Disponibile a ottobre a partire da poco più di 50 euro, il Raspberry Pi 5 si candida a diventare il media center perfetto per chi vuole spendere poco e avere tanto grazie al supporto per l’HDR e a prestazioni quasi triplicate
Se siete prativi di “fai da te” informatico, vi piace smanettare con software e installazioni e vorreste spendere il meno possibile per farvi da soli un media center o un media server estremamente economico, sarete contenti di sapere che, a quattro anni di distanza dal predecessore, è in dirittura d’arrivo il Raspberry Pi 5.
Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, un Raspberry, o più comunemente Raspberry Pi, è un tipo di computer a scheda singola (SBC) sviluppato dalla Raspberry Pi Foundation, un’organizzazione benefica con sede nel Regno Unito. Il Raspberry Pi è progettato per essere un dispositivo economico e compatto che può essere utilizzato per una vasta gamma di scopi, tra cui l’apprendimento della programmazione, la creazione di progetti elettronici, la gestione di server, l’automazione domestica e molto altro ancora.
Con un Raspberry Pi si può ad esempio allestire un server per servizi come la gestione di file, la stampa in rete e la domotica, ma installando software come Kodi o Plex è possibile trasformare un Raspberry Pi anche in un media center per la riproduzione di video, musica e streaming. I gamer possono inoltre utilizzare un Raspberry Pi per emulare le console del passato, ma gli scenari d’uso di questo “computerino” sono davvero tantissimi.
“Con una velocità 2-3 volte superiore alla generazione precedente e con un silicio progettato internamente per ottenere le migliori prestazioni possibili, abbiamo ridefinito l’esperienza Raspberry Pi“, ha scritto la Raspberry Pi Foundation a margine dell’annuncio della quinta generazione.
Il Raspberry Pi 5 presenta una serie di nuove funzionalità hardware che lo rendono finalmente una macchina da Home Cinema completa, visto che l’aggiunta più interessante in questa ottica della nuova versione è il supporto ufficiale all’HDR. Non è stato specificato quali formati HDR sono supportati, ma considerato le licenze che bisogna pagare per il Dolby Vision, ipotizziamo che si parli di HDR10, HLG e forse di HDR10+.
In realtà anche il Raspberry Pi 4, che era stato lanciato nel 2019 senza supporto HDR, aveva guadagnato HDR10 e HLG grazie a un aggiornamento a LibreElec 10.0 con Kodi 19.1, seppur con alcune limitazioni e diversi problemi segnalati nella gestione del colore. Questa volta, insomma, il supporto all’HDR è nativo, ma non è l’unica novità che interesserà gli appassionati. Il Raspberry Pi 5 ha infatti due uscite HDMI e supporta l’uscita video 4K 60Hz (con tanto di decoder video HEVC hardware), che anche in questo caso era già presente nel Pi 4 ma in modo non sempre ottimale.
Il Raspberry Pi 5 si può prenotare da oggi e sarà disponibile nel corso di ottobre a 60 dollari (circa 56 euro) per la versione con 4 GB di RAM o 80 dollari (circa 75 euro) per quella con 8 GB di RAM, con un aumento di 5 dollari rispetto alle stesse configurazioni di Raspberry Pi 4.
Questi invece gli accessori disponibili al lancio:
- Case: costa 10 dollari e integra una ventola integrata da 2,79CFM e cuscinetti fluidodinamici
- Raffreddamento attivo: possibilità di aggiungere un dispositivo da 5 dollari che si collega alla scheda con due nuovi fori di montaggio
- Alimentatore USB-C 27W
- Adattatori per fotocamere e display: i cavi vengono proposti nelle versioni da 200mm (1 dollaro), 300mm (2 dollari) e 500mm (3 dollari).
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