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Home Studio: cos’è e come crearlo

home studio

Sempre più appassionati vorrebbero lavorare nell’ambito della produzione. Ma è davvero possibile creare uno studio di produzione musicale, un “home studio”, nella propria casa? E se sì, a che costo?

Gli home studio, come suggerisce il nome, sono degli studi di produzione musicale creati nella propria abitazione.  Tantissimi produttori, soprattutto alle prime armi, decidono di investire i propri risparmi nell’acquisto di attrezzature e software necessari a produrre i propri brani. Creare un home studio in modo intelligente, però, non è affatto semplice. Questo perché vi sono tantissime variabili da tenere in considerazione.

Uno studio completo richiede tempo e costi.

Vediamo subito come creare uno studio di produzione semi-professionale senza spendere un patrimonio e ottenendo ottimi risultati.


BUDGET

Il primo passo è ovviamente l’impostazione di un budget di spesa, da tenere in considerazione in ogni singola fase di creazione dello studio. Nonostante sia teoricamente possibile portare a termine il progetto anche con una cifra relativamente bassa, è sconsigliabile partire con la realizzazione se si dispone di un budget fin troppo esiguo.

Si rischia, infatti, di dover ricorrere a strumentazioni di bassa qualità e a troppi compromessi, e il nostro obiettivo è quello di lavorare comunque in comodità e senza troppi problemi, per poi migliorare il nostro ambiente di lavoro con il tempo. Impostiamo quindi un budget minimo di almeno 1500 euro circa, per poterci permettere almeno i componenti essenziali.

LUOGO

Naturalmente ci occorre prima una stanza. Se si è agli inizi, non occorre una stanza enorme, è sufficiente che ci sia lo spazio per tutti i nostri strumenti. Pensate che molti producer, oggi famosi a livello internazionale, hanno iniziato con un piccolissimo setup nella loro cameretta. C’è anche chi, invece, ha appositamente dedicato una stanza interamente al suo studio. Tutto dipende dalle possibilità che si hanno.

STRUMENTAZIONI E ACUSTICA

Divideremo gli strumenti in tre categorie: fondamentali, utili e superflui. In questo modo, riusciremo subito ad individuare ciò di cui abbiamo necessariamente bisogno e ciò di cui possiamo fare a meno, almeno in un primo momento.
Diamo per scontato la presenza di una sedia e di una scrivania. Iniziamo con gli elementi fondamentali, a partire dal computer. Ci servirà un dispositivo non per forza estremamente potente, ma che consenta di lavorare senza troppi problemi anche con progetti più complessi. Anche un portatile va benissimo. Investiamo almeno 800-1000 euro in questo strumento.

Sul nostro pc, poi, dovremo scaricare una DAW, ovvero una Digital Audio Workstation. Fondamentalmente è il software che permette di creare musica. I più utilizzati sono Ableton, Fl Studio, Logic Pro X, Cubase e Pro Tools, sono tutti programmi professionali e con prezzi variabili. Scegliete quello che vi sembra più adatto alle vostre esigenze.

Nonostante la presenza di software gratuiti, è sconsigliabile il loro utilizzo poiché spesso dotati di troppe limitazioni che potrebbero impedirci di sfornare produzioni di qualità. In buona sostanza, ora abbiamo l’occorrente di base per iniziare a produrre.

Ma chiaramente, non possiamo certo lavorare ai nostri brani ascoltando tramite gli altoparlanti del pc, ragion per cui necessiteremo di una periferica di ascolto esterna, vale a dire monitor da studio o cuffie.

Attenzione al termine “monitor da studio”, non stiamo parlando di comuni casse come quelle che possiamo trovare alle feste o in discoteca.

I monitor sono infatti delle casse appositamente studiate per la produzione, in quanto consentono un ascolto “obiettivo” dei brani, senza alterare l’audio tramite equalizzatori, come fanno invece le normali casse da palco.

Il prezzo dei monitor può variare, ma per avere un ascolto quantomeno decente, si parte dagli 80/100 euro per cassa. I monitor vanno collegati al pc tramite una scheda audio esterna, che ha un costo che parte da un centinaio di euro.

La scheda audio permette di controllare ingressi e uscite audio. Se si vuole risparmiare, è possibile optare per l’utilizzo di cuffie (attenzione, non parliamo di auricolari). Esse, infatti, costano generalmente meno dei monitor e non necessitano per forza di scheda audio esterna. Potete acquistare un buon paio di cuffie chiuse partendo
da circa 130/150 euro. Generalmente, per un producer agli inizi, si consigliano proprio quest’ultime, poiché i monitor non solo sono più costosi, ma richiedono più spazio e anche un trattamento acustico dell’ambiente circostante per essere sfruttati al meglio.

Inoltre le cuffie sono utili laddove non viviate da soli, in questo modo non disturberete altri conviventi mentre lavorate. Arrivati a questo punto, abbiamo già il necessario per iniziare a lavorare.

Ci sono poi degli strumenti classificabili come utili ma non indispensabili, ad esempio i plugin digitali per la nostra DAW.
Possiamo infatti arricchire i nostri software di produzione con suoni aggiuntivi, preset e campionamenti che ci consentono di lavorare meglio. Sebbene molte DAW includano già dei suoni, si possono usare i VST (Virtual Software Instruments) per creare i nostri suoni personalizzati.

Bisognerebbe sempre tenere in considerazione l’acquisto di pacchetti di suoni aggiuntivi per dare maggiore originalità alle nostre produzioni. In alcuni casi, potrebbe anche essere utile una tastiera MIDI, collegabile al pc per suonare comodamente una melodia. Non è assolutamente indispensabile, ma aiuta molto nel trovare ispirazione per nuovi brani.

Un’altra pratica diffusa è l’utilizzo di un monitor esterno da collegare al pc, nel caso sia un portatile. L’accoppiata portatile-monitor esterno è ottima perché consente di poter lavorare fuori casa in mobilità e in casa in comodità con uno schermo più grande. Molti si chiedono se acquistare anche un microfono. Può risultare utile se dobbiamo registrare delle tracce vocali, ma ne vale la pena solo se si ha il budget per un microfono di buona qualità, altrimenti si può ricorrere ad uno studio di registrazione apposito.

C’è poi l’uso di pannelli fonoassorbenti, utili per assorbire le frequenze e garantire un migliore ascolto generale. Molti studi anche non professionali ne fanno uso e il loro costo non è elevatissimo. Sono inoltre generalmente semplici da installare. Se possibile, se ne può valutare l’acquisto.

Infine, troviamo gli elementi superflui, ovvero quegli elementi caratterizzati da un costo elevato e che in studi non professionali non hanno una reale utilità. Vengono usati prevalentemente in studi di alto livello. Stiamo parlando del trattamento acustico completo della stanza, che consente di avere un ascolto perfetto ed equilibrato, di scrivanie da produzione professionali per una maggiore comodità e più spazio di lavoro, dei monitor di alto livello con subwoofer, strumenti musicali veri e propri per suonare le proprie melodie e infine di compressori e mixer analogici.

CONCLUSIONI

Nella creazione di uno studio, è necessario ponderare gli investimenti effettuati, al fine di destinare le proprie risorse solo a ciò che serve davvero. Bisogna sempre fare attenzione al costo di ogni elemento, tenendo conto che comunque, in futuro, la strumentazione è liberamente aggiornabile. Si può dunque iniziare con uno studio modesto e proseguire, man mano che si diventa esperti nel settore, con la realizzazione di uno studio professionale.

© 2021, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.

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