Squeezebox, il pioniere della musica “liquida”.
Ti ricordi la prima volta che hai ascoltato un brano senza un CD o un vinile? Tutto è iniziato con un piccolo dispositivo chiamato Squeezebox. Ripercorriamo insieme la sua storia e l’impatto che ha avuto sul mondo Hi-Fi.
Quando si parla di streamer audio, è impossibile non ricordare il Logitech Squeezebox, una vera icona che ha inaugurato l’era della musica “liquida”. Ma prima, scopriamo cos’è uno streamer ed in che modo può migliorare la nostra esperienza d’ascolto.
Uno streamer è un dispositivo progettato per ricevere e riprodurre musica digitale tramite una connessione di rete. È lui che si occupa di gestire sia i vostri servizi di musica online sia la vostra libreria locale. A differenza di un lettore CD o un giradischi, uno streamer non legge direttamente da supporti fisici: il suo compito è veicolare i dati digitali fino ad un amplificatore o a un sistema di altoparlanti, spesso dopo averli convertiti in segnale analogico tramite un DAC (Digital-to-Analog Converter) integrato o esterno.
Lo streamer che ha segnato l’inizio di un’era.
Da Slim Devices a Logitech passando anche per una versione molto speciale.
Lo Squeezebox nasce nei primi anni 2000 sotto il marchio Slim Devices, successivamente acquisito da Logitech. Progettato per riprodurre musica digitale in alta qualità tramite rete, si è distinto per le sue doti musicali e per la capacità di integrarsi con impianti Hi-Fi esistenti. Supportava formati lossless e offriva uscite digitali per DAC esterni, rendendolo irresistibile per qualunque appassionato audiofilo con il pallino per la tecnologia. Tra i modelli di maggior successo ricordiamo il Classic e il Touch, considerati tra i modelli più iconici ed amati dagli utilizzatori.
Nel tempo, sono stati introdotti altri modelli, tra cui una versione “audiophile” chiamata Transporter. Benché questo fosse un prodotto di nicchia e meno diffuso, il Transporter era un vero gioiello tecnologico. Dotato di un accattivante display e del prestigioso DAC AK4396 della giapponese AKM, (anche noto come ‘Miracle DAC’), questo modello rappresentava il vertice della gamma. Alcuni ricorderanno anche una versione speciale del Transporter, opportunamente modificata dallo specialista americano Dan Wright, (dell’azienda ModWright Instruments), con uno stadio d’uscita valvolare.

La rivoluzione dello Squeezebox: un nuovo modo di ascoltare la musica
Scopri come questo dispositivo ha conquistato gli audiofili e cambiato per sempre le regole del gioco
Lo Squeezebox ha introdotto un approccio inedito all’ascolto musicale, segnando l’inizio di un’era digitale che ha conquistato il cuore degli audiofili e aperto la strada al futuro dello streaming. Grazie alla connessione Ethernet o Wi-Fi, questo dispositivo consentiva di riprodurre file audio memorizzati su un PC o un server domestico, accedere alle prime radio internet e ai primordiali servizi online come Pandora e Napster, il tutto con una qualità audio eccellente. Il suo sistema operativo open-source, supportato dal software “Slim Server” (poi ribattezzato Logitech Media Server o LMS), offriva un controllo intuitivo e una flessibilità straordinaria, rendendolo amatissimo da una community che fino al 2024 ha cercato di tenerlo in vita, oltre un decennio dopo la fine della produzione decisa da Logitech nel 2012. Combinando semplicità d’uso con la praticità della riproduzione in rete, lo Squeezebox ha fatto da ponte tra l’Hi-Fi tradizionale e un mondo senza supporti fisici, democratizzando la musica digitale e trasformandola in un’esperienza accessibile a tutti senza l’uso di un computer. La sua eredità è evidente: ha preparato il terreno per i moderni servizi di streaming come Spotify, Qobuz e Tidal, dimostrando che tecnologia, qualità e facilità d’uso potevano viaggiare di pari passo.
L’evoluzione degli streamer audio ai giorni nostri
Dopo Squeezebox, gli streamer audio esplodono: Hi-Res e multi-room, scopri il futuro del suono!
Dopo l’uscita di scena del Squeezebox, il mercato odierno degli streamer audio ha conosciuto un’espansione senza precedenti, trainata dall’ascesa dei servizi di streaming musicale come Spotify, Tidal, Qobuz e Apple Music, oltre che dalla crescente domanda di audio ad alta risoluzione (Hi-Res). Questi dispositivi, un tempo considerati accessori di nicchia per appassionati, sono oggi diventati elementi centrali nei sistemi audio domestici. Gli streamer moderni sono progettati come dispositivi specializzati che uniscono connettività avanzata – come Wi-Fi, Bluetooth 5.0, AirPlay 2 e Chromecast – a un supporto per formati audio tra cui DSD (Direct Stream Digital), DXD (Digital Extreme Definition), FLAC e ALAC, garantendo una riproduzione fedele e dettagliata. Inoltre, l’integrazione con ecosistemi multi-room, come Sonos, HEOS o DTS Play-Fi, permette agli utenti di sincronizzare l’audio in più stanze, rendendo l’esperienza d’ascolto più versatile e personalizzabile.
Tutte le grandi case produttrici hanno ampliato le loro linee di prodotti per includere streamer di varie fasce di prezzo. L’offerta spazia da modelli entry-level, accessibili e compatti, perfetti per chi si avvicina al mondo dell’Hi-Fi, fino a soluzioni di fascia alta dedicate agli audiofili più esigenti, spesso caratterizzate da design raffinati e componentistica di altissimo livello come i DAC ESS Sabre o AKM, capaci di risoluzioni fino a 32-bit/384kHz o DSD512.
Perché lo Squeezebox rimane Mitico
Quali dispositivi odierni hanno seguito le sue orme?
Nonostante i progressi tecnologici, lo Squeezebox conserva un posto speciale nel cuore di tanti appassionati audiofili, dimostrando che esistono alternative più pratiche all’uso di un lettore CD, senza per questo sacrificare la qualità, anzi, spesso migliorandola.
Il Logitech Squeezebox ha dimostrando che tecnologia e passione per il suono potevano andare di pari passo. Da quel momento, gli streamer audio sono diventati strumenti sofisticati, capaci di soddisfare sia i neofiti che gli audiofili più esigenti. Se lo Squeezebox è stato il pioniere, i dispositivi di oggi ne sono i degni eredi, portando la musica digitale a livelli di qualità e comodità impensabili vent’anni fa.
Lo Squeezebox non solo ha tracciato la strada per un nuovo modo di ascoltare i propri brani preferiti ma ne ha influenzato profondamente l’evoluzione fino a oggi. Lo si vede in tanti sistemi odierni. Da quelli multi-room consumer (Sonos, HEOS), a soluzioni per audiofili (Bluesound, Auralic) e progetti fai-da-te (Raspberry Pi). Ognuno di questi ha adattato il concetto originale alle esigenze moderne, che si tratti di semplicità, qualità audio o flessibilità, lasciando un’eredità duratura nel panorama dell’ascolto musicale digitale. La scelta di Logitech di rendere open-source il codice sorgente ha permesso inoltre a progetti come Lyrion Music Server, PiCorePlayer e soprattutto Daphile di mantenere viva questa tecnologia.
Curioso di scoprire le ultime frontiere dello streaming? Le alternative certamente non mancano. Alcuni esempi:
- Sonos Port, streamer audio di rete, prezzo: 499 €
- Denon Home Amp, soluzione ampli-streamer: 1500 €
- Bluesound NODE Icon, con tecnologia Qrono a prezzi da 349 a 1099 €
- Matrix Audio NT-1, streamer di rete HiEnd 4.999 €
© 2025, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.