I monitor in-ear Fender FXA9 Pro sono realizzati con grande cura, ma tra il prezzo alto e un sound solo a tratti esaltante non si va oltre la sufficienza.
Quando si parla di Fender, non vengono certo in mente dei monitor in-ear, bensì chitarre, bassi e amplificatori. La leggendaria azienda americana è però da anni che realizza prodotti di ottimo livello anche al di fuori delle sue tre “aree” di interesse storiche e ne sono un perfetto esempio i Fender FXA9 Pro, monitor in-ear dedicati ai musicisti e audiofili che ci hanno da subito attirati non solo per l’indubbio impatto estetico, ma anche per un prezzo di circa 1200 euro tutt’altro che abituale per un prodotto del genere.
D’altronde non stiamo parlando di auricolari da collegare direttamente a uno smartphone; o meglio, possiamo anche farlo, ma sarebbe un vero peccato utilizzarli in questo modo. Molto meglio un DAC con amplificatore cuffie dedicato come il Chord Mojo oppure, per un ascolto in mobilità, un DAP di un certo livello come l’Astell&Kern Kann.
Qualità audio
Come molti auricolari in-ear di fascia alta i Fender FXA9 Pro offrono una resa musicale particolarmente dinamica, dettagliata ed energica. Ascoltando Lake Shore Drive di Aliotta Haynes Jeremiah in qualità CD proprio con un Astell&Kern Kann, veniamo accolti da un pianoforte brillante e da chitarre riverberate alla perfezione, in un mix davvero godibile e ricco di dettaglio.
In modo simile la versione a 24-bit/88kHz di Don’t Stop ‘Til You Get Enough di Michael Jackson mette in luce ogni minimo particolare possibile (soprattutto strumentale), con una gestione invidiabile dell’intera gamma e con medio-alti che non diventano mai aspri (l’acuto che apre il brano) come ci è invece capitato di sentire utilizzando altri in-ear di minor qualità. E se vi piacciono i bassi, sappiate che gli FXA9 Pro non si tirano indietro pur senza toccare punte esagerate in stile Beats.
Ce ne accorgiamo subito dalle linee di basse terremotanti di Supermassive Black Hole dei Muse, ma anche in casi così esemplari l’impatto in gamma bassa non diventa mai un sostituto per il dettaglio, che rimane anzi molto elevato e permette di percepire ogni singola nota del basso.
Eppure, nonostante questi indubbi pregi, ci sono aree in cui i Fender FXA9 Pro potrebbero essere migliorati. Messi ad esempio a confronto con gli [amazon_textlink asin=’B00H5K46QC’ text=’Shure SE846 CL’ template=’ProductLink’ store=’ad04f-21′ marketplace=’IT’ link_id=’d6e09404-b0c4-11e7-934f-2b5ad1f20e60′] (auricolari in-ear da circa 1000 euro), i Fender fanno un po’ fatica a stare al passo.
Gli Shure infatti mettono in mostra una raffinatezza in gamma media ben più apprezzabile e riescono anche a trasmettere meglio le emozioni di un brano. La voce carica di nostalgia in Lake Shore Drive non è così esplicita e toccante se ascoltata con i Fender, con i quali il brano suona anche un po’ più artificiale e fin troppo esile come “corporatura”.
Va poi segnalato come gli FXA9 Pro abbiamo qualche limite con il timing (difficilmente diventano trascinanti come gli Shure) e anche a livello di purezza e accuratezza si può trovare di meglio sul mercato spendendo anche un po’ meno.
Costruzione e comfort
E un po’ spiace, visto che Fender non si è risparmiata nella realizzazione di questi auricolari, caratterizzati da un design subito riconoscibile, da materiali pregiati e da un comfort notevole una volta che li inseriamo nelle orecchie (anche la stabilità è ottima). Il cavo si può staccare dagli auricolari e, nel caso si danneggiasse, è possibile rimpiazzarlo con uno nuovo.
Si sa come il posizionamento degli auricolari nelle orecchie sia fondamentale per ottenere il massimo in termini di qualità audio e infatti Fender offre gommini di diverse misure che, stando al produttore, permettono un posizionamento ideale nelle orecchie di oltre il 90% degli utenti. Stima non buttata lì per caso, visto che i tecnici Fender hanno progettato la forma degli auricolari e le misure dei gommini basandosi su migliaia di scansioni di orecchie.
Un altro aspetto che denota l’attenzione di Fender è il sistema passivo per la riduzione del rumore proveniente dall’esterno, grazie al quale gli FXA9 Pro riescono a filtrare circa 22dB di rumore in modo da far esprimere al meglio i sei driver all’interno di ogni auricolare, con ognuno di essi focalizzato su una parte specifica del range di frequenza che va da ben 12Hz fino a 22kHz. Dopo diversi test (anche all’esterno) bisogna ammettere che il sistema funziona molto bene per essere di natura passiva.
Verdetto
Quello in cui ci sentiamo di porre i Fender FXA9 Pro è un classico “purgatorio” in cui non si segnalano grandi difetti o limiti ma nemmeno pregi tali da rendere irrinunciabile l’acquisto. Anche perché a 1200 euro (e anche a meno) si trovano sul mercato alternative più convincenti a livello audio.
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Riassunto
I monitor in-ear Fender FXA9 Pro sono realizzati con grande cura, ma tra il prezzo alto e un sound non esaltante non si va oltre la suffienza.
Pro
Design bello e ricercato
Bassi carichi e profondi
Il dettaglio non manca di certo
Contro
Il senso del timing non è eccezionale
Nella stessa fascia di prezzo c’è di meglio
Scheda tecnica
Risposta in frequenza: 12-22000 Hz
Impedenza: 21 Ohm
Sensibilità: 121dB/V a 1 KHz
Prezzo: 1249 euro
Sito del produttore: www.fender.com
Distributore italiano: www.casalebauer.com