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Un sistema definitivo: obiettivo raggiungibile o semplice miraggio?

Generalmente parlando e quasi in tutti i campi, il termine definitivo è abbastanza impegnativo – sia che lo si intenda in senso positivo oppure negativo – e certamente suggestivo di situazioni che resteranno stabili praticamente per sempre, qualcosa su cui – ove possibile e proprio per tale ragione – occorre ben riflettere, maggiormente nell’allestire un sistema audio di livello.

Per fortuna – almeno nel campo che maggiormente solletica il nostro interesse, ovvero la passione per un sistema audio di alta qualità – tornare indietro è quasi sempre possibile.

Ragione per la quale questo termine lascia comunque spazio ad una certa interpretazione – che si sa, per l’appassionato di alta fedeltà è particolarmente ampia ed elastica – un aspetto che in parte conforta l’agitato animo dell’audiofilo medio, sovente portato ad un qual certo revisionismo stante le oggettive qualità del proprio sistema.

In ogni caso, la domanda cui tenteremo di dare più che una risposta un’interpretazione il più possibile esaustiva è sempre la stessa: è possibile allestire un sistema Hi-Fi che possa definirsi definitivo?


Probabilmente la risposta giusta ed opportuna è NI, ovviamente non senza un valido motivo.

Ragionando attentamente sul percorso di crescita di un comune appassionato – chiaramente ove questo termine sia applicabile – appare evidente che la principale ragione che spinge alla sostituzione di un componente è quella di migliorare le prestazioni generali del proprio sistema.

A partire dalla sorgente – ovvero la fonte principale del segnale – passando per l’amplificazione e terminando con i diffusori è chiaro che ciascuno di questi elementi apporterà il proprio contributo alla riproduzione.

Le prestazioni di un dato componente – almeno in linea teorica – dovrebbero essere come minimo proporzionate al costo dello stesso, se non altro per ragioni logiche, purtroppo però non sempre questo si verifica.

Il preamplificatore Classé Audio DELTA: 12.000 euro

 

Il motivo principale, anzi,  i due motivi principali, sono essenzialmente legati alla pratica impossibilità di raggiungere l’agognata perfezione ed al fatto che, giunti ad un determinato livello, le differenze tra due componenti di alto lignaggio si trasformano in sfumature talvolta – fin troppo spesso a dire il vero – difficilissime da cogliere: in altre parole pressoché inudibili.

Il finale Classé Audio DELTA STEREO: 15.000 euro

 

L’accoppiata a marchio Classé Audio della recentissima serie DELTA mostrata nelle foto – che a listino è proposta a 27.000 euro – è già ampiamente in grado di raggiungere prestazioni considerabili definitive.

Occorre poi considerare che a tale amplificazione vanno necessariamente aggiunti una sorgente ed una coppia di diffusori adeguati, oggetti che necessariamente saranno scelti nella medesima categoria di costo; a conti fatti quindi non si parla propriamente di una sommetta.

Certamente altri vi racconteranno delle drammatiche differenze riscontrabili nei sistemi di costo superiore, della presenza pressoché tangibile degli esecutori, etc. etc., parole che somigliano parecchio alla classica fuffa da marketing, ottima per accalappiare coloro che qualcuno definisce audio-gonzi, neologismo assai efficace nel definire un determinato tipo di appassionato audio.

In ogni caso, se qualcuno è davvero convinto che tra un sistema da 35.000 euro ed uno da 350.000 – ovvero caratterizzati da un ordine di grandezza maggiore in relazione al costo – sia possibile applicare la stessa proporzione con riferimento alle prestazioni è probabile non abbia fatto i conti con la realtà dei fatti oppure – il che è peggio – sia in malafede.

Un costosissimo mega impianto: a parte la necessità di un ambiente adeguato, costo e prestazioni – potenzialmente coincidenti – non saranno comunque in grado di superare un dato limite

 

Nella mia esperienza mi è qualche volta capitato di ascoltare impianti molto costosi e ben inseriti in ambienti consoni – qualcosa che anche dai nostri articoli sapete essere pressoché essenziale per una corretta riproduzione, figuriamoci poi a certi livelli – ciò malgrado, pur essendo composti da apparecchi di elevatissimo livello frutto di accurata progettazione e del pari costruiti, mi è sempre rimasto un retrogusto amarognolo in gola, quasi un senso di incompiuto, soprattutto ripensando al costo totale del sistema ascoltato.

Considerando attentamente il contesto questo è perfettamente normale: un sistema audio di elevato livello – come indubitabilmente lo è uno da 35.000 euro – sarà già in grado di fornire prestazioni elevate e praticamente prossime al massimo attualmente raggiungibile in termini di riproduzione sonora.

Si può andare oltre? Certamente, più con la spesa da sostenere che con un effettivo incremento delle prestazioni, tranne che qualcuno non sia realmente convinto che circuitazioni esageratamente (e sovente inutilmente) sofisticate accompagnate a finiture ultra lusso – inevitabilmente costose per loro natura – aggiungano qualità alla riproduzione sonora a prescindere.

Come al solito, ottimi ascolti!!!

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