L’amplificatore Mark Levinson No.5805 non attira forse l’attenzione come alcuni concorrenti, ma col tempo i suoi numerosi pregi fanno la differenza
Quando si parla di amplificazione hi-end, pochi brand hanno un sapore di prestigio come Mark Levinson. La compagnia americana ha infatti contribuito a stabilire l’idea dell’hi-fi di fascia alta negli anni ’70 e, nonostante abbia attraversato alcuni periodi di vacche magre, rimane uno dei principali protagonisti del mercato hi-end.
L’amplificatore integrato No.5805 conferma questa alta statura di Mark Levinson e anche se dal prezzo non sembrerebbe (in Italia lo si trova a circa 9000 euro), questo integrato è praticamente il modello entry-level nella gamma di amplificatori dell’azienda americana. Il suo fratello minore il 5802 costa leggermente meno ed è integrato nello stesso telaio, ma offre solo ingressi digitali. Quindi, se avete bisogno anche di input analogici o di uno stadio phono, dovrete acquistare il 5805 qui recensito.
Costruzione
Siamo di fronte a un’unità abbastanza ben equipaggiata fra tre ingressi analogici (due RCA e uno XLR bilanciato) e quattro input digitali tra USB, coassiale e due ottici, oltre a un cenno di modernità wireless sotto forma di Bluetooth aptX HD per lo streaming offline con qualità hi-res. Anche i fan del vinile non sono stati ignorati. Il No.5805 ha infatti uno stadio phono incorporato per testine MM e MC, offrendo così la massima compatibilità possibile con il vostro giradischi. Il caricamento della testina è regolabile tramite una serie di dipswitch sul pannello posteriore; tali regolazioni sono importanti per ottenere il suono ottimale da qualsiasi testina collegata.
I valori di guadagno per ciascuna di queste sezioni sono scelti in modo ragionevole, con il circuito MM impostato a 39dB e quello MC a 69dB. Questi valori dovrebbero essere compatibili con la stragrande maggioranza delle testine sul mercato e quindi non prevediamo problemi di sorta. C’è anche una presa ethernet sul pannello posteriore, che però viene utilizzata solo a scopo di controllo e non è presente un modulo di streaming di rete incluso nel pacchetto. In effetti, è possibile utilizzare questa connessione di rete per gestire la configurazione di installazione dell’unità da un computer o tablet. È più conveniente farlo in questo modo che fare affidamento sui controlli del pannello frontale e remoto, sebbene l’interfaccia grafica possa essere descritta al meglio come basica.
Caratteristiche
I menu di impostazione dell’amplificatore sono piuttosto ampi e offrono varie opzioni di filtro digitale e ricampionamento, regolazione dei livelli di guadagno e possibilità di assegnare nomi personalizzati agli ingressi. Esistono non meno di sette opzioni di filtro digitale dal tradizionale Brickwall a Apodizing e Linear Phase. Sebbene ci siano evidenti differenze tecniche, qui non esiste l’opzione giusta o sbagliata; la risposta dipenderà infatti dal sistema e dalla registrazione scelti, nonché dal gusto personale. Alla fine optiamo per Minimum Phase, in quanto offre la presentazione più piacevole nell’abbinamento con gli altri componenti del nostro sistema.
La costruzione del No.5805 è solida e rassicurante. La sua finitura è ottima come ci aspetteremmo da un integrato da 9000 euro e i controlli, in particolare le manopole che cambiano input e regolano il volume, ruotano con precisione. Sebbene non ci sia la stessa aura di lusso del fratello maggiore (il No.585), è all’altezza degli standard stabiliti da concorrenti diretti come il K-300i di Krell.
Date poi un’occhiata all’interno e difficilmente non rimarrete colpiti dall’ordine della costruzione. Il circuito del preamplificatore è un design dual-mono accoppiato nel tentativo di ottimizzare l’imaging stereo e la precisione sonora. Ci sono poi grandi dissipatori di calore che scorrono su entrambi i lati, un trasformatore toroidale di dimensioni generose (valutato a oltre 500 VA con avvolgimenti separati per i canali sinistro e destro) e circuiti stampati di una pulizia quasi “ossessiva”.
Questo integrato ha una potenza nominale di 125 W per canale in 8 ohm. Cifra che raddoppia quando le impedenze di carico si dimezzano, il che è impressionante. Ciò significa che il No.5805 piloterà anche i diffusori più difficili senza problemi (nei test abbiamo usato una coppia di ATC SCM50) e a volumi piuttosto elevati. Solo chi ha stanze molto grandi o diffusori particolarmente inefficienti avrà probabilmente bisogno di più potenza.
Mentre il case dell’amplificatore si surriscalda durante l’uso, non si arriva mai al punto in cui il calore si fa eccessivo anche quando lo spingiamo molto forte con il volume. Raccomandiamo comunque di garantire che ci sia molta ventilazione attorno all’ampli per evitare il surriscaldamento. Inoltre, assicuratevi di avere un supporto robusto: questo integrato pesa infatti poco meno di 28 kg.
Qualità audio
Il Bluetooth aptX HD potrebbe non sembrare un punto di partenza ovvio quando testiamo un amplificatore di questo livello, ma siamo ansiosi di vedere quanto bene sia stata implementata la tecnologia. Usiamo un iPhone X con installata l’app Qobuz e il Mark Levinson si connette rapidamente senza problemi. Iniziamo con Fragile Wind di Nitin Sawhney e ci piace quello che sentiamo. L’ampli suona pulito e preciso, rendendo ogni suono con grande cura.
