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Con lo streamer top di gamma X2 dotato di DAC proprietario, LUMIN fa le cose in grande

lumin x2

Il LUMIN X2 è uno streamer high-end con un DAC interamente discreto, doppio FPGA, alimentazione lineare a doppio stadio e supporto nativo fino a DSD512

Dopo anni di ricerca e sviluppo interni, LUMIN ha presentato X2, streamer audio di fascia alta che segna una svolta radicale nella storia del brand cinese. È infatti il primo modello a introdurre un DAC interamente discreto, progettato da zero senza l’impiego di chip preconfezionati e costruito componente per componente secondo una filosofia di totale controllo ingegneristico.

Il LUMIN X2 rappresenta inoltre molto più di un semplice aggiornamento dell’apprezzato X1, essendo una piattaforma completamente riprogettata che integra conversione digitale-analogica, alimentazione, gestione del clock e sezione di rete in un unico ecosistema coerente. Se con l’U2X LUMIN aveva detto la sua nell’ambito del trasporto digitale di fascia hi-end, ora con l’X2 porta quella stessa architettura evoluta nel cuore della riproduzione audio, con un DAC disegnato “in house” come fulcro assoluto del sistema.

Questo nuovo componente proprietario, che sostituisce i tradizionali chip ESS o AKM con un’implementazione interamente sviluppata da LUMIN, permette di controllare ogni aspetto del percorso del segnale, dalla gestione della corrente al layout dei circuiti, fino alla sincronizzazione temporale.


LUMIN dichiara di aver ripensato completamente la distribuzione dell’alimentazione e la topologia del clock, in modo da ridurre al minimo rumore, distorsione e interferenze di fase. Ogni sezione del DAC è stata ottimizzata per un funzionamento dual-mono, con percorsi separati e simmetrici per i due canali a beneficio della separazione e della scena sonora.

Il nuovo sistema di elaborazione a doppio FPGA controlla direttamente tutti i filtri e le funzioni interne del DAC, eliminando qualsiasi dipendenza da firmware generici. In questo modo, ogni calcolo (dall’oversampling ai filtri digitali) è personalizzato per il comportamento acustico dell’X2.

Il LUMIN X2 supporta la riproduzione nativa di DSD512 e PCM fino a 32 bit/768 kHz ed è possibile scegliere di ricampionare i segnali PCM e DSD fino a DSD256, adattando così la resa sonora alle proprie preferenze o alle caratteristiche del sistema a valle. Questa flessibilità, abbinata alla precisione del nuovo FPGA dual-core, consente all’X2 di gestire i formati ad alta risoluzione con estrema fluidità, evitando qualsiasi forma di compressione dinamica o rigidità timbrica. 

Un altro aspetto importante di questo streamer hi-end è la nuova sezione di alimentazione separata lineare a doppio stadio, dotata di due trasformatori toroidali dedicati per i canali sinistro e destro. Una scelta tesa a migliorare l’isolamento e a ridurre le interferenze incrociate, garantendo un flusso di corrente più pulito e costante. Il sistema di clock, sviluppato anch’esso internamente, utilizza moduli femto-precision distribuiti tramite FPGA per sincronizzare ogni fase della conversione, con l’obiettivo di minimizzare il jitter e preservare la micro-dinamica e la tridimensionalità del suono.

Sul versante connettività, troviamo una classica Ethernet, una connessione ottica SFP per un isolamento galvanico completo dal rumore di rete e un network switch integrato per collegare direttamente dispositivi esterni come NAS o server musicali, semplificando l’integrazione in impianti complessi. Il sistema Leedh Processing permette inoltre di regolare il volume in dominio digitale senza perdita di risoluzione, rendendo possibile il collegamento diretto a un amplificatore finale senza l’uso di un preamplificatore dedicato.

Notevole anche la compatibilità con le piattaforme streaming (TIDAL, TIDAL Connect, Qobuz, Qobuz Connect, Spotify, Spotify Connect, KKBox, QQMusic, FLAC Radio Stations, ROON, Audirvana, PLEX), il tutto controllabile tramite l’app mobile di LUMIN.

Le noti dolenti riguardano ovviamente il prezzo. Siamo in atteso di conoscere quello ufficiale europeo, ma negli USA l’X2 costa 18.000 dollari e in Australia 28.000 dollari, il che suggerisce un prezzo italiano vicino ai 16.000 euro.

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