L’ora più buia è un eccellente film storico, giocato interamente sulla tensione politica e condotto da un superbo Gary Oldman, cui è stato conferito il meritatissimo premio Oscar. L’edizione Ultra HD denota buone caratteristiche tecniche, seppur con qualche “scivolone” che si poteva benissimo evitare.
Inghilterra, 1940. Le truppe tedesche conquistano la Francia in modo fulmineo, sbaragliando le poche difese rimaste e costringendo le forze anglo-francesi a riparare sulla spiaggia di Dunkerque. A Londra il parlamento in subbuglio sfiducia il primo ministro in carica Neville Chamberlain, la cui politica titubante e poco aggressiva viene incolpata della situazione critica che si è creata. Al suo posto, tramite un accordo bipartisan ratificato da un dubbioso re Giorgio VI, viene nominato il grintoso Winston Churchill, personaggio dotato di forte personalità e testardaggine.
Le settimane successive il suo incarico saranno talmente determinanti onde trovare una quadra sulle azioni da intraprendere, con un nemico oramai giunto alle porte di casa, da meritarsi l’appellativo di “L’ora più buia”: per lo stesso Churchill e per l’intero paese. Ciò che avvenne poi è storia.
Robusto e convincente dramma storico, totalmente calibrato per le (larghe) spalle di un irriconoscibile Gary Oldman (Oscar come miglior attore), a dir poco perfetto nei panni abbondanti di Winston Churchill. Forse la caratterizzazione della prima parte del film potrà risultare un po troppo sopra le righe, quasi macchiettista se vogliamo, tuttavia gli stessi tomi di storia ci confermano le particolarità e stravaganze del primo ministro in questione, ampiamente bilanciate dalla tenacia e dalle capacità di stratega militare.
Le stesse virtù che, unite ad un senso di appartenenza del popolo inglese superiore a qualsiasi altro, determinarono la stoica resistenza durante quel difficile periodo, culminato con l’epilogo vittorioso della battaglia d’Inghilterra solo pochi mesi dopo.
Grande prova anche da parte del resto del cast, da una misurata e timida segretaria interpretata dall’emergente Lily James, al bilanciato Neville Chamberlain di Ronald Pickup (che all’ultimo sostituì il compianto John Hurt), passando per la riflessiva e paziente moglie interpretata da Kristin Scott Thomas. Quasi un film documentario, composto, ricco di spunti riflessivi e in cui la tensione è più politica che attiva; un esercizio di cinema storico con (poche) venature action. Nel desolante panorama attuale, che propone a rotazione cinecomic, sequel e capitali garantiti, “L’ora più buia” rappresenta un piacevole diversivo assolutamente da non perdere.
Video
L’ora più buia arriva su supporto Ultra HD con un’immagine in formato 1.85 decisamente convincente. Certificata l’assenza di qualsiasi granulosità, l’impostazione fotografica privilegia tinte leggermente desaturate, quasi sicuramente per richiamare la fotografia tipica del periodo in cui il film è ambientato. Il dettaglio è molto buono, specialmente quello che appare sui secondi piani; viceversa i primi piani sono si più definiti rispetto la versione 1080p, tuttavia mancano della classica porosità ed incisività proprie dei riversamenti più blasonati (vedasi il recente Star Wars). Il film, del resto, è stato girato con risoluzione 2.8K venendo poi finalizzato in un DI4K, probabilmente con un processo di upscaling, cosa che spiegherebbe per certi versi la resa “in media re” degli incarnati.
Quello che veramente fa la differenza per questa edizione, tuttavia, è l’HDR. Complice una tipologia di riprese che privilegia molto la luce naturale filtrata dall’esterno, vedasi le numerose ambientazioni all’interno del parlamento e delle dimore dei protagonisti, il contrasto che l’immagine riesce a spremere è decisamente ampio, scolpendo spesso le figure sullo sfondo quasi si trattasse di un quadro.
Il livello del nero non sarà da primato, ma la resa delle inquadrature in penombra dei seggi parlamentari è da riferimento. Un nutrito gruppo di persone, vestite tutte di nero, accalcate una sull’altra su di uno sfondo scuro e riprese in condizioni di illuminazione non ottimale, mettono in rilievo un dettaglio ed una nitidezza davvero invidiabili.
Non sono da meno i colori che, pur desaturati per motivi artistici, mettono comunque in mostra l’aumentata profondità cromatica: basta dare un occhio alle suppellettili di secondo piano nelle stanze reali e nelle diverse ambientazioni diurne all’aperto. La stessa argenteria reale brilla di numerose sfumature, del tutto assenti nella controparte in alta definizione. Per finire, non si è trovata traccia alcuna di compressione, viceversa si può affermare come il quadro video sia uno dei più convincenti fino ad ora visti.
AUDIO
L’ora più buia include su entrambi i supporti Blu-ray il mix 7.1 con cui fu proposto nei cinema ai tempi della sua distribuzione. Nella fattispecie, Universal inserisce l’italiano in codifica Dolby Digital Plus 7.1, mantenendo al contempo il Dolby Atmos solo per le lingue inglesi e tedesca (ma che strano). La tipologia di film, costituito da dialoghi per il 99%, rende alquanto pleonastico l’utilizzo di mix audio a spazialità aumentata, valendo questo sia per il nostro 7.1 che per le due tracce Atmos accessorie.