È una presentazione musicalmente coerente, che fa molto bene quando si tratta di comunicare lo slancio del brano. Le voci arrivano con chiarezza e sono ben separate dallo sfondo strumentale, mentre le svolte dinamiche vengono trasmesse con fluidità. Non vediamo però l’ora di passare al nostro streamer di riferimento Naim ND 555/555 PS DR e, come ci aspettavamo, c’è subito un grande balzo in avanti nelle prestazioni, che evidenziano l’innata trasparenza dell’amplificatore.
Ascoltiamo musica molto diversa, dalla sensuale e delicatamente ritmata Mira di Melody Gardot a Jupiter di Holst fino a Yeezus di Kanye West. Il No.5805 gestisce con facilità questa variegata collezione di musica. Ha la risoluzione e l’espressione dinamica per rendere la voce adorabile della Gardot con il corpo e la finezza che merita. Si tratta di un’esibizione vivace, dettagliata ma anche divertente da ascoltare. Questo non è il tipo di amplificatore che rende tutto grande e impressionante. Può farlo, ma solo se è così che è la registrazione. Mira suona leggera e ariosa (quasi toccante aggiungeremmo) ed è esattamente come dovrebbe essere presentata.
Una sinfonia su larga scala come Jupiter richiede che un amplificatore abbia abilità diverse. Questa composizione ha bisogno di potenza, autorità e ampiezza, cose che il No.5805 è felice di fornire. Il K-300i di Krell suona ancora più grande e “bombastico” con questa registrazione, rendendo il suono del Mark Levinson un po’ leggero in confronto. A sua volta però quest’ultimo ha la capacità di dipingere i suoni con maggior precisione e con un “pennello” più delicato. Gli slanci dinamici di alto livello vengono trattati con sicurezza, con l’amplificatore che suona in modo composto anche se spinto molto forte. Non possiamo infatti criticare la sua organizzazione o la sua capacità di creare un palcoscenico sonoro espansivo e popolarlo con strumentazione solidamente focalizzata e attentamente stratificata.
Passiamo dagli ingressi analogici all’ingresso digitale coassiale e questo amplificatore continua a piacerci moltissimo. Perdiamo un po’ della solidità e dell’autorità del DAC del Naim ND 555, ma il modulo digitale all’interno del 5805 offre abbastanza in termini di espressione e coerenza ritmica da lasciarci comunque impressionati. È un suono pulito e nitido che bilancia la morbidezza con la giusta dose di aggressività. I test sono quasi altrettanto positivi con l’ingresso USB, attraverso il quale possiamo riprodurre file PCM fino a 32 bit/384 kHz o DSD 5.6. Questo input manca solo un po’ della verve apprezzata tramite l’ingresso coassiale, ma rimane abbastanza valido da intrattenerci.
Colleghiamo il nostro giradischi di riferimento Technics SL-1000R allo stadio phono e sfruttiamo il caricamento variabile della testina dell’amplificatore per ottimizzare il suono. Non ci vuole molto prima che la Kiseki Purpleheart (testina MC da 3000 euro) canti e produca un suono ampio e traboccante di dettaglio e profondità. Mancano giusto un certo punch dinamico e il senso di trasparenza degli ingressi analogici, ma il No.5805 fornisce ancora una bella prestazione. L’uscita cuffie da 6,3 mm è sicuramente valida. Mantiene il carattere gradevole delle uscite dei diffusori e riesce a pilotare facilmente le nostre fide [amazon_textlink asin=’B015ACX03G’ text=’Beyerdynamics T1′ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’3ac4d130-f102-42f1-a8b8-e3961b0e6b0c’] a livelli elevati. Il suono attraverso le cuffie è spazioso, informativo e divertente.
Verdetto
Il suono del No.5805 non attira l’attenzione con fermezza come fanno alcuni concorrenti, ma col tempo i suoi numerosi pregi diventano evidenti. La sua presentazione è chiara, dettagliata e articolata, mentre il set di funzionalità è ammirevolmente ampio e utile tra supporto hi-res e Bluetooth aptX HD. Se siete alla ricerca di un integrato in questa fascia di prezzo, molto probabilmente lo avete trovato.
© 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.
Sommario
L’amplificatore integrato Mark Levinson No.5805 non attira forse l’attenzione come alcuni concorrenti, ma col tempo i suoi numerosi pregi fanno la differenza.
Pro
Sound brillante, raffinato e articolato
Tante funzionalità
Bluetooth aptX HD
Costruzione impeccabile
Contro
Alcuni rivali suonano più autorevoli e imponenti
Scheda tecnica
Potenza: 125W per canale su 8 Ohm (250W su 4 Ohm)
Ingressi digitali: USB, coassiale, 2x ottico
Ingressi analogici: XLR bilanciato, 2x RCA stereo, RCA Phono
Uscite di linea stereo RCA
Uscita cuffie: jack da 6,3 mm
Connettività: Bluetooth aptX HD
Peso: 28 Kg
Prezzo: 9000 euro
Sito del produttore: www.marklevinson.com
© 2020, AF Digitale. Tutti i prodotti sono stati provati nelle apposite sale di ascolto e di visione di What HiFi e Stuff.tv dal team editoriale con sede nel Regno Unito.