Lo scotto da pagare per passare dal design piatto del TV OLED LG C2 a quello pieghevole dell’LG Flex LX3 è quasi esagerato. Ma gli schermi curvi non erano morti e sepolti?
A fine agosto vi avevamo parlato di LG Flex LX3, un mix tra TV e monitor OLED di stampo gaming da ben 42’’ e con design pieghevole che può essere visualizzato sia come un normale TV piatto, sia come uno schermo curvo con la sola pressione di un tasto. L’annuncio di LG arrivava pochi giorni dopo quello del monitor gaming (anch’esso pieghevole) di Corsair, segno che per la fruizione di videogiochi la curvatura del monitor esercita sempre un certo appeal, a differenza di quella di contenuti video tradizionali per i quali i TV curvi sono stati il classico fuoco di paglia durato giusto qualche anno (e presto dimenticato).
Nei giorni scorsi LG ha annunciato che il Flex LX3 sarà disponibile entro fine mese negli USA a 3000 dollari, per poi arrivare anche in Europa a una cifra che immaginiamo sarà superiore ai 3000 euro. Un prezzo che ha già fatto discutere, considerando che da un punto di vista tecnico l’LG Flex LX3 è fondamentalmente una versione pieghevole del recente TV OLED C2 da 42 pollici.
È dotato infatti di risoluzione 4K, monta un pannello OLED Evo (ma senza la funzione Brightness Booster come sul C2 da 42’’) e ha quattro ingressi HDMI 2.1, oltre a supportare Dolby Vision e Dolby Atmos. Troviamo anche il Wi-Fi 6 come connettività e, a differenza del C2, LG ha optato per un nuovo rivestimento dello schermo meno riflettente rispetto a tutti gli altri TV OLED LG.
Il fatto è che oggi un LG C2 da 42’’ parte online da circa 900 euro, mentre per il Flex LX3 servirà più del triplo per avere in più solo la curvatura automatica dello schermo. A tal proposito questo TV/monitor raggiunge una curvatura massima di 900R e offre due impostazioni rapide programmabili e un motore interno che si occupa proprio del processo di curvatura dello schermo. L’LG Flex LX3 viene fornito ovviamente con il sistema operativo webOS e include anche Game Optimizer, che tra le altre cose dà accesso alle app di cloud gaming come Nvidia GeForce Now.
Rispetto a un monitor di chiaro stampo gaming manca solo la porta DisplayPort, ma per il resto, sia che giochiate su PC, sia che preferiate le console di ultima generazione, troverete tutto quello che serve in termini di funzioni gaming, come d’altronde abbiamo già visto sui modelli della gamma C2 di quest’anno.
Insomma, se si vuole lo schermo curvo e flessibile, lo scotto da pagare sono oltre 2000 euro rispetto al modello tradizionale, con in più l’assenza della DisplayPort che potrebbe scontentare i gamer più incalliti. E se parliamo sempre di videogiochi è perché la curvatura dello schermo ha oggi senso esclusivamente in ambito gaming, anche se a oltre 3000 euro non sappiamo quanti appassionati abboccheranno questa ennesima trovata che sa tanto di gimmick da vetrina… e poco altro.
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