Piccolo vademecum sulle testine per giradischi: cosa sono, come funzionano, le tipologie in commercio, come scegliere quella giusta e tre modelli da 59 a 750 euro
Nel mondo della riproduzione analogica, la testina del giradischi rappresenta un componente cruciale, spesso sottovalutato dai neofiti ma venerato dagli audiofili più esperti. È infatti la testina, o fonorivelatore, a trasformare le vibrazioni fisiche incise nei solchi del vinile in un segnale elettrico, dando vita a quell’inconfondibile suono caldo e avvolgente che il digitale ancora fatica a replicare.
Ma cosa sono esattamente le testine, quante tipologie ne esistono e perché alcune costano poche decine di euro mentre altre superano abbondantemente il migliaio?
La testina è un piccolo dispositivo montato all’estremità del braccio del giradischi, che include al suo interno il cantilever (un minuscolo braccio mobile), la bobina (o le bobine), e lo stilo, ossia la puntina che effettivamente entra in contatto con il disco. Quando lo stilo scorre lungo i solchi del vinile, le sue micro-vibrazioni vengono trasmesse al cantilever e poi convertite in impulsi elettrici. Questo segnale, ancora molto debole, viene poi amplificato attraverso un pre phono (che può essere integrato nel giradischi stesso, nell’amplificatore a cui è collegato il giradischi o in un apposito device esterno) e portato al resto dell’impianto audio.

Esistono due principali tipologie di testine: le MM (Moving Magnet) e le MC (Moving Coil). Le testine MM sono le più diffuse e accessibili; il magnete è mobile e si muove in prossimità di bobine fisse, generando un segnale di livello relativamente alto. Questo le rende compatibili con la maggior parte dei preamplificatori phono standard. Sono inoltre facilmente intercambiabili, con stilo spesso sostituibile, e rappresentano la scelta ideale per chi vuole un buon compromesso tra qualità e praticità.
Le testine MC, invece, impiegano una struttura opposta, in quanto le bobine sono mobili e si muovono all’interno di un campo magnetico generato da magneti fissi. Questa configurazione consente una maggiore precisione e una migliore risposta in frequenza, ma il segnale risultante è molto più debole, richiedendo preamplificatori dedicati con guadagno più elevato. Inoltre, le testine MC tendono a essere meno tolleranti agli urti e, nella maggior parte dei casi, non consentono la sostituzione dello stilo. Tuttavia, la qualità sonora che offrono è generalmente superiore, rendendole la scelta d’elezione per impianti hi-fi di fascia alta.
Un altro aspetto da considerare è il tipo di montaggio. Escludendo alcuni sistemi proprietari poco diffusi, le testine possono essere a montaggio standard (half-inch) o a montaggio diretto (P-Mount). Le prime richiedono il fissaggio tramite due viti sul porta-testina del braccio e l’uso di cavi separati per il collegamento dei poli, offrendo una maggiore flessibilità ma richiedendo più attenzione in fase di installazione e allineamento.

Le P-Mount, invece, sono meno diffuse e si installano semplicemente infilando la testina nel braccio, risultando più semplici da usare ma compatibili solo con giradischi predisposti. Inoltre, i parametri come il peso di tracciamento e l’allineamento sono pre-impostati di fabbrica, rendendo l’installazione estremamente facile. Di contro, con queste testine non è possibile modificare parametri importanti come l’overhang o l’azimut e il peso di tracciamento è fisso.
Se siete orientati verso la maggior versatilità di una testina standard, sappiate però che il suo corretto montaggio non è un’operazione da sottovalutare. È necessario non solo fissare correttamente le viti e i cavetti, ma anche allineare lo stilo seguendo una dima (overhang gauge), regolare l’azimuth, la forza di tracciamento e l’antiskating, per garantire una lettura precisa dei solchi e ridurre l’usura del disco. Un montaggio errato può compromettere la qualità sonora e danneggiare in modo irreversibile i vinili.

Le differenze tra i vari modelli di testina si giocano anche su altri parametri. Il materiale del cantilever (che può essere in alluminio, boro o persino diamante), la forma dello stilo (sferica, ellittica, Shibata, MicroLine), il peso, la rigidità complessiva e la capacità di tracciamento. Ogni elemento contribuisce alla resa timbrica e alla capacità della testina di seguire con precisione i microdettagli presenti nel solco. È qui che entra in gioco la selezione del modello più adatto alle proprie esigenze e al livello del proprio impianto.
Tre modelli per ogni fascia di prezzo
Nella fascia entry-level, sotto i 100 euro, una delle scelte più popolari è la Audio-Technica AT-VM95E. Si tratta di una testina MM da 59 euro a montaggio standard con stilo ellittico, perfetta per chi muove i primi passi nel mondo dell’analogico o desidera rimpiazzare una testina base senza spendere troppo. Nonostante il prezzo contenuto, la AT-VM95E offre un suono equilibrato, con buoni bassi e una sorprendente ricchezza nei medi, il tutto con una tracciatura sicura anche su dischi leggermente usurati. La possibilità di sostituire lo stilo con varianti compatibili della stessa serie aggiunge un livello di versatilità apprezzabile.

Salendo nella fascia media tra i 100 e i 500 euro troviamo la Ortofon 2M Bronze, una testina MM da circa 350 euro che rappresenta il perfetto equilibrio tra musicalità e dettaglio. Dotata di uno stilo Fine Line, offre una tracciatura eccellente e una resa timbrica che colpisce per definizione e apertura. È una testina molto apprezzata dagli appassionati di jazz, classica e acustica, ma si difende bene anche su generi più dinamici. La costruzione è solida e la compatibilità con una vasta gamma di giradischi la rende una scelta versatile per chi cerca un upgrade importante senza dover passare alla più impegnativa tecnologia MC.

Infine, nella fascia alta tra i 500 e i 1000 euro, spicca la Hana SL MK II, una testina MC a bassa uscita da circa 750 euro dotata di un cantilever in alluminio sagomato rigido e leggero, uno stilo magnus Shibata e parti criogenicamente trattate per migliorare naturalezza e dinamica. Questa testina offre una tracciatura estremamente affidabile, bassi controllati e una separazione degli strumenti notevole, con un palcoscenico dettagliato e pulito anche su dischi impegnativi, risultando più veloce, più chiara e più dinamica della SL originale. L’installazione è facilitata da viti filettate direttamente sulla testina, mentre la vernice smorzante del corpo in ABS con coperchio in ottone minimizza risonanze meccaniche e migliora l’accoppiamento con il braccio.

Va comunque precisato che scegliere la testina giusta per il proprio giradischi non è solo una questione di prezzo, ma anche di coerenza con il resto dell’impianto, gusto personale e attenzione alla qualità della riproduzione. Una buona testina può trasformare completamente l’esperienza di ascolto, svelando dettagli nascosti nei solchi dei vinili e restituendo una musicalità che va oltre i numeri tecnici. Che si tratti di un primo approccio al vinile o di un upgrade più o meno sostanzioso, conoscere le differenze tra MM e MC, valutare forma dello stilo, materiali e compatibilità è fondamentale per godere appieno della magia dell’analogico.
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