I contributi dei canali back, come anche del fronte addizionale back + top nel caso delle tracce Atmos, sono infatti estremamente ridotti, limitandosi all’ambienza pura (il suono delle macchine da scrivere negli uffici, le campane del Big Ben, qualche porta che si chiude) o a due scene “dinamiche” di numero (l’aereo del primo ministro francese e il rapido epilogo della guarnigione inglese a Calais). Si può quindi facilmente concludere come, in termini di spazialità sonora e localizzazione, non ci siano praticamente differenze tra le tre tracce.
Ciò che invece si nota fin troppo bene in termini di disparità, sono i dialoghi. La traccia italiana risulta da subito più bassa rispetto l’originale e la tedesca, cosa che costringe ad alzare il volume anche di quattro punti. In secondo luogo il parlato, pur con una buona apertura in frequenza, risulta molto meno naturale e convincente dei dialoghi inglesi. Questi ultimi scendono molto più “in basso”, risultando più profondi e corposi; ascoltando parimenti un pezzo della traccia tedesca, abbiamo notano anche su di essa dialoghi meglio definiti dei nostri. Normalmente si attribuirebbe una simile evenienza al doppiaggio che, inevitabilmente, tende ad appiattire la resa rispetto la presa diretta.
Il fatto che però il tedesco non soffra la stessa limitazione, unito alla netta diminuzione di dinamica riscontrata nelle uniche due scene movimentate rispetto i due Dolby Atmos, ci fa sospettare che il Dolby Digital Plus non sia stato prodotto nel modo migliore. Già abbiamo accennato come il bitrate di questo particolare codec non sia direttamente comparabile con quello del Dolby Digital classico, in quanto essi si basano su algoritmi diversi e quindi su efficenze diverse. Tuttavia, se paragoniamo la stessa codifica utilizzata dalla Disney su Thor Ragnarok e Star Wars (con un bitrate pari a 896 kbps) a quella che Universal ha usato in questo caso (bitrate pari a 768 kbps), sembrerebbe che il valore più basso abbia pregiudicato la resa qualitativa.
Il film offre, disgraziatamente, troppo pochi spunti “dinamici” per poter trovare una conferma; tuttavia i precedenti di Pets e Sing, uniti al raffronto della componente dialoghi, danno comunque un’indicazione più che significativa. Affinchè la resa audio risulti di qualità accettabile, per il Dolby Digital Plus 7.1, ci si dovrebbe mantenere su valori di bitrate attorno i 1000 kbps, di certo quindi non bassi quanto quello presente in questa edizione. Considerata l’elevata probabilità che Universal codifichi altre tracce Dolby DigitalPlus 7.1 nei prossimi mesi (Pacific Rim la rivolta potrebbe essere il prossimo candidato, stando i dati che si trovano in rete), queste problematiche potrebbero benissimo ripresentarsi e, specialmente se le colonne sonore interessate fossero più “vivaci” dell’attuale, risultare ben più invasive.
Per questo motivo abbiamo tempestivamente informato Universal riguardo il problema, chiedendole, nel caso di utilizzo del Dolby Digital Plus 7.1, se fosse possibile provvedere ad un aumento del bitrate, almeno allo stesso livello utilizzato dalla Disney. Meglio sarebbe, vista la totale assenza di controindicazioni economiche, l’utilizzo diretto del Dolby Atmos, come fatto per il tedesco.
EXTRA
I risicati contenuti extra de “L’ora più buia” sono appannaggio del Blu-ray di accompagnamento, comprendendo esclusivamente:
- Un commento lungo la visione del film del regista Joe Wright, presente anche nel Blu-ray Ultra HD
- Dentro “L’ora più buia”. Un brevissimo (8 minuti) making of del film
- Gary Oldman: come diventare Churchill. Una brevissima intervista all’attore protagonista incentrata sulle difficoltà di calarsi nel personaggio
Vista la caratura del film, pure vincitore di due Oscar (di cui uno all’attore protagonista), riteniamo del tutto insufficiente la dotazione di contenuti accessori. Un film di questo livello avrebbe meritato decisamente di più, vista anche l’occupazione del disco per il solo 68%.
TESTATO CON: Videoproiettore JVC Rs400 e UHD player Oppo UDP-203
Blu-ray Ultra HD disponibile su dvd-store.it
HDR che fa la differenza
Audio italiano in 7.1
Audio italiano non Dolby Atmos
Extra insufficienti
Prodotto e distribuito da: Universal Pictures
Durata: 125'
Anno di produzione: 2018
Genere: Drammatico
Regia: Joe Wright
Interpreti: Gary Oldman, Kristin Scott Thomas, Lily James, Ben Mendelsohn, Ronald Pickup, Stephen Dillane
------------
Supporto: BD66 (89%) + BD50 (68%)
Aspect Ratio: 1.85:1
Codifica Video: HEVC/ H.265 4K (2160p) HDR10 || MPEG-4 AVC (1080p)
Audio: Italiano Dolby Digital Plus 7.1 (768kbps)
Inglese, Tedesco Dolby Atmos
Sottotitoli: ita,ted,ing
© 2018 – 2019, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.