Tutto è iniziato nel 1954, anno in cui Yamaha mosse i primi passi nel mondo dell’audio presentando il suo primo primo prodotto, da lì in poi si sono succeduti un gran numero di elettroniche e diffusori sia per il mondo home che per quello professionale, senza dimenticarsi degli strumenti musicali tra cui i famosissimi pianoforti che tutti noi conosciamo.
Lo Yamaha A-S 3200, oggetto di questa prova, è la “summa” tecnologica del brand del diapason per quel che riguarda gli amplificatori integrati. Qualche mese fa abbiamo provato, rimanendo positivamente impressionati, lo Yamha R-N2000A, un sintoampli stereo a due canali che ci aveva sorpreso per dotazione e prestazioni sonore. La linea A-S è composta da ben sette amplificatori integrati, ognuno dei quali è in grado di soddisfare esigenze di ascolto e di budget molto varie.
Yamaha A-S3200: quando qualità costruttiva e prezzo vanno di pari passo.
Lo Yamaha A-S3200 incarna la filosofia “True Sound” di Yamaha. Niente artifici o caratterizzazioni, ma semplicemente il suono vero, studiato da chi oltre a progettare elettroniche e diffusori home progetta sistemi audio professionali e strumenti musicali. Fin dal primo sguardo e dal primo tocco, si percepisce una qualità costruttiva fuori dal comune, che lo colloca saldamente nella fascia alta del mercato Hi-Fi. I 6.499 Euro richiesti di certo non sono pochi ma se pensiamo a quanto si vede sempre più spesso in questo ed altri settori, non possiamo di certo lamentarci, anche perchè dietro c’è un progetto ed un brand preceduto da un blasone a dir poco solido.

Qualità, opulenza costruttiva ed un design retrò ma allo stesso tempo attuale sono un ottimo bigliettino da visita. Il nostro esemplare era inoltre dotato di coperchio in plexiglass oltre al classico coperchio in metallo che lasciava trasparire l’ottima qualità costruttiva di questo amplificatore che, lo ricordiamo, trae ispirazione dai flagship (che prima o poi ci auguriamo di provare) C-5000 e M-5000 il cui sviluppo, curato da Susumu Kumazawa e dal suo team, è durato più di un decennio! Visitando la pagina Yamaha dedicata ai componenti Hi-Fi sono evidenti anche diverse analogie estetiche tra il 3200 ed il mostruoso M-5000.

Caratteristiche tecniche e costruzione
Lo Yamaha A-S3200 è un amplificatore integrato in classe A/B che pesa ben 25 KG e per cui la casa madre dichiara una potenza di 170 watt + 170 watt (4 ohms, 1kHz, 0.7% THD), molto interessante il fattore di smorzamento dichiarato che fa ben sperare per il controllo dei nostri woofer (≧ 250 1 kHz, 8 ohms) e onore a Yamaha che, a differenza di molti suoi competitor, ha deciso di dichiararlo senza timori. Tra i dati dichiarati troviamo anche l’ SNR (PHONO MC: 90 db, PHONO MM: 96 dB, CD, etc.: 110 dB, BAL1,2: 114 dB). L’A-S 3200 Può contare su una costruzione completamente bilanciata e flottante con un particolare sistema che fa si che gli ingressi sbilanciati (molto utilizzati da noi audiofili) si colleghino ad una board che bilancia il segnale in modo tale che si possa sfruttare al massimo la concezione progettuale di questo amplificatore.
“La musica nasce dalle emozioni” scrive Yamaha sul suo sito e per trasmettere queste emozioni i tecnici hanno pensato ad un progetto che incarni la visione Yamaha della riproduzione audio. Chi ha progettato questo amplificatore non si è limitato al solito “compitino” riprendendo uno dei tanti iper collaudati progetti presenti sul mercato. Il team Yamaha ha realizzato un progetto suo, che incarni il suo pensiero. E’ arrivato il momento di sbirciare all’interno. Iniziamo dal coperchio superiore che è ricavato da una unica lastra di alluminio da 6 mm e che riserva la prima sorpresa: non ci sono viti a vista, ma solo due viti sul retro. Una volta tolto il coperchio superiore e guardandolo più da vicino, si capisce che è stato pensato con lo scopo di ridurre vibrazioni e risonanze e le foto qui sopra ne sono una chiara testimonianza. Guardate il disegno, ed i supporti in gomma posizionati sui lati.

Siamo pronti con la nostra Lumix SR1 II per girare il video che trovate poco più sopra, ma prima di procedere, ci prendiamo qualche minuto per studiarci meglio l’interno di questo amplificatore.

Guardando all’interno la prima cosa che balza all’occhio è il grande trasformatore toroidale da 623VA in comune per entrambi i canali.

La prima soluzione non convenzionale adottata è il cablaggio in rame che è collegato direttamente al centro del trafo, riducendo così al minimo la perdita di energia con lo scopo di erogare tutta la corrente necessaria quando richiesto. Altra cosa molto interessante su cui però torneremo più avanti, è il modo in cui è stato ancorato il trasformatore allo chassis e la piastra utilizzata.

