I ricercatori di CTA Research prevedono che i televisori 8K rappresenteranno ancora meno dell’1% del mercato globale dei TV a fine 2025
Che il mercato dei TV 8K sia un nicchia nella nicchia non è mai stato un mistero, ma una nuova previsione di CTA Research, ripresa anche dalla 8K Association. getta uno sguardo ancor più problematico per l’immediato futuro. I ricercatori della società americana prevedono infatti che i televisori 8K rappresenteranno ancora meno dell’1% del mercato globale dei TV a fine 2025.
Una percentuale a dir poco sconfortante soprattutto per chi, come Samsung, è ormai rimasto quasi l’unico produttore a credere nei TV 8K, sebbene già quest’anno abbia proposto meno modelli degli anni precedenti. Le ragioni di una diffusione così scarsa dei TV 8K sono sempre quelli, ovvero la quasi totale assenza di contenuti video con questa risoluzione, i prezzi dei TV più alti, i loro consumi energetici maggiori, la necessità di TV molto grandi per apprezzare davvero la differenza tra il 4K e l’8K e, appunto, la scarsità di modelli oggi sul mercato.
Nel suo studio, CTA Research sottolinea tuttavia che ci sono aree di applicazione utili per l’8K, sebbene siano esterne all’home cinema. La società di ricerca cita ad esempio il mercato del digital signage (i grandi schermi pubblicitari che possono beneficiare dell’altissima risoluzione dell’8K) e i monitor 8K per certi settori produttivi, senza contare il gaming (ma solo su PC e per una ristrettissima frangia di gamer) e la produzione video di fascia alta.
Non a caso l’8K è ora ampiamente supportato dalle fotocamere e videocamere di produttori come Red e Nikon, nonché da altri fornitori di hardware e software nel campo della produzione video come Sony, Blackmagic, Panavision, Adobe, Apple e Avid. Se però si parla di utenti consumer e quindi non di professionisti, la creazione e la fruizione di contenuti in 4K rimarranno pressoché ininfluenti per molto tempo ancora.
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