Il direttore della fotografia di Blade Runner 2049 non usa mezzi termini: la proiezione standard 2D è il miglior modo di vedere il film.
Tagliato fuori da una gamma sempre più vasta di prodotti destinati all’uso casalingo e sempre meno battuto in sala, il 3D sembra da qualche tempo essere entrato in una fase di lenta e non conclamata dismissione. Per lo meno quello che ad oggi conosciamo con i classici occhialini, dato che James Cameron aveva affermato a inizio anno che il suo Avatar 2 sarà proiettato in 3D ma senza l’ausilio di occhiali.
Ma tornando al presente, dopo le ormai consuete stoccate di Christopher Nolan, che durante la promozione di Dunkirk ha ribadito l’amore per il 2D e la pellicola IMAX, ora tocca al pluri-premiato direttore della fotografia Roger Deakins dire la sua sul formato stereoscopico. “Chi mi conosce...” scrive in una discussione aperta sul suo sito “… sa bene che non mi piace il 3D” e ad alcuni fan che chiedono quale sia la “versione migliore” di Blade Runner 2049 da vedere in sala, non ha esitazioni: “il film è stato girato in 2D in formato widescreen. La mia versione preferita è la 2D standard“.
Interessante l’aggiunta di “standard” in quanto il film è stato presentato anche in versione HDR per Dolby Cinema e IMAX, sempre supervisionate da Deakins, ma dal commento pare non incontrino il suo pieno favore, lasciando intendere che se il sistema di proiezione non è perfetto i contrasti e i livelli del nero della versione HDR potrebbero risultare eccessivi, mentre quella IMAX è in formato 1.90:1 e non nel panoramico 2.39:1 “widescreen”. Sulla questione del 3D, sebbene creato in post-produzione, Deakins spiega che sapesse già in principio che il film sarebbe poi stato anche convertito in stereoscopia, ma le sue scelte a livello fotografico e di profondità di campo si sono basate sul miglior esito estetico per la normale visione in 2D.
Deakins ha comunque supervisionato anche il processo di post-produzione 3D, aggiungendo però di non gradire la qualità di molti schermi cinematografici usati per le proiezioni stereoscopiche, in quanto non offrono una saturazione dei colori e una densità ottimale appena ci si “allontana” dall’area centrale dell’immagine che si sta guardando. Un compromesso a cui si può scendere se si è fan del 3D e non così evidente se si è seduti in buona posizione in sala, ma che diventa più visibile se i posti non sono ottimali, andando ad inficiare la fedeltà dell’immagine voluta dai realizzatori.
Tenendo conto di tutto questo, non ci stupisce il fatto che Sony Pictures sembri non intenzionata a rilasciare su alcuni mercati (tra cui -guardacaso- il nostro) la versione Blu-ray 3D di Blade Runner 2049. I collezionisti potrebbero rumoreggiare ma artisticamente parlando, a fronte delle dichiarazioni di Deakins, sembra molto più opportuno preoccuparsi che Sony faccia un ottimo lavoro nelle trasposizioni Blu-ray 2D e Ultra HD 4K.
Specie quest’ultima, che ci auguriamo inauguri finalmente l’era del DTS:X sul fronte audio italiano e che nel video sarà derivata da Digital Intermediate a 3.4K (fonte iMDB), la stessa risoluzione a cui sono state acquisite le immagini in camera. In attesa di conoscere i dati tecnici, sono già partiti i preorder di diverse edizioni da collezione.
A questo proposito, nella stessa conversazione, Deakins afferma anche di quanto sia assurdo il fatto che ci siano ancora così tante produzioni, anche di un certo rilievo, che vengano ultimate, o meglio “finished in 2K”. Soprattutto se fatto da chi ha scelto di girare in pellicola per avere una qualità d’immagine superiore.
© 2017, MBEditore – TPFF srl. Riproduzione riservata.