Ci siamo presi un po’ di tempo per una prova di confronto fra alcuni subwoofer. Modelli noti, e meno noti, ma tutti per buone orecchie. Fra i diversi provati nel nostro sistema, tre l’hanno spuntata, ergendosi come validi compari di gioco sia per l’hi-fi che per l’home theatre. Proprio in questo ultimo segmento, abbiamo davvero capito le macchine e le loro possibilità in quanto a suono e prestazioni. Ognuno di questi, inoltre, a nostro avviso, si può provare ad accostare ad un tipo di clientela. Insomma: ad ognuno il suo suono, ad ognuno il suo sub…
Provare un subwoofer è quanto ci sia di più difficile ed ingrato nel panorama audio. I parametri di riferimento non sono espliciti e bisogna dargli in pasto la sorgente giusta, pena il rischio di tirar fuori pochissimo da una comparativa. Ancor più bislacco è provare un sub in stereofonia hi-fi: a dire il vero è qualcosa che non ci piace molto…
La stereofonia dovrebbe essere sempre pura, però bisogna venire incontro a tutte le necessità della clientela. Per fare ciò, abbiamo portato diverse modifiche al nostro setup, sostituendo i nostri grandi diffusori con delle più piccole ed economiche CV XLS6 in maniera da avere un setup adatto all’ingresso nell’impianto di un sub.
Il nostro consiglio: ricordate di evitare categoricamente il sub in hi-fi se possedete già impatto in stereofonia!
Ecco: in questo modo possiamo preparare il giusto terreno per il test dei subwoofer. Due sono grandi nomi, noti ai più: CV, Klipsch. Il terzo è un brand ai più sconosciuto, è ceco e produce in loco ottimi diffusori e sub al giusto prezzo: si chiama Acoustique Quality.
Per iniziare, vediamo il set-up
Per la sezione hi-fi, abbiamo utilizzato un Advance Paris A10 classic, che è provvisto di uscita sub. L’ampli è interessante perché la configurazione e la sintonia fra i sub collegati e la coppia stereo è subito parsa valida e corretta. Non è una cosa da poco: spesso ci capita di provare integrati con uscita sub dove questa pare sia stata attaccata solo per avere un contenuto in più e senza attenzione alla combinazione con i diffusori!
Perdonate gli squilibri, ma come sorgente abbiamo utilizzato un SACD Esoteric SA60: davvero troppo! Ma questo passava il convento…
Diffusori? Cerwin XLS6 nuova serie (nuova importazione Audio Point). Musica? Roba di qualità! SACD, CD 24bit rimasterizzati dall’ottima Rock Candy, SHM giapponesi. (Dire Straits, Molly Hatchet, Pink Floyd, Steely Dan e Fagen su tutti).
E per l’HT?
Ricevitore AV Onkyo RZ730 (9.2 175w) e combinata diffusori CV/Klipsch. Sorgenti PS4 pro e UHD Sony UBP x800 mkII. Contenuti audio-video: videogiochi Dead Island Riptide, Gran Turismo Sport e film BD Il signore degli anelli extended.
Il nostro consiglio. I videogiochi sanno dare molto in quanto a resa multicanale e spesso permettono di capire il livello di immersione e tridimensionalità di un sistema. Non trascuriamoli, magari a vantaggio di contenuti streaming con audio tagliato con l’accetta!
Bene, possiamo iniziare…
Una considerazione di rito: non ripeterò come una macchinetta i datasheet dei prodotti: per quello ci sono i siti web, dei quali apporremo i link! Ci soffermeremo, piuttosto, sull’idea di suono degli apparecchi e vi guideremo in una possibile scelta sulla base dei vostri gusti e delle caratteristiche dei subwoofer.
Potenza e tanta presenza scenica: Klipsch SPL 120
La nuova serie SPL è stata pensata per la serie nobile di diffusori HT della casa americana: la RP, reference premiere. Si tratta, in questo caso, del modello mediano da 12 pollici con woofer cerametallico e moderno ampli in classe D (scelta non ancora diffusissima, seppur valida almeno per i sub). Listino: €1450.
Perché si? Caloroso e presente. Molto a suo agio con film e ottimo coi videogiochi. Ogni HT non potrà che essere adattissimo a questo sub. La potenza è tanta e scende molto in basso. Design molto bello senza grill. Uno dei migliori sub per HT a tutto tondo!
Perché no? In musica il subwoofer non ci ha del tutto convinti. Troppo invadente e poco delicato, tende a coprire troppo la riproduzione e a sporcare un po’ il suono. Ma è una peculiarità americana…
Punch, punch e ancora punch, impatto e vigore come non mai: Cerwin XLS 15S
Tornata in Italia in gran spolvero da circa un anno, CV porta sul palcoscenico del nostro HT tanti bassi e potenza. Merito dell’ampli AB da 250w RMS di derivazione professionale (molto robusto) e dei 15 pollici. Di riferimento la stazza e il peso (31kg) a dimostrazione che la componentistica usata non scherza. Listino: €1296.
Perché si? È il subwoofer più americano che esista, come la Dodge Viper nell’automobilismo. Potenza a non finire, ma soprattutto elemento da battere quando si tratta di riempire gli ambienti. Ma non è solo muscoli: sa essere delicato e elegante, a dispetto dell’occhione rosso, e sa accompagnare con un tappeto di bassi ogni contenuto AV.
Perché no? Robustissimo, ma grezzo. Le linee spartane e il frontale stile live potrebbero non piacere a tutti in salotto. Meglio di Klipsch con la musica, ma occhio ai diffusori! Rischia di farli scomparire.
Eleganza e che gentilezza! Un vero sub per hi-fi: AQ Pontos W
L’AQ è una ditta ceca che opera da diversi anni, ma solo da poco è importata in Italia da Audio Video SAS. La produzione avviene in loco (per cui, è uno dei pochi brand europei a produrre ancora qui) e utilizza valida componentistica. A fianco delle serie di diffusori, AQ produce ottimi sub. Il top di gamma, e il più raffinato, è il Pontos. La struttura è MDF, ma molto seria nella costruzione (pare massello), l’ampli è un AB con crossover attivo. la potenza non è elevatissima (120W). Una caratteristica interessante è il down-firing (il woofer è sottoscocca e punta al pavimento), supportato da 4 punte regolabili. Tale sistema sfrutta il pavimento come cassa di risonanza e dovrebbe aumentare la propagazione sonora. Listino: €1450.
Perché si? Il subwoofer è molto versatile e si è trovato a suo agio anche con la musica. È delicato e sa gestire molto bene i vari generi passati in rassegna. Il basso è misurato e mai invasivo. Ottimo il controllo passa-basso per la frequenza e valida la configurazione down. Molto solido il case, un plauso anche alla verniciatura.
Perché no? Alcuni non si ritrovano con il down-firing. La resa è convincente anche in HT, però, giungendo dai due americani, dobbiamo dire che la spinta e il punch di quelli, qui si sono trovati meno. Certamente, però, è il più versatile dei tre e il più sofisticato. È stato pensato anche per la stereofonia.
Buona scelta a tutti!
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