A far compagnia al trasformatore toroidale ci sono quattro condensatori di filtraggio realizzati su specifiche Yamaha dall’ottima Nippon Chemicon.

Qui troviamo un’altra chicca: per i collegamenti Yamaha fa ampio uso di viti in ottone al posto delle classiche saldature e utilizza cablaggi di sezione generosa, una soluzione economicamente molto più costosa ma di qualità, senza dimenticarci della gabbia ben visibile nelle foto con cui vengono ancorati i condensatori.

Con l’occasione diamo uno sguardo anche al resto della costruzione: le due bancate dei canali destro e sinistro possono contare su componentistica di ottima qualità come i condensatori in PPS.
Impossibili da mostrare ma degni di menzione, sono i MOSFET utilizzati e “ingabbiati” in una particolare struttura per tenerli al riparo da interferenze. La sezione cuffie può contare su amplificatore a componenti discreti e bilanciato di ottima fattura che offre la possibilità di regolare tramite un selettore sul pannello frontale il guadagno.

I piedini ed i connettori dei diffusori sono altri due elementi distintivi di questo amplificatore su cui Yamaha ha posto tante accortezze. I primi sono realizzati in ottone e successivamente ricevono una placcatura in argento, sono utilizzabili con punte smorzanti o con una base anti-graffio per proteggere le superfici più delicate, e sono stati progettati appositamente per il modello di punta M/C-5000.

I connettori dei diffusori che avevamo già visto sull’ R-N2000A sono un altro esempio della cura dei particolari e della qualità delle elettroniche Yamaha.

Realizzati su specifiche del brand nipponico trasmettono solidità e sono in grado di accettare qualsiasi tipo di cavo.

La sezione Phono MM/MC è anch’essa è realizzata da manuale.

A questo punto è doverosa una menzione per quel che Yamaha definisce come concetto di isolamento meccanico che avevamo già visto in occasione della prova dell’ R-N2000A. In sostanza il trasformatore toroidale, i quattro condensatori di filtro e il dissipatore sono fissati direttamente al telaio tramite bulloni per offrire la maggiore rigidità possibile che secondo Yamaha contribuisce a minimizzare le vibrazioni ottenendo così una gamma bassa articolata, estesa e che trasmette l’emozione del messaggio sonoro.
Un parco connessioni completo per ogni esigenza
Lo Yamaha A-S3200 ha un parco connessioni decisamente ampio a cui non manca nulla, troviamo infatti: ingressi Phono MM/MC, Tuner, CD, Line 1, Line 2, 2 XLR (possibilità di attenuare il segnale e invertire la fase tramite selettori) , Pre Out e ingresso Main per poterlo utilizzare o come finale o come preamplificatore e per poterlo inserire facilmente in un sistema audio/video.
Dulcis in fundo l’amplificatore per cuffie che una volta inserite queste ultime in automatico scollega i diffusori. Potrete regolare il guadagno delle cuffie su -6 dB, 0 dB, +6 dB o +12 dB.
Noi lo abbiamo testato con le Fosi Audio I5 anche se saremmo ben felici di testarlo con le ultime nate di casa Yamaha che abbiamo visto a Monaco.

Sul frontale non c’è il tasto direct, perchè una volta impostati i controlli di tono su zero, si sente il “click” di un relè che in automatico bypassa i controlli, tranquilli ai Giapponesi non sfugge nulla!

Insomma non sappiamo cosa proprio cosa chiedere di più a livello di connessioni, nella dotazione di serie è anche presente un telecomando.

Yamaha A-S3200: rispetto del messaggio sonoro
“Come suonano gli amplificatori Yamaha?”
“Neutrali!”
Pensiamo di aver sentito migliaia di volte questa affermazione che nella realtà dei fatti può voler dire tutto come può non voler dire nulla. Secondo noi questo Yamaha A-S3200 suona in maniera rispettosa di quanto è stato realizzato in studio di registrazione. L’A-S3200 non interpreta, ma semplicemente restituisce ciò che è stato registrato. Per questa prova abbiamo utilizzato principalmente i diffusori Yamaha NS-800A, i nostri “Stonato” e come sorgenti per la maggior parte del tempo l’Audiolab 9000N con il suo dac interno alternato all’ RME ADI2 FS. Come giradischi avevamo a disposizione un Technics SL-1200 GR2 ed il Dual CS 529, certo non saranno il GT-5000 ma comunque entrambi giradischi di buona caratura. Prima di proseguire ci teniamo a dire che lo Yamaha A-S3200 è un giudice inesorabile quindi fate bene attenzione agli abbinamenti con sorgenti e diffusori. A proposito di diffusori sappiate che questo integrato ha delle capacità di pilotaggio di ottimo livello e che quindi non avrete problemi anche con diffusori ostici e soprattutto difficilmente avrete problemi di clipping. Tutto è iniziato una sera d’estate davanti ad una birra ghiacciata con il sole calante e Aaron Neville che animava le nostre serate con Everybody Plays the Fool una reinterpretazione in chiave pop-soul che lo ha riportato in cima alle classifiche e che ci fa venire voglia di battere le mani.

