Secondo le nuove stime di Digital TV Research nel 2023 si conteranno in tutto il mondo quasi 1,9 miliardi di abbonamenti a pay TV e servizi SVOD.
Digital TV Research ha comunicato nei giorni scorsi le nuove stime sul mercato degli abbonamenti a pay TV e servizi SVOD (Subscription Video on Demand) in stile Netflix riferite a 138 Paesi. Le sottoscrizioni globali a entrambi i settori raggiungeranno quota 1,88 miliardi entro il 2023. Questo totale è dato in aumento di 505 milioni (+37%) rispetto agli 1,38 miliardi registrati a fine 2017. Le sottoscrizioni SVOD raddoppieranno tra quest’anno e il 2023, mentre le pay TV tradizionali vedranno una crescita solo (si fa per dire) di 94 milioni di abbonati.
Gli Stati Uniti avranno 289 milioni di abbonamenti entro il 2023 dai 222 milioni segnalati a fine 2013. Gli abbonamenti alla pay TV tradizionale diminuiranno di 10 milioni e nel 2023 scenderanno a 80 milioni, mentre le nuove sottoscrizioni spingeranno il totale dei servizi SVOD da 132 a 208 milioni.
Simon Murray, Principal Analyst presso Digital TV Research, ha dichiarato: “La Cina è stella più luminosa per questo mercato, visto che vedrà un’aggiunta di 171 milioni di abbonamenti durante questo periodo per un totale di 610 milioni di sottoscrizioni. La sua televisione a pagamento totale crescerà “solo” di 32 milioni per toccare quota 375 milioni, ma il mercato SVOD cinese passerà da 138 a 235 milioni di abbonamenti. L’India aggiungerà ulteriori 49 milioni di abbonamenti tra TV a pagamento e SVOD per un totale nel 2023 stimato in 210 milioni”.
I ricavi delle sottoscrizioni aumenteranno però solo dell’11% (25,2 miliardi di dollari) per un totale di 251 miliardi di dollari tra il 2017 e il 2023. I ricavi della pay TV tradizionale scenderanno di 18,5 miliardi a 183 miliardi di dollari, mentre i ricavi derivanti dai servizi SVOD saliranno da 43,7 a 69 miliardi di dollari.
Gli Stati Uniti rimarranno il leader mondiale a livello di ricavi, nonostante il calo previsto di 3 miliardi di dollari in sette anni (da 108 a 105 miliardi). Gli introiti degli abbonamenti alle pay TV diminuiranno infatti di 20 miliardi di dollari e in questo caso il comparto SVOD non sarà abbastanza elevato da compensare il deficit.
È importante notare che queste cifre si riferiscono a sottoscrizioni “lorde”. Una famiglia può infatti avere più di una sottoscrizione se abbonata alla pay TV via satellite e a Netflix e in questo caso il tutto sarebbe conteggiato come un doppio abbonamento, senza poi contare che alcune famiglie possono avere sottoscritto un abbonamento con due o più servizi SVOD. La cosa certa è che più passano gli anni, più il modello di TV tradizionale perderà terreno a favore di quello on demand, spinto anche dalla connettività a banda larga sempre più diffusa e, prossimamente, anche dall’arrivo del 5G con (si spera) piani dati illimitati, che permetterà di usufruire di questi servizi in mobilità senza più doversi occupare di lentezza, latenza, buffering e, soprattutto, di consumo dati.
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