 facendo più movimento ed evitando il più possibile una vita sedentaria. Non che dispositivi portatili come smartband, fitness tracker e smartwatch possano fare miracoli, ma senza dubbio aiutano, non solo invogliandoci (per esempio) ad alzarci dopo un po’ che siamo seduti, ma anche impostando degli obiettivi giornalieri di passi percorsi e calorie bruciate oppure rendendo sessioni di corsa o bicicletta più intriganti grazie a dati e statistiche.
Abbiamo così scelto tre wearable, tra smartband, fitness trackere smartwatch “ibridi”, che con una spesa inferiore ai 100 euro possono rivelarsi degli ottimi compagni di fitness senza dover andare per forza sulla fascia alta del mercato rappresentata dagli smartwatch di Samsung, Apple e Garmin.
Xiaomi Mi Band 6
Difficile fare meglio, anche in relazione al prezzo sotto i 40 euro, della Xiaomi Mi Band 6, ultima versione in ordine di tempo della smartband del produttore cinese con display più grande e nuove funzioni rispetto alla già vendutissima Band 5. L’assenza del GPS non pesa più di tanto se consideriamo sempre il prezzo e il display AMOLED da 1.56” con densità di 326 PPI è il 49% più grande di quello della Band 5.
Ora possiamo contare su 30 modalità di allenamento per registrare il battito cardiaco e le calorie bruciate (inclusi Pilates e Zumba) e non manca nemmeno il tracciamento SpO2 per rilevare il livello di saturazione di ossigeno nel sangue. Il monitoraggio del sonno (altro must per qualsiasi smartband) è in grado di registrare la fase REM, i riposini quotidiani e la qualità di respirazione nel sonno, mentre il monitoraggio giornaliero della frequenza cardiaca è un ulteriore aiuto a tenere sotto controllo salute e prestazioni sportive.
L’autonomia con una carica fino a 8-10 giorni (i 14 giorni promessi da Xiaomi non li abbiamo mai raggiunti) e la resistenza all’acqua fino a 5 ATM (50m) ne fanno una smartband pressoché perfetta per chi vuole spendere il meno possibile, anche se non aspettatevi misurazioni precisissime o per professionisti del fitness. Per averle, bisogna spendere inevitabilmente di più.
Huawei Watch Fit
Uscito nel 2020 a 129 euro, ora il Huawei Watch Fit si trova online comodamente anche a 70-80 euro, prezzo che ne fa un ibrido tra smartwatch e smartband tra i migliori in commercio. A parte qualche pecca (non si può interagire con le notifiche, alcune feature sono esclusive per smartphone Huawei e il sistema operativo LiteOS non è ancora maturo al 100%), siamo di fronte a un wearable decisamente completo e funzionale.
Il display AMOLED da 1.64 pollici con densità di 326 ppi offre la regolazione automatica della luminosità e la durata della batteria ricaricabile si attesta anche qui a 8-10 giorni. Il Huawei Watch Fit fornisce dati di allenamento in tempo reale per 11 modalità di allenamento tra cui corsa, nuoto e ciclismo, ma ci sono altre 85 modalità di allenamento personalizzate che spaziano dallo yoga ad allenamenti ad alta intensità.
Durante l’attività il Watch Fit tiene traccia della frequenza cardiaca in tempo reale (anche durante il sonno volendo), delle calorie e della durata dell’allenamento. Il sistema proprietario Truseen 4.0 rileva tempestivamente se la frequenza cardiaca supera i valori normali e, altra importante feature legata alla salute, troviamo anche un rilevatore di ossigeno nel sangue. Non siamo sicuri se le sue dimensioni piuttosto importanti lo rendano un wearable adatto anche a un polso femminile, ma resta il fatto che a 70-80 euro non troverete di meglio in giro.
Garmin Vivosmart 4
Più completa del Vivofit e molto meno costosa del Vivomove (che però è un vero e proprio smartwatch), la fitnessband Garmin Vivosmart 4 si trova online a meno di 100 euro e si riconosce fin da subito per il suo design molto più “slim” e sobrio rispetto ai modelli di Xiaomi e Huawei appena trattati. Non è un wearable tra i più recenti, ma Garmin è una garanzia in questo campo e la Vivosmart 4, oltre a contare i passi e la distanza compiuta, permette anche di tener d’occhio il proprio stato di forma fisica grazie, ad esempio, alla misurazione della saturazione dell’ossigeno nel sangue (è stato uno dei primi wearable in assoluto a offrirla) e alla stima delle fasi del sonno, che poi è possibile visualizzare come statistiche all’interno della app Garmin Connect.
Un’altra funzionalità interessante è la possibilità di monitorare i livelli di energia basandosi su fattori come lo stress, la variabilità della frequenza cardiaca, la qualità del sonno e il livello di attività. Se Vivosmart 4 rileva una Body battery energy alta, ci sta suggerendo che potremmo sottoporci a sforzi maggiori, mentre il contrario suggerisce di prendersi un po’ di riposo.
Per rendere possibile tutto ciò Garmin ha riprogettato il suo sensore per la frequenza cardiaca e implementato la funzione di rilevazione dello stress perché possa funzionare per tutto il giorno, con notifiche che ricordano di prendersi una pausa se i livelli di stress si alzano troppo. Vivosmart 4 è anche resistente all’acqua (5ATM) e una carica completa assicura circa una settimana di autonomia. Peccato solo per il display decisamente piccolo e per l’assenza del GPS e di altre funzionalità avanzate (la gestione delle notifiche, ad esempio, è molto limitata), ma se cercate un fitness tracker che bada al sodo, sta alla perfezione anche sul polso del gentil sesso ed è molto preciso nelle misurazioni che fa, l’avete trovato.
PS Eravamo indecisi se scegliere il Vivosmart 4 o il FitBit Charge 4 (anch’esso si trova online a meno di 100 euro), ma di quest’ultimo non ci ha convinti la precisione del GPS e anche l’autonomia si è rivelata ben inferiore ai 7 giorni dichiarati.
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