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Primary RGB Tandem: la nuova generazione di pannelli OLED LG Display che ridefinisce luminosità e colori

Ecco come la tecnologia OLED Primary RGB Tandem di LG Display sta rivoluzionando i TV OLED di fascia alta con picchi di luminosità elevatissimi, colori più saturi e stabilità cromatica superiore rispetto ai tradizionali pannelli WOLED

Nel panorama delle tecnologie per display, l’OLED ha guadagnato negli anni una reputazione invidiabile grazie ai suoi neri assoluti, al contrasto infinito, all’uniformità d’immagine impeccabile e agli angoli di visione decisamente più ampi di quelli dei pannelli LCD. Tuttavia, chi segue da vicino il settore sa bene che non è mai stata una tecnologia priva di sfide e di qualche complesso di inferiorità rispetto agli LCD.

Il principale? La luminosità di picco (soprattutto su aree estese dello schermo) e la gestione della saturazione dei colori a livelli elevati di luminanza. È su questo fronte che LG Display, leader mondiale nella produzione di pannelli OLED, ha deciso di intervenire in modo radicale con il lancio della sua nuova architettura Primary RGB Tandem, presentata ufficialmente nei primi mesi del 2025.

Questa nuova generazione di pannelli rappresenta un passo avanti deciso rispetto ai WOLED tradizionali che LG produceva finora. Se le generazioni precedenti avevano cercato di spingere la luminosità attraverso soluzioni ottiche come la tecnologia Micro Lens Array (MLA) di prima e seconda generazione e l’ottimizzazione dei materiali organici, qui si è scelto di intervenire alla radice: la struttura stessa dello stack emissivo.


TV OLED LG G5

Dal WRGB al Primary RGB Tandem: cosa cambia

Per capire la portata di questa innovazione, occorre fare un passo indietro e ricordare come funzionano i pannelli WOLED di LG. La sigla WRGB sta per White + Red, Green, Blue: la luce emessa è in realtà bianca, generata da più strati organici sovrapposti, e poi filtrata per ottenere i tre colori primari. Questo approccio ha permesso a LG di produrre pannelli OLED di grandi dimensioni con costi e rese produttive accettabili, ma comporta anche una dispersione di energia e una leggera perdita di purezza cromatica, soprattutto ad alti livelli di luminanza.

Il Primary RGB Tandem ribalta il concetto. Invece di partire da una luce bianca e filtrarla, i tre colori primari vengono emessi direttamente da strati dedicati. Nella pratica, lo stack è composto da quattro strati organici (da qui l’espressione “four-stack”): due dedicati al blu (da sempre il colore più critico per efficienza e durata) e uno ciascuno per rosso e verde. Questa separazione consente di ottimizzare i materiali e la gestione della corrente per ogni colore, migliorando sia l’efficienza luminosa, sia la stabilità cromatica.

Più precisamente, lo stack è composto da:

  • Due strati blu (B-Stack A e B-Stack B): pensati per emettere in maniera più efficiente e con maggiore durata, dato il ruolo impegnativo del blu nella degradazione dell’OLED
  • Uno strato rosso (R-Stack): ottimizzato per una luminanza più pura e una resa colore più accurata
  • Uno strato verde (G-Stack): simile al rosso, separato ed efficiente, con emissione diretta sui verdi (senza il classico bias white, ovvero una leggera deviazione della temperatura colore del bianco rispetto al punto di riferimento D65)
Primary RGB Tandem
TV OLED Panasonic Z95B

Inoltre, la configurazione “tandem” fa sì che gli strati lavorino in sinergia, sommando la loro emissione luminosa e riducendo le perdite. In termini pratici, questo significa più luminanza a parità di energia e meno stress termico sul pannello, con benefici diretti sulla durata nel tempo.

Le prestazioni: numeri e sensazioni reali

Sulla carta, LG Display dichiara valori impressionanti, che si spingono fino a 4.000 nit di picco in scenari HDR su piccolissime porzioni di schermo. Va chiarito che si tratta di condizioni di laboratorio o di contenuti molto specifici, non di luminanza sostenuta su tutta la superficie. Nei test condotti su prodotti commerciali come la nuova serie di TV OLED LG G5, i picchi reali misurati superano i 3.000 nit nelle alte luci in HDR, che rappresentano comunque un salto enorme rispetto ai 1.000-1.500 nit tipici di serie come la G3 del 2023 e la G4 del 2024.

