Entertainment Notizie Streaming

Amazon Prime Video: ancora più pubblicità nel 2025, ma spunta la prima class action

prime video febbraio

Dal prossimo anno Amazon aumenterà ulteriormente il numero di pubblicità su Prime Video, ma in Germania qualcuno non ha gradito la cosa

A inizio anno Amazon ha iniziato a inserire pubblicità prima della visione dei contenuti di Prime Video, introducendo un plus di 1,99 euro mensili per evitare gli spot e poter usufruire del Dolby Atmos e del Dolby Vision. Una mossa che ha scontentato gli abbonati di vecchia data, ma che evidentemente ha dato i suoi frutti per le casse di Amazon, che dal prossimo anno aumenterà ulteriormente il carico pubblicitario sulla sua piattaforma di streaming video.

Secondo il Financial Times, Amazon non ha registrato un’ondata di cancellazioni dall’introduzione della pubblicità in Prime Video e quindi è convinta che aumentare ulteriormente il numero di spot non cambierà più di tanto i numeri attuali. Kelly Day, vicepresidente di Prime Video International, ha dichiarato che l’aumento della pubblicità “aprirà nuovi spazi per i brand che vogliono raggiungere il vasto pubblico di Prime Video” e questa affermazione, aggiungiamo noi, non fa una piega.

Il prossimo anno, oltre a una maggior quantità di spot (non si è ancora capito se solo prima della visione del contenuto o anche durante), Prime Video vedrà anche l’introduzione di particolari annunci che permetteranno agli spettatori di acquistare prodotti od ottenere maggiori informazioni su un brand senza dover interrompere la visione.


amazon dolby

Ci saranno inoltre quiz interattivi sui brand per attirare gli spettatori con dei premi e bonus e per offrire agli inserzionisti modalità più dirette e interattive per attrarre un pubblico. La tariffa di 1,99 euro mensili per non doversi sorbire queste e altre trovate di marketing dovrebbe rimanere comunque la stessa anche il prossimo anno, ma con le big tech di mezzo non si può mai sapere.

Fatto sta che non tutti hanno preso bene l’introduzione della pubblicità su Prime Video. In Germania, ad esempio, il Centro di consulenza per i consumatori della Sassonia ha preso atto dell’aumento della pubblicità con scetticismo. Se Amazon dovesse mostrare ancora più pubblicità su Prime Video, si tratterebbe di nuovo di un deterioramento significativo e unilaterale delle condizioni contrattuali. Secondo l’interpretazione giuridica dei difensori dei consumatori, Amazon deve infatti ottenere anche il consenso esplicito dei clienti per poter cambiare le condizioni contrattuali.

Scriviamo di nuovo perché già a inizio anno l’organo della Sassonia aveva vitato in giudizio Amazon per non aver chiesto ai suoi abbonati il consenso esplicito, visto che i clienti erano stati informati della modifica del contratto solo tramite una breve e-mail. Finora, circa 61.000 persone si sono unite a questa nuova causa contro Amazon, che se dovesse risultare “inadempiente” agli occhi della legge tedesca potrebbe essere costretta a imporre le nuove condizioni contrattuali solo ai nuovi clienti e non anche a quelli già abbonati.

© 2024, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

Vuoi saperne di più? Di' la tua!

SCRIVICI




    MBEditore network

    Loading RSS Feed


     

     

     

     

     

    Pin It on Pinterest