Lo Yamaha A-S3200 è dotato di una microdinamica impressionante che esalta le doti vocali del cantante. La voce in alcuni passaggi è capace di passare da un timido sussurro ad una suono potente, autorevole. In questi passaggi lo Yamaha riesce a restituirci tutto questo. Buona la prima ci viene da dire e così decidiamo di passare a qualcosa di più impegnativo. E’ la volta degli Infected Mushroom con Avratz. Un brano di musica elettronica veramente difficile da riprodurre soprattutto a volumi elevati come piace a fare noi. E’ un brano che dura quasi dieci minuti e che ci porta all’interno di un cammino che piano piano aumenta di ritmo richiedendo all’amplificatore un controllo decisamente non semplice della gamma bassa a cui poi si vanno ad aggiungere suoni elettronici e incursioni di sinth come se piovesse. Il 3200 riesce a tenere a bada in maniera magistrale i woofer delle NS-800A e allo stesso tempo riesce a riprodurre con dovizia di particolari il sinth e tutti gli elementi elettronici. Una precisione di riproduzione, che integra armoniosamente nel tessuto musicale complessivo ogni elemento. La gamma bassa è potente, piena ma rigorosa, talmente rigorosa che uno degli amici presenti alle sessioni di ascolto inizialmente pensava che mancasse qualche Hz in basso, in realtà, la stanza che gode di un buon trattamento acustico, unita all’ottimo connubio NS-800A/A-S3200 restituiva un basso da manuale per estensione ma soprattutto per controllo! Passiamo all’ overture de “L’Italiana In Algeri” che spesso utilizziamo per i nostri test ed anche qui rimaniamo favorevolmente colpiti dalla capacità con cui riusciamo a goderci l’ottimo lavoro fatto dall’alimentazione di questo integrato che riesce a restituirci nella intro la timbrica degli archi seguendo poi con assoluta fedeltà l’ingresso progressivo di fiati e percussioni, fino a riprodurre con naturalezza e perfetta messa a fuoco l’esplosione dinamica centrale piena di ritmo, brillantezza e tanti, tantissimi dettagli. Ci soffermiamo qualche istante sul registro medio/alto di questo amplificatore e possiamo apprezzare come il suono sia trasparente, pulito e sull’ottima dispersione di alcuni strumenti. A volte sentiamo dire che gli amplificatori Yamaha in gamma alta sono aperti, nella realtà dei fatti a nostro avviso sono semplicemente naturali, abbinateli bene, con dei diffusori equipaggiati con un tweeter che sappia valorizzarli ed avrete un suono che vi porterà molto vicini a quella che può essere la riproduzione di un piatto della batteria in un evento live tanto per fare un esempio. Ecco, a proposito di colorazioni, una cosa che proprio non amiamo è una gamma media “colorata” e proiettata in avanti. Decidiamo così di mettere alla prova lo Yamaha A-S3200 con una carrellata di artisti, dal sopracitato Aron Neville, passiamo a Samuel “Mighty Sam” McClain, Amy Lee ed altre ancora. Anche qui abbiamo la conferma della natura rigorosa di questo amplificatore che riproduce la gamma media in maniera analitica agli antipodi, per capirci, a quanto accade con alcuni amplificatori valvolari che abbiamo ascoltato nel corso degli anni. Poi chiaro, a ciascuno al suo, ma questa riproduzione e non interpretazione di Yamaha è più che corretta. Ottimo anche l’ingresso phono, soprattutto quello MM e la sezione cuffie che può contare su un vero e proprio amplificatore dedicato.
Potremmo andare avanti per ore ma non vogliamo tediarvi. In sintesi questo Yamaha A-S3200 è dotato di un soundstage impressionante, ottime capacità di pilotaggio, tonalità tendenti al chiaro ma che se ben interfacciate possono restituire un dettaglio ed una naturalezza molto vicini all’evento sonoro live.

Conclusioni e considerazioni
Con questo amplificatore Yamaha è riuscita ad unire le sue conoscenze in campo professionale ad un suono in grado di appagare l’audiofilo più esigente. Quell’ audiofilo che ama la musica riprodotta ma che conosce bene la musica suonata dal vivo e che è in grado di distinguere uno strumento dall’altro senza grandi problemi. Create una catena ben equilibrata sia a monte (sorgenti) che a valle (diffusori) e per tanti anni non sentirete l’esigenza di cambiare amplificatore. Difetti? onestamente ogni qual volta proviamo una elettronica o un diffusore Yamaha non è facile trovarne, l’unico consiglio che possiamo darvi con questo amplificatore è quello di dedicare del tempo al fine tuning, interfacciatelo bene con la sorgente, giocate con il posizionamento dei diffusori e poi godetevi tutta la musica che vi piace: rock, soul, classica, jazz lo Yamaha sarà ben felice di accompagnarvi in qualsiasi avventura musicale. Il prezzo di listino è di 6.499 Euro e per maggiori informazioni potete visitare il sito di Yamaha Italia.
© 2025, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

