Ancora più importante è la capacità di mantenere valori elevati anche su aree più ampie. Con un Average Picture Level (APL) medio, che indica percentuale media di luminosità di un’immagine rispetto al bianco massimo che il pannello può produrre, il G5 è in grado di sostenere 800-1.200 nit senza riduzioni drastiche proprio grazie ala migliore efficienza del nuovo stack. L’aumento stimato in termini di “nit per watt” si aggira intorno al 20% rispetto alla precedente generazione EVO/G4, con un impatto diretto sia sulla resa visiva che sui consumi.

Oltre alla pura luminanza, la differenza si percepisce nei colori, dal momento che grazie all’emissione diretta dei primari, la saturazione rimane stabile anche a livelli di luce elevati. In passato, nei WOLED classici, le tonalità più vivide tendevano a desaturarsi leggermente in HDR, mentre con i pannelli Primary RGB Tandem rossi e verdi mantengono corpo e intensità anche nelle scene più luminose.

TV Philips OLED+950

Che TV scegliere?

La tecnologia ha debuttato sui TV OLED di punta del 2025. La già citata serie LG G5 è stata la prima a beneficiare di questo pannello; nei test ha dimostrato di saper combinare la proverbiale profondità dei neri OLED con una brillantezza HDR finora impensabile per questa tecnologia. In modalità Filmmaker HDR, ad esempio, le sequenze con forti contrasti e picchi luminosi appaiono più incisive ed estremamente tridimensionali.

Non è solo però LG a credere in questa architettura. Anche Panasonic, brand da sempre apprezzato per la fedeltà cromatica, ha adottato il Primary RGB Tandem nella sua nuova serie top di gamma Z95B. Qui la filosofia è leggermente diversa, in quanto l’obiettivo non è impressionare con picchi estremi, ma sfruttare l’efficienza extra per migliorare la luminosità media e mantenere una colorimetria impeccabile anche nelle scene più difficili.

Non dimentichiamo i nuovi modelli Philips (OLED+910 e OLED+950), anch’essi dotati di pannelli Primary RGB Tandem e, secondo quanto riportato dal produttore olandese, capaci di un picco di 3700 nit (non sappiamo però in quali condizioni).

Il terzo ambito d’applicazione è quello dei monitor gaming di fascia alta. LG Display ha annunciato un pannello da 27 pollici con refresh rate fino a 280 Hz e picco di 1.500 nit, pensato per il gaming competitivo e per la visione di contenuti HDR su PC (il monitor che lo monta, per ora disponibile solo in Cina, è il costosissimo LG UltraGear 27GX700A). Un segnale chiaro che questa tecnologia non resterà confinata ai salotti, ma arriverà anche sulle scrivanie dei videogiocatori e dei creativi.

Limiti e prospettive future

Come ogni tecnologia emergente, anche il Primary RGB Tandem ha le sue sfide. La produzione di pannelli a quattro strati è più complessa e le rese produttive devono migliorare per garantire una diffusione ampia e prezzi più accessibili. È plausibile che anche nel 2026 questa architettura resti appannaggio dei TV OLED di punta.

Inoltre, il valore di 4.000 nit resta un riferimento massimo in condizioni ideali, mentre nella pratica, le prestazioni dipenderanno sempre dal contenuto, dalle impostazioni e dalla gestione termica interna al TV o monitor. Tuttavia, anche senza raggiungere sempre quei picchi, i vantaggi in termini di efficienza e resa cromatica sono già evidenti.

Sul fronte delle prospettive, è probabile che LG Display lavori per portare entro un paio d’anni questa tecnologia anche nelle serie “C” di LG (o in quelle equivalenti di altri brand), che sono meno costose e quindi più diffuse. L’espansione a produttori terzi, come già visto con Panasonic, e potenzialmente con Sony o Samsung (per ora fedeli ai pannelli QD-OLED), è altrettanto realistica